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La mattina successiva, quando Claudio si alzò, Paolo era già uscito.

Aveva ancora tante domande da porre all'amico, ma la stanchezza della sera precedente e le confessioni di Paolo lo avevano talmente tanto scombussolato che alla fine non le aveva poste.

Claudio si era alzato con una strana sensazione quella mattina ma non era paura, anzi era ansia, un ansia bella.

Quella sera avrebbe iniziato le lezioni di boxe, avrebbe avuto un contatto diretto con Mario, poteva parlarci, conoscerlo meglio.

Avrebbe voluto chiedergli della sua famiglia, del perché avesse lasciato la boxe, degli incontri clandestini, della cicatrice.

Vagava tra i suoi pensieri quando sentì il bip del telefono, un messaggio da un numero sconosciuto,lo associò subito a Juan e pensò di cancellarlo senza nemmeno leggerlo, ma poi la curiosità prese il sopravvento e lo aprì

Sconosciuto:
Ciao sono Mario, ho avuto il tuo numero da Paolo. Scusa ma è sorto un impegno improvviso. Dobbiamo spostare la lezione alle 9 ma saremo soli fammi sapere se per te è un problema

Claudio ringraziò se stesso di non averlo cancellato.

Ora aveva il numero di Mario, sapeva che non lo avrebbe usato, ma ad averlo si sentiva più tranquillo, se fosse stato in pericolo avrebbe potuto sempre chiamarlo.

Decise di aspettare un po' prima di rispondergli, cercò di essere freddo e distaccato nel messaggio ma in cuor suo stava saltando dalla gioia.

A Mario:
Ciao Mario. Tranquillo per me nessun problema. Apprezzo il tuo aiuto. A stasera. Grazie

Claudio lo ripose sapendo che Mario non avrebbe scritto altro.

Si preparò ed uscì per andare a lavoro.

La mattinata passò abbastanza in fretta, riuscì a vendere una villetta appena fuori Roma guadagnando una discreta percentuale.

Avrebbe chiamato Paolo per festeggiare, ma non quella sera perché per Paolo voleva dire alcol e Claudio voleva restare il più lucido possibile.

Il suono del cellulare, ancora un messaggio , la speranza che potesse essere Mario, la disillusione che stavolta non fosse lui.

Sconosciuto:
Me la pagherai Claudio
Presto me la pagherai.

Ed eccola la paura, era tornata. Ma stavolta era diverso.

Aveva la sensazione di non essere lui quello in pericolo, sentiva il fiato mancargli, il primo pensiero andò al suo migliore amico, a suo fratello.

Prese il telefono scorse nelle ultime chiamate, Paolo, chiamata.

1 squillo, 2 squilli, 3 squilli Paolo non risponde, il panico, poi la sua voce, Claudio si rilassò

" Claudio sono in riunione. Scusa non posso stare al telefono"

" Scusami tu, solo stai- stai bene?"

" Che succede Claudio?"

" Niente è che..... niente è solo una sensazione solo sta attento ok?"

" Cla mi devo preoccupare?"

Non lo so Paolo se ti devi preoccupare, è la paura, il mio inconscio che fa brutti scherzi, è quel pazzo che mi sta facendo andare fuori di testa, ma Claudio tutte queste cose non le disse.

" Sto bene Paolo ma tu promettimi di stare attento".

" Te lo prometto. Ma ora devo andare scusami a staseta."

" A stasera".

Claudio non riuscì a calmarsi neanche dopo quella telefonata, una sorta di inquietudine si impossessò di lui, sembrava un pazzo, i suoi movimenti erano veloci i suoi respiri leggermente affannati.

Mario forse era Mario quello in pericolo.

Telefono, messaggio, inserisci destinatario, scrivi testo

A Mario
Mario stai bene?

Risposta immediata, forse armeggiava col cellulare

Da Mario:
Io si perché?
Che succede Cla?

A Mario:
È che Juan mi ha mandato un messaggio ma, non so come spiegartelo, credo che le minaccie non fossero rivolte a me.
È solo una sensazione scusa se ti ho disturbato.

Da Mario:
Cla non hai disturbato. Se ti senti in pericolo sentiti libero di chiamare ok?
Comunque per la lezione non venire da solo ti vengo a prendere io. Vivi con Pini giusto?

A Mario:
Si vivo con Paolo ma non ti preoccupare posso venire in palestra da solo. Non ti disturbare

Da Mario:
Tu e questo disturbo avete rotto il cazzo. Ho detto che vengo io discussione chiusa. A stasera e sii puntuale odio i ritardatari.

A Mario:
Allora grazie. A più tardi. Sarò puntualissimo.

Stavano tutti bene e allora che cosa era quella sensazione che non voleva saperne di lasciarlo in pace.

Era ancora convinto che ci fosse qualcuno in pericolo, non riusciva a spiegarselo.

In fondo era solo una sensazione, la avrebbe ignorata e forse come era venuta se ne sarebbe andata.

L'unica cosa positiva erano stati i messaggi con Mario, sembrava come se si conoscessero e poi Mario non si smentiva mai.

Stronzo al punto giusto e nel momento giusto.

Claudio sapeva che inconsciamente si stava legando a quel misterioso ragazzo dagli occhi neri e che conoscendolo lo avrebbe fatto sempre di più.

Sapeva già che non sarebbe stato più in grado di mandarlo via una volta che fosse entrato nella sua vita.

Ma Mario nella sua vita ci era già entrato e forse non solo in quella.

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