Era stata una settimana impegnativa tra la palestra, gli allenamenti, il bar, i fornitori ma Claudio e Mario, nonostante la stanchezza era una settimana che facevano il turno serale dalle 20 alle 24 al bar.
Mario aveva appena lasciato Francesco che aveva l'ultima lezione e poi avrebbe chiuso la palestra e si stava recando all'ennesimo turno serale di quella settimana.
Di solito Claudio lo accoglieva con un sorriso dietro al bancone ma quando entrò al bancone c'era uno dei baristi.
" Ciao Giacomo Claudio?"
" Hey Mario è in ufficio"
"Grazie" e si diresse nel retro del locale dove si trovava l'ufficio di Claudio.
Il ragazzo era seduto dietro la scrivania con la testa immersa nei documenti.
Mario si prese un momento per osservarlo e poi entrò e chiuse la porta.
Claudio allo scatto della serratura sussultò " Cazzo Mario mi hai spaventato" e si portò una mano al cuore.
Dopo le notizie che Valentina gli aveva dato una settimana prima Claudio viveva in un perenne stato di ansia.
" Sei sexy con quegli occhiali, dovresti indossarli più spesso" Claudio sorrise.
Mario passo dopo passo si avvicinava sempre di più a Claudio che lo seguiva con lo sguardo.
Quando fu di fronte a lui gli sfiorò il viso con l'indice e poi girò la sedia, si mise a cavalcioni su di lui e gli sussurrò " perché non mi aspettavi al bancone stasera?" Claudio degluti " Dovevo io ho devo chiudere i conti della settimana" rispose chiaramente in difficoltà per le avance che gli stava facendo Mario.
" E a che ora va via Giacomo?"
" A-alle 9" guardò l'orologio " bene abbiamo 50 minuti" e cominciò a sbottonare la camicia di Claudio.
" Mario io devo finire" il moro lo fulminò " mi stai rifiutando per caso? Lo sai che potrei punirti per questo" Claudio negò con la testa " bene" e riprese a snottonargli la camicia tirandola fuori dai pantaloni.
Una volta che il petto fu scoperto cominciò a stuzzicargli i capezzoli già turgidi per l'eccitazione, li leccò, poi li morse ed infine li succhiò.
" Ha-hai chiuso la porta a chiave non vorrei essere interrotto" Mario fece cenno di sì con la testa mentre continuava a succhiare lembi di pelle tra il collo e l'addome.
Scese dalle gambe di Claudio e si inginocchiò davanti a lui e gli sbottonò i pantaloni e da sopra i boxer cominciò ad accarezzarlo prima con la mano e poi con le labbra.
Claudio lo afferrò per i capelli per fargli alzare la testa e lo baciò.
Mario si staccò dal bacio e tornò a dare attenzioni al suo membro che continuò a leccare e baciare da sopra l'intimo senza toglierlo.
Claudio era disteso sulla sedia con la testa buttata all'indietro, gli occhi chiusi e le gambe completamente divaricate.
Mario afferrò l'erezione con una mano e la portò fuori dai boxer senza toglierglieli, leccò la punta e poi la mise in bocca succhiandola facendo roteare la lingua sulla cappella, mentre Claudio ansimava di piacere.
Inglobò l'intera lunghezza di Claudio e la leccò e la succhiò fino a portarlo al limite e poi lo lasciò.
Si privò prima della maglietta e poi dei pantaloni e dei boxer, si rimise a cavalcioni su Claudio e senza nemmeno prepararsi si calò sul suo membro.
Claudio lo afferrò per i fianchi e mentre lo baciava, lo leccava, lo assaporava, muoveva il corpo di Mario sopra di lui.
Fu un ritmo lento ma intenso.
Mentre si continuavano a baciare Claudio iniziò a massaggiare l'erezione di Mario e i due vennero nel medesimo istante.
Ci misero un po' a riprendersi da quell'orgasmo.
Claudio si ripuliva e ripuliva Mario del seme del moro riversato tra i loro corpi sudati.
" Stasera dovrò fare nottata per finire questi conti ma ne è valsa la pena" disse soddisfatto.
" Ti aiuto io" rispose il moro.
" E vorrei ben vedere visto che è colpa tua" Claudio gli sorrise a quelle parole.
Era sicuramente felice dell'interruzione di Mario e ora erano pronti ad affrontare altre 3 ore di lavoro, sicuramente più soddisfatti e rilassati.
Avevano salutato Giacomo che era andato via con ben 15 minuti di ritardo.
Claudio gli aveva promesso una mezza giornata in più di riposo a sua richiesta.
Ora Mario era in sala a servire cocktail e Claudio al bancone a prepararli.
Una figura fin troppo familiare varcò la porta del bar e la sua faccia la annunciava di sicuro come portatrice di brutte notizie.
" Vale che succede? Hai una faccia sconvolta" constatò il moro.
" Cla damme qualcosa di forte ne ho bisogno" disse la ragazza.
Mario, che la conosceva bene e sapeva che non beveva mai se non in rare occasioni, gli si sedette di fianco.
" Hey mi stai facendo preoccupare" la ragazza mandò giù il drink che gli aveva porto Claudio tutto d'un fiato e si girò verso il moro.
" Devo dirti una cosa"
" Vale cazzo parla" la ragazza non sapeva come dirglielo.
Guardò Claudio con una richiesta di aiuto, il ragazzo la intuì e uscì dal bancone, si mise alle spalle del moro e lo abbracciò.
Quando la ragazza pensò che l'amico fosse ben sorretto dalle braccia e dall'amore di Claudio parlò.
" Si tratta di tuo padre" il moro si irrigidì, mentre Claudio lo strinse più forte.
Sapeva esattamente la ragazza cosa stava per dirgli, lo leggeva nei suoi occhi, nel suo sguardo, lo conosceva bene quello sguardo era stato rivolto anche a lui tanti anni prima.
" Che cazzo vuole ancora da me quello stronzo?" disse quasi disinteressato a quell'argomento.
" Mario tuo- tuo padre è morto e sono stata io ad ucciderlo".
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Boxing
RomanceMario ex pugile professionista, dopo un infortunio che gli era quasi costato la vita, fu costretto a lasciare il ring, ma decise di continuare a fare comunque del ring la sua vita. Claudio, ragazzo sensibile ma sfiduciato, con un ex ancora troppo p...