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Erano seduti sul divano, uno di fianco all'altro, a guardare un film con una scodella di popcorn davanti.

Quando le mani si incontravano, anzi scontravano per sbaglio, Claudio ne approfittava per carezzarla, mentre Mario dava dei leggeri buffetti.

" Cla?"

"Mh?" gli rispose intento a guardare la tv.

" Posso farti una domanda?" Claudio stava per rispondere istintivamente di si ma poi pensò che potesse approfittarne per conoscere qualcosa in più di Mario.

" Solo se posso farne anche io una a te" Mario alzò un sopracciglio

" Che vordì se ne posso fare una a te?"

" Quello che hai sentito. Tu fai una domanda a me e io ne faccio una a te. Io rispondo a te e tu rispondi a me. Semplice"

"Ma" Claudio non gli diede modo di replicare

" Niente ma Mario. O così o non puoi farmi domande"

" Lo sai che sei uno stronzo?"

" Lo sai che sei sfuggente? Vorrei solo conoscerti un po' di più. Che tu mi piaccia credo si sia capito e non ho nessun motivo per nasconderlo. Credo di piacerti anche io e non lo dico per presunzione" Claudio fece una pausa non si era mai girato, aveva fatto tutto il discorso continuando a guardare la tv fino a quel momento, mentre Mario aveva avuto tutto il tempo lo sguardo fisso su si lui.

Si voltò lo guardò dritto negli occhi " davvero Mario non sono presuntuoso è solo che lo sento. Sento la chimica, l'attrazione reciproca, ho 29 anni non sono un ingenuo. Non ti sto chiedendo di raccontarmi la tua vita so che non sei pronto, non lo sono neanche io" sospirò cercando di trattenere le lacrime pensando ai suoi genitori " ti chiedo solo di viverla come viene. Nessun impegno solo prova a lasciarti andare e vediamo come va" si fermò e aspettò qualche parola da parte di Mario che non arrivò.

" Ok forse ho parlato troppo e sono da solo in questa cosa scusami" fece per alzarsi dal divano ma la mano di Mario lo bloccò si mise di nuovo seduto.

Mario lo guardò per un secondo e poi gli afferrò il viso e lo baciò, lo baciò davvero.

Claudio inizialmente fu sorpreso ma poi si lasciò andare a quel bacio tanto desiderato.

Le loro bocche si stavano conoscendo, le loro lingue si rincorrevano, i loro piercing si scontravano, i loro sapori si riconoscevano.

Quando il moro si staccò per prendere fiato continuò a baciare quelle labbra carnose tra una parola e l'altra.

" Non sei solo Cla. È solo che per me questo" e indicò loro due "è sempre stato sbagliato, o forse è quello che mi hanno fatto credere e io non so come comportarmi. Ho paura, ho paura di sbagliare, ho paura di farti del male, ho paura di farmi del male" si alzò dal divano e si avvicinò alla finestra e guardava fuori con lo sguardo perso nel vuoto.

Claudio allora lo raggiunse e lo abbracciò da dietro e gli diede un bacio sul collo " anche io ho paura" gli sussurrò all'orecchio "sono stato così tanto male nella mia vita".

" Io non voglio farti del male" si affrettò a dire il moro " solo non so, non so come comportarmi. Non, non ho mai avuto una relazione".

" Prova solo a lasciarti andare ok? E fidati di me. Fa solo quello che ti senti e vedrai che sarà sempre la cosa giusta."

" E se dovessi farti soffrire?"

" E se dovessi farlo io?"

" Io non ho paura di soffrire."

" Neanche io " e a quelle parole Mario posò le sue mani su quelle di Claudio che erano adagiate sul suo ventre e l'altro le accarezzò con i pollici.

Era un momento perfetto ma come tutte le cose perfette non può durare per sempre.

Il suono di un cellulare che annunciava l'arrivo di un messaggio li distrasse

" È il tuo" disse Mario

" Lo so. Deve essere Paolo"

" Allora rispondigli se no va nel panico" Claudio sciolse l'abbraccio e andò a recuperare il cellulare che aveva lasciato sul tavolo della cucina, non prima di aver lasciato un bacio dietro al collo del moro all'altezza del piercing.

Aprì il messaggio e diede un urlo.

" Cla che succede?" chiese allarmato Mario, ma Claudio non lo stava ascoltando.

Cominciò a girare come una trottola, ad affacciarsi ad ogni finestra, si guardava in giro farfugliando parole sembrava un pazzo furioso.

" Dove sei brutto bastardo? Dove? Perché mi stai facendo questo eh? Che cosa vuoi da me? Che colpa ne ho io se non ti amo. Lasciami in pace. Basta. Basta non ce la faccio più" si appoggiò con le spalle alla porta e si fece scivolare sul pavimento.

Mario continuava a non capire cosa stesse succedendo, immaginava fosse qualcosa che riguardava Juan ma non riusciva a capire perché Claudio ne fosse così scosso.

È proprio vero quando le cose non le vivi sulla tua pelle non puoi comprenderle fino in fondo.

Mario si accovacciò di fronte a Claudio, gli accarezzò una guancia " Hey cosa ti ha sconvolto così tanto?" Mario stava cercando di capire cosa avesse provocato quella reazione così forte tanto da farlo crollare.

Non poteva essere solo il messaggio ricevuto ad averlo ridotto in quelle condizioni.

" È che non riesco mai ad essere felice del tutto. La mia vita è un casino Mario. Prima i miei genitori e ora Juan. Io non ce la faccio più".

Mario lo guardò confuso " i tuoi genitori?"

" Si Mario i miei genitori. Sono morti entrambi. Sono orfano".

Da sconosciuto:
Presto perderai anche lui.

Questo era quello che recitava il messaggio. Questo era quello che aveva sconvolto Claudio. La consapevolezza che, nonostante tutto fosse SOLO, COMPLETAMENTE SOLO.

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