Il moro entrò nel bar sbattendo la porta, sotto lo sguardo attonito di Claudio che aveva capito subito che c'era qualcosa che non andava
" Hey che hai?" ma Mario non lo stava ascoltando, continuava ad andare avanti e indietro davanti al bancone.
Claudio, che sapeva sarebbe scoppiato da un momento all'altro, uscì da dietro al bancone, lo afferrò per un polso e lo trascinò nel suo ufficio.
Una volta entrati lo portò dietro la scrivania e lo face sedere sulla sua sedia.
" Ora ti calmi e mi spieghi cosa sta succedendo" al moro diventarono immediatamente gli occhi lucidi.
" Si tratta di mia madre"
" E?" lo incitò a continuare Claudio.
" L'ho chiamata, lei era sorpresa, non se lo aspettava. Le ho chiesto se volevamo vederci per pranzo, lei ha titubato. Allora le ho detto di aver capito l'antifona, non le ho dato modo di replicare e ho chiuso il telefono. Lei non vuole vedermi e io mi sono soltanto illuso" raccontò il moro.
Claudio sbuffò e alzò gli occhi al cielo
" Te lo ha detto lei?"" Cosa?"
" Tua madre ti ha detto esplicitamente che non voleva vederti?" il moro ci pensò su un secondo, in effetti quelle parole non erano state dette, le aveva dedotte lui dalla titubanza della madre.
Allora tenendo gli occhi bassi sussurrò un " no".
" Sei un coglione Mario. Prendi quel telefono e richiamala subito"
" Ma Cla che le dico?"
" Niente, stavolta ti stai zitto e la ascolti. Forza chiama"
" Adesso?"
" No domani" disse sarcastico " Ora Mario in questo momento, adesso, subito. Ti è chiaro il concetto?" il moro prese il telefono e mentre stava per avviare la chiamata qualcuno bussò alla porta dell'ufficio.
" Avanti" disse Claudio e dalla porta spuntò la testa di Ester.
" Scusate se vi ho disturbato" disse timidamente la ragazza.
" Che succede Ester?" chiese il ragazzo
" Niente è che di là" si voltò verso Mario " ce la madre di Mario"
" Mia madre?" chiese sorpreso il moro , la ragazza annuì, Claudio le sorrise " grazie arriviamo subito" le disse mentre Mario restò lì immobile senza dire niente.
La ragazza si congedò lasciandoli di nuovo soli, Mario in evidente difficoltà, la presenza della madre era del tutto inaspettata, si rivolse verso Claudio " E ora che faccio?"
" Ora ti alzi, andiamo di là e ci parli"
" Cla io-io"
" Mario non fare l'idiota e dalle la possibilità di spiegarsi forza alza quel culo"
" Ehi! Stavo solo per dire di farla venire qui. Uff poi so io quello che parte in quarta. Di là ci sarà folla, magari qui potremo parlare con più calma" allora Claudio senza dire altro andò a prendere la mamma di Mario e la portò in ufficio.
" Allora vi lascio soli" Delia lo guardò e gli sorrise dolcemente, quel ragazzo le piaceva proprio tanto, era gentile, educato e poi sembrava saper tenere testa a suo figlio.
" In realtà vorrei restassi anche tu Claudio" disse la donna e il moro ne fu compiaciuto, anche lui lo voleva lì, a lui aveva detto di no ma con la donna non lo avrebbe mai fatto.
" Allora accomodiamoci venga" le poggiò gentilmente una mano dietro la schiena e la fece accomodare in una delle sedie difronte alla scrivania.
Finalmente Mario prese la parola " Perché sei qui?" le chiese, il suo tono non fu duro o scostante era solo curioso.
" Volevo spiegarmi non mi hai dato modo di parlare" disse la donna guardando il figlio dritto negli occhi.
" Che cosa c'era da dire?" Mario si stava mettendo sulla difensiva indurendo il tono di voce e l'atteggiamento per evitare l'ennesima delusione.
" Non volevi vedermi e l'ho capito. Stop. Non ce altro da dire" allora Claudio che era rimasto inpiedi dietro la donna raggiunse il moro e si posizionò dietro la poltrona di Mario gli poggiò le mani sulle spalle per tranquillizzarlo e il ragazzo subito si calmò.
