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Mario

Erano passati 8 giorni da quella sera a casa di Claudio.

" Mi prenderei una pallottola per te" la facilità con cui Mario aveva pronunciato quella frase, come se le parole gli fossero scivolate dalla bocca, lo aveva sconvolto.

Aveva passato la vita maledicendosi per il suo orientamento sessuale, si sentiva sbagliato, inadeguato, non si era mai accettato, andava con gli uomini solo per appagare gli istinti ma poi si sentiva sporco, inappropriato.

Non era mai riuscito ad instaurare un rapporto con un ragazzo perché non accettava se stesso.

Negli anni si era sempre di più chiuso nel suo mondo lasciando che nessuno entrasse nella sua vita.

Tutti credevano che Mario fosse solo uno stronzo egoista, che non rispettava i sentimenti di nessuno ma lui lo faceva solo perché nessuno aveva mai rispettato i suoi.

Mario si era costruito una corazza dietro la quale si celava un ragazzo solo, sensibile ed estremamente fragile, un ragazzo bisognoso d'affetto che aveva lottato tutta la vita per tenere nascosta quella parte di se stesso.

Ma gli erano bastati due occhi color smeraldo, labbra rosse e carnose, un ciuffo ribelle, un fisico perfetto e quei cazzo di tatuaggi a renderlo debole.

Mario non si poteva permettere di esserlo, lo era stato una sola volta nella sua vita con la sua famiglia, fu un grande errore che aveva pagato amaramente.

Claudio lo incuriosiva, una curiosità che non aveva mai avuto con nessuno e questo lo spaventava.

Da quella sera aveva cercato di stargli il più lontano possibile, dandogli lezioni solo negli orari in cui la palestra era piena, in modo da non dover stare solo con lui.

Poi la consapevolezza che Claudio si accettasse, accettasse il suo modo di vivere la sessualità senza sentirsi in colpa non lo capiva.

Se essere gay era sbagliato perché lui non aveva nessun problema ad ostentarlo, perché si sentiva libero di vivere alla luce del sole senza mai sentirsi sbagliato, come faceva ad accettare se stesso se essere quello che era andava contro natura.

Mario non se lo spiegava in nessun modo, aveva paura di quel ragazzo.

Aveva evitato di doverci parlare, aveva evitato di guardarlo negli occhi, perché quegli occhi lo rendevano vulnerabile, aveva evitato di parlarci per paura di tradirsi con le parole.

Mario aveva un passato tormentato che pochi conoscevano, nessuno mai era riuscito a crearsi uno spiraglio in quel muro di cemento che aveva eretto negli anni.

Claudio sì, lui uno spiraglio lo aveva trovato e si era insinuato nella testa di Mario che non riusciva a smettere di pensarlo, nel suo corpo che non riusciva a non reagire alla prestanza dell'altro, al suo cuore che non aveva provato tenerezza per nessuno mentre per la sua situazione invece si.

E ora Mario era nel panico.

Flashback

" Pini che ci fai qui?"

" Devo chiederti un favore"

" Sta diventando un abitudine"

" Si tratta di Claudio"

Mario a quelle parole si dimostrò subito più disponibile al dialogo.

Si preoccupò che potesse essere successo qualcosa al ragazzo.

" Che succede sta bene?"

" Diciamo di si. Juan lo sta facendo impazzire" ma questo Mario lo sapeva.

Una sera che lo vide particolarmente stanco e distratto gli chiese cosa avesse e Claudio gli confessò che non dormiva da giorni a causa degli incubi e di Juan che lo chiamava a notte fonda.

" Ancora gli incubi?" Paolo semplicemente annuì.

" Mario ho un grosso problema. Ecco devo andare fuori Roma per lavoro durante il week-end"

Paolo avrebbe voluto continuare ma Mario lo aveva interrotto " tranquillo Claudio lo proteggo io, cercherò di marcarlo più stretto"

" Non è questo quello che mi preoccupa. Claudio è demoralizzato, spaventato, la sua vita è tutta un casino e ho paura che lasciandolo 2 giorni completamente solo, in balia di ricordi e paure potrebbe essere il colpo di grazia per lui."

" Quindi?" chiese il moro non capendo il ragazzo dove volesse andare a parare.

" Ecco vedi vorrei che tu restassi con lui questi due giorni. Ti pagherei un extra. Se è da solo Claudio non mangia, non dorme si deprime soltanto".

No no e poi no. Aveva usato ogni mezzo in suo possesso per tenere quel ragazzo lontano da lui e ora ci avrebbe dovuto passare due giorni insieme notte e giorno ?

No, lui non ce la poteva fare.

" Paolo non è che non lo voglia fare è che"

" Ti darò qualsiasi cifra mi chiederai ma ti prego aiutami" lo sguardo di Paolo era implorante e lo era anche la sua voce.

" Non è una questione di soldi"

" Allora mi spieghi qual'è il tuo problema. In fondo ti sto chiedendo di passare un po' di tempo con lui mica di sposartelo"

Mario sospirò rassegnato, non poteva e non voleva spiegare a Paolo come si sentisse " daccordo lo farò ma non voglio essere pagato"

" Non capisco perché ma se va bene a te va bene anche a me."

Cazzo Paolo sei serio non capisci il perché. Perché mi piace il tuo fottutissimo migliore amico avrebbe voluto gridargli ma gli sorrise soltanto.

E ora era lì all'ingresso del Mucca che si malediceva di aver accettato. Paolo era partito talmente in fretta che non aveva fatto in tempo neanche ad avvertire Claudio.

Mario si diresse al bancone, Claudio era intento a preparare uno dei suoi cocktail quando lo vide.

" Ciao Mario" e gli sorrise ciao Mario sto cazzo se mi sorridi di nuovo così potrei valutare l'dea di stuprarti qui ora, prima di subito. Come cazzo farò a passare 2 giorni con te.

Claudio continuava a fissarlo sorridente " ti offro un drink?" no offrimi il tuo culo sarebbe meglio per me.

" Puoi prenderti una pausa sigaretta devo parlarti?" Claudio si guardò intorno, quel momento sembrava abbastanza tranquillo si avvicinò ad uno dei suoi colleghi e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

Cazzo togliti da lì non parlargli così vicino, non vedi come la tua vicinanza ad altri uomini crei scompiglio nel mio corpo?

L'altro gli sorrise mostrando la dentatura perfetta e facendo segno di si col capo.

Che cazzo gli ridi in quel modo, ti sferro un gancio che poi sarai costretto a mangiare omogeneizzati per il resto dei tuoi giorni, solo io posso sorridere a Claudio in quel modo.

Ma cosa cazzo è questa sensazione che sto provando? Questa mancanza d'aria al solo vederti sfiorare un'altra persona?

" Seguimi usciamo sul retro li possiamo parlare"

Adesso sento gioia, gioia di passare 5 minuti con te da solo in un vicolo buio a parlare.

Che mi sta succedendo? Cosa mi hai fatto Claudio?

Mario era decisamente nella merda.

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