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Questo è l'ultimo capitolo. Non odiatemi per come finisce ci sarà un seguito. Alcune persone che mi leggono e fanno parte con me di in gruppo di coppia, mi hanno chiesto di proseguire questa storia all'infinito🤣🤣🤣🤣 Sono pazze.
Ma così com'è questa storia non ha più ragion d'essere. Quindi dovevo inventarmi qualcosa😎😎. In realtà avevo già pensato di continuarla loro mi hanno dato solo una spinta in più.
Il seguito si chiamerà "L'amore nonostante tutto".
Ringrazio tutti quelli che mi hanno letto. Spero di ritrovarvi anche nel seguito.
Grazie❤

Il mattino successivo Mario si alzò più tardi del solito, erano le 11.30 circa, si guardò intorno alla ricerca di Claudio, più che altro per abitutine, sapeva perfettamente che non lo avrebbe trovato in casa.

Claudio quella mattina avrebbe aperto il bar mentre lui si era preso la mattinata libera per andare a pranzo con la madre.

La sera prima erano stati troppo impegnati e lui aveva dimenticato di dirlo a Claudio ma era già tardi per passare al bar, aveva giusto il tempo per una doccia e poi sarebbe andato a prendere sua madre.

Allora decise per un messaggio, in fin dei conti in qualche modo doveva avvisarlo e vista l'ora non era il caso di optare per una telefonata a cui sapeva non avrebbe ricevuto risposta.

A Amò:
Hey mi sono appena svegliato. Ieri mi sono dimenticato di dirti che vado a pranzo con mamma. Non faccio in tempo a passare dal bar
Ti amo a stasera

Inviò il messaggio, lanciò il telefono sul letto e si chiuse in bagno, tanto sapeva che la risposta non sarebbe arrivata tanto presto.

Si fece una doccia veloce, si vestì e chiamò la madre.

" Mà?"

"Ciao Mario"

"Tra mezz'ora ti passo a prendere. Ti porto a mangiare il pesce ad Anzio"

" Andiamo al porto?" chiese allegra la donna.

" Si ti porto da Michele. A tra poco"

" Mario mi raccomando guida piano"

" Tranquilla Mà a dopo"

" A dopo".

Guardò il cellulare tra le sue mani e sorrise a vedere che Claudio gli aveva risposto.

Da Amò:
Il mio panda dormiglione.
Ci vediamo quando torni. Ne approfitto per andare a trovare Paolo.
Ti amo a stasera.

Posò il telefono in tasca, chiuse le finestre, recuperò le chiavi di casa e della macchina e uscì per andare dalla madre.

Una volta arrivati al ristorante si sedettero ad un tavolo vista mare e Delia cominciò a parlare di quel passato che tanto tormentava entrambi.

Flashback
Alcuni anni prima

Quando Pietro Serpa aveva messo il figlio fuori casa Delia ci aveva litigato per giorni.

Continuava a ripetergli che era appena maggiorenne e che non se la sarebbe cavata da solo, che dovevano andarlo a cercare e riportarlo a casa " io non ce lo voglio quel mostro qui dentro" .

La donna provò ad insistere ma in cambio ricevette solo botte e urla.

Aveva provato a dire al marito che sarebbe andata via portandosi i suoi figli e l'uomo le aveva riso in faccia " non puoi neanche lavorare come li dai a mangiare poi i tuoi figli".

La donna soffriva di una patologia cardiaca invalidante che non le permettava di fare sforzi e non avendo alcuna competenza non avrebbe trovato facilmente lavoro.

Si arrese al marito ma pianse ogni notte, non ebbe notizie del figlio per mesi.

Poi decise di coinvolgere Francesco nella ricerca di Mario, il figlio lo raccontò a quella che all'epoca era la sua fidanzata.

Fu proprio Ilenia a trovare la soluzione e le presentò Valentina che ai tempi era un semplice agente.

La ragazza cercò di reperire informazioni sul moro ma per mesi, forse un anno, il ragazzo sembrava non esistere.

Un giorno incappò in una documentazione su degli incontri clandestini di boxe.

L'amica le aveva raccontato che il ragazzo era un pugile e allora chiese di essere inserita in quell'indagine senza specificarne i motivi, sperando di trovare qualche informazione su Mario.

La ragazza teneva informata Delia di ogni passo che faceva nella ricerca del figlio.

Quando al commissariato arrivò una telefonata dell'ospedale di un ragazzo malamente picchiato e senza documenti la poliziotta subito pensò che potesse trattarsi di lui così si precipitò lì.

Confrontò la foto che le aveva dato Delia con il ragazzo steso in quel letto e anche se il volto era gonfio e tumefatto lo riconobbe.

Avvisò subito la madre che le chiese se poteva aiutarlo in qualche modo.

A quel punto la ragazza non poté fare altro che raccontare tutto al suo capo che gli propose di chiedere al ragazzo se voleva infiltrarsi per la polizia.

Quando il ragazzo finì in coma la madre andò a trovarlo quasi ogni giorno.

Era al suo capezzale in attesa che il figlio si svegliasse ma Pietro vedendo le continue sparizioni della donna un giorno la seguì e la trovò al capezzale del figlio.

La riportò con la forza a casa e quando furono soli la picchiò talmente tanto e talmente forte che la donna non si risvegliò per 3 giorni.

Oggi

" Ora capisci perché ho aspettato che tuo padre morisse per cercarti".

Mario era completamente devastato dal racconto della madre, dalla cattiveria del padre e dalle angherie che la donna aveva dovuto subire solo per voler stare al fianco del figlio.

La donna era in lacrime insieme al figlio, si sentiva in colpa ma non aveva potuto fare altrimenti, aveva anche altri 3 figli, 2 dei quali minorenni non poteva lasciarli nelle mani di quel mostro.

" Valentina mi ha sempre tenuta aggiornata. Sapevo della palestra, sapevo che finalmente avevi una casa e che eri fuori da quel giro. Potevo dormire sonni tranquilli. Poi quando mi ha raccontato di Claudio l'ho capito subito che era il ragazzo giusto per te. Vale mi faceva vedere le vostre foto o dei video fatti di nascosto"

" Quella traditrice" disse sottovoce sorridendo il moro.

Delia sorrise con lui " Non ce l'avere con lei. Ha fatto solo quello che le ho chiesto. Si è affezionata davvero a te. È una buona amica. Mario mi dispiace. Io mi sento così in colpa. Avrei voluto fare di più" il moro la abbracciò cercando di consolarla.

" Mà stai tranquilla non ce l'ho con te. Io-Io ti voglio bene" glielo disse tra le lacrime e la donna lo strinse più forte.

" Oddio figlio mio anche io ti voglio bene"

Mario la riaccompagnò e stava per tornare a casa quando gli suonò il cellulare ed era lui, Claudio, il suo amore lo stava chiamando.

" Hey"

" Ciao dove sei?"

" In macchina"

" Mario hai messo l'auricolare?"

" Si mamma. " e risero insieme." Tu invece?"

" Sto tornando anche io"

" Allora ci vediamo a casa"

"Mario?"

" Eh?"

" Ti amo"

" Anche io"

E prima di chiudere la telefonata un urlo squarcia l'aria. Un tonfo e poi più niente.

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