" Scusa" poi disse alla madre capendo di essere stato un po' troppo duro con lei, la donna li guardava incantati, erano bellissimi insieme e il potere di Claudio di parlare con Mario senza dire una parola la colpì.
" Se solo mi avessi lasciato parlare" disse la donna " avresti capito che non era ciò che intendevo" si fermò per un secondo, era visibilmente emozionata di avere il figlio lì di fronte a lei, fece un lungo respiro e riprese a parlare, mentre i due la ascoltavano con attenzione.
" Ecco forse non te ne ricorderai, sono passati così tanti anni" e una lacrima le rigò il viso a pensare a quante cose si era persa della vita del figlio in tutti quegli anni.
Il moro allora si alzò dalla poltrona, non sapeva neanche lui il perché, e si accomodò nella sedia accanto alla sua , le asciugò la lacrima e le prese la mano capendo che a lei lui era mancato quanto a lui la madre.
Si guardarono per un tempo infinito negli occhi, senza dire una parola e poi la donna continuò il suo discorso.
" Oggi è il compleanno di Alessia, tua sorella e ecco avevamo un pranzo già organizzato da tempo" disse mortificata di non aver potuto accettare l'invito del figlio.
" Si in verità non lo ricordavo" disse con la massima sincerità il moro" Beh allora potremmo vederci un'altra volta per parlare".
Delia chiese la presenza di Claudio vicino a Mario e il ragazzo si portò al fianco del moro.
" In verità stavo per chiederti di venire, so che volevi parlare e che forse non te la senti, ma ne ho parlato con i tuoi fratelli e ne sarebbero entusiasti" si fermò per vedere la reazione del figlio che era sorpresa, di certo non si aspettava di dover incontrare tutta la sua famiglia in una volta sola e poi dopo 12 anni.
Stava per rifiutare quando la donna riprese a parlare questa volta guardando Claudio" Naturalmente l'invito vale anche per te" e sul viso di Mario comparve un sorriso, in quel momento lo stavano accettando, stavano accettando lui e il suo compagno, la loro relazione, la loro omosessualità " i miei figli sarebbero felici di conoscerti" disse sempre rivolta verso Claudio, il ragazzo le sorrise.
" Sarei molto felice di conoscerli anche io" disse con estrema sincerità e un sorriso compiaciuto.
Mario invece si stava facendo le solite paranoie " Ecco vedi " intervenne per interrompere l'evidente intesa che c'era tra sua madre e il suo compagno " io io non so . Non li vedo da 12 anni non saprei cosa dirgli"
" Mario dovresti semplicemente essere te stesso e anche se sembra assurdo dirlo in queste circostanze, noi siamo la tua famiglia"
" Si e ve ne ricordate solo ora" disse senza riflettere, il volto della madre si trasformò, ora c'era dolore per quelle parole, sensi di colpa per aver abbandonato il figlio.
Mario notò subito il cambiamento e allora le strinse la mano un po' più forte.
" Scusa non avrei dovuto è che è tutto così difficile" si passò una mano nei capelli.
" Se non te la senti ti capisco. Sono io che forse sto correndo troppo" fece per alzarsi " Sarà per la prossima volta" disse lasciò la mano del figlio ma anche sta volta fu fermata da Claudio, proprio come la prima " Ci saremo" disse.
Entrambi lo guardarono sorpresi, la donna felicemente sorpresa mentre la faccia del moro preannunciava guai in vista.
Claudio deglutì con difficoltà allo sguardo del moro che se avesse potuto lo avrebbe ucciso.
Certo lui a quel pranzo ci sarebbe voluto andare, ma non in quell'occasione e senza aver prima saputo quello che era successo in tutti quegli anni.
" Allora ci vediamo dopo?" chiese per conferma al figlio.
Mario fulminò prima Claudio che pensò " Sono ne guai fino al collo" e poi si rivolse alla madre.
" Ci saremo"
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Boxing
RomanceMario ex pugile professionista, dopo un infortunio che gli era quasi costato la vita, fu costretto a lasciare il ring, ma decise di continuare a fare comunque del ring la sua vita. Claudio, ragazzo sensibile ma sfiduciato, con un ex ancora troppo p...