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Le due settimane a New York furono davvero intense.

Di giorno girarono la città, la perlustrarono il lungo e in largo.

La Statua della Libertà situata all'entrata del porto sul fiume Hudson, scoprirono che il suo nome era La Libertà che Illumina il mondo.

Quando la videro non potettero che constatare la maestosità dell'opera.

Visitarono l'Empire State Building, un grattacielo di 103 piani che al suo interno aveva l'osservatorio astronomico che insieme alla terrazza panaromica era una delle mete più ambite dai turisti.

Passeggiarono per Times Square, la piazza non era molto grande ma era sempre illuminata, anche di notte, dai cartelloni pubblicitari animati che la caratterizzavano.

Central Park fu una vera e propria scoperta per i due ragazzi.

Un'immensa distesa di verde proprio in mezzo al caos.

Si divertivano a guardare le persone correre, i bambini giocare, gli innamorati passeggiare, c'era anche una pista di pattinaggio che Claudio volle provare trascinandosi dietro un Mario assolutamente riluttante all'idea.

Alla fine si divertirono entrambi anche se caddero innumerevoli volte tra lo sguardo dei passanti e le risate dei bambini che li additavano divertiti.

Una volta ci andarono anche per fare un picnic sotto un grande albero che li teneva riparati da un tiepido sole di inizio maggio.

Fecero anche un giro in elicottero, per osservare la città dall'alto, fu un'esperienza suggestiva.

Poi fu la volta di Little Italy, il quartiere italiano per eccellenza nella parte meridionale di Manhattan, che constatarono per la gran parte fu assorbito dalla confinante Chinatown " Sti cinesi ci toglieranno anche l'aria" aveva detto il moro camminando per quelle strade.

Una sera Mario decise di organizzare qualcosa lui, provò a chiedere alla reception se c'era qualcuno che parlava italiano e quando gli indicarono una ragazza, molto gentile e carina, le chiese consiglio per qualcosa di particolare e romantico.

E fu la volta del giro in battello con cena annessa sul fiume Hudson.

Fu una serata suggestiva e romantica, la vista dello skyline da quella prospettiva era spettacolare.

Claudio rimase molto sorpreso e colpito dalla serata organizzata dal moro " Non pensavo fossi cosi romantico" gli aveva detto.

Cenarono a lume di candela mentre il battello scivolava lento sulle acque calme del fiume.

Di notte invece provarono solo una volta ad andare un uno dei tanti nightclub, ma non fu affatto una buona idea.

La gelosia di Mario la fece da padrone e arrivò quasi alle mani con due energumeni così Claudio pensò che la cosa migliore per loro erano le passeggiate per la città che non dorme mai e le serate in albergo a fare maratone di sesso.

Ora erano da Starbucks perché il moro aveva insistito per assaggiare il loro caffè tanto decantato anche nei film.

Ma quando lo assaggiò non ne rimase affatto colpito anzi " la pubblicizzano pure sta brodaglia?" disse, Claudio era lì che lo guardava con aria sognante pensando a quanto fosse stata bella e intensa quella vacanza.

L'indomani sarebbe stato il loro ultimo giorno e il loro anniversario, Claudio avrebbe voluto organizzare qualcosa di speciale.

" Domani è l'ultimo giorno" constatò guardando il moro seduto di fronte a lui.

" Si lo so e già mi manca New York"

" Domani" cercò di dire ma Mario lo interruppe.

" Domani niente. Tu hai organizzato questa vacanza da sogno e io organizzo l'ultima sera"

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