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Le giornate passavano frenetiche tra una commissione per la palestra, la banca, il commercialista, i fornitori, era un vero inferno.

Seguire Claudio per il bar era diventato un lavoro a tempo pieno per Mario ma anche per Paolo che veniva interpellato dall'amico per qualsiasi cosa.

" Che facciamo stasera?" chiese il moro sprofondando in una delle sedie del suo ufficio.

" Pizza film e divano? Sono stanco morto"

" Anche io Cla ti giuro non ho forze per niente"

" Quindi se io ora mi avvicinassi a te e cominciassi a baciarti, qui e poi qui e anche qui" lo provocò Claudio baciandolo prima sulla bocca, poi sulla guancia e infine sul collo " e ti dicessi che vorrei fare l'amore con te su questa scrivania" con un braccio buttò a terra tutto ciò che vi era poggiato sopra, prese Mario per il collo della maglietta, lo sollevò e se lo portò tra le gambe " tu mi rifiuteresti perché sei troppo stanco".

Mario spinse Claudio con una mano sul petto sbattendolo con la schiena sul legno liscio " non sono mai stanco per questo."

Le mani di Mario erano sotto la sua maglietta che gli accarezzavano i fianchi mentre lasciava dei leggeri morsi sulla mandibola.

Poi si soffermò sul collo concentrandosi a succhiare e baciare e poi succhiare ancora fino a lasciare un segno violaceo sulla pelle.

Afferrò il bordo della maglietta e gliela sfilò e Claudio fece lo stesso con la maglietta del moro.

Mario cominciò a baciare ogni tatuaggio, ogni lembo di pelle, ogni muscolo fino ad arrivare alle due vene che conducevano direttamente al suo piacere.

Le leccò, le baciò, le succhiò mentre Claudio si contorceva ed ansimava sotto di lui finché non prese in mano la situazione e capovolse le posizioni.

Mario era disteso sulla scrivania, Claudio lo privò dei pantaloni e dell'intimo lasciandolo completamente nudo.

Cominciò a baciare l'erezione del moro, poi a leccarla e infine la inglobò completamente nella sua bocca, lo portò quasi al limite, Mario era completamente abbandonato al piacere che la bocca di Claudio gli stava provocando, e poi lo lasciò si spogliò completamente e si mise a cavalcioni su Mario.

Portò due dita alla bocca del moro che prontamente le leccò, Claudio le portò alla sua entrata sotto lo sguardo incredulo e eccitato di Mario.

Si preparò da solo e quando fu sicuro di essere pronto si calò in un unico colpo sulla sua erezione.

Il moro diede un urlo di piacere, era tentato di muovere il bacino ma sapeva che a Claudio, nonostante la preparazione, servisse un po' di tempo per abituarsi.

Quando fu pronto Mario lo afferrò per i fianchi seguendolo nei movimenti, guardando estasiato come il suo uomo cavalcasse il suo membro .

Mario stava provando sensazioni che non aveva mai provato prima di allora, Claudio era una rivelazione continua, gli piaceva provare cose nuove, inventare posizioni e poi non aveva nessuna inibizione col sesso.

Mario in quella posizione trovò facilmente il punto del piacere di Claudio che urlò di continuare a colpirlo proprio lì.

Dopo poche stoccate si riversò sullo stomaco di Mario senza mai essere neanche toccato.

Nonostante l'orgasmo e la posizione non proprio comoda per lui continuò i suoi movimenti, il moro giunto ormai quasi all'orgasmo si bloccò nell'attimo in cui qualcuno bussò alla porta.

" Chi cazzo è" urlò

" Sono Francesco"

" Non ti azzardare ad aprire quella dannata porta e vattene"

" Volevo solo ricordarti che domani devi aprire tu"

" Vattene a fanculo France prima che ti uccido" Claudio nel frattempo se la rideva per la situazione comica in cui si trovavano.

" Ok ok me ne vado. Ciao Claudio".

Claudio ricambiò il saluto con un " ciao" per poi tornare a ridere.

" Che cazzo ti ridi. Ci ha interrotti sul più bello" allora il ragazzo rise ancora più forte.

" Ha interrotto te " ed indicò il suo stesso seme ancora a sporcare lo stomaco di Mario.

" Cla alzati va"

" Ma tu" il moro non gli fece finire la frase.

" Tanto oramai non ci riuscirei. Vuol dire che mi devi un pombino e una scopata senza interruzioni"

" Quando vuoi"

" Allora la ordiniamo questa pizza che ho fame."

" Saliamo su e chiamo. Almeno ti fai una doccia."

" Dormi da me?"

" Come sempre"

" Ecco appunto. Allora perché continui a pagare l'affitto?"

" Mi stai facendo una proposta di convivenza Serpa?"

" No ti faccio una proposta d'affari" disse sorridendo il moro.

" Ah si? Vediamo se mi conviene accettare o rifiutare allora".

Sorrideva Claudio, perché Mario aveva un modo tutto suo per fare e dire le cose importanti, le buttava sullo scherzo, aveva paura dei rifiuti e così se mai fosse successo, avrebbe potuto sempre dire che il suo era un gioco, uno scherzo.

A Claudio piaceva quel suo modo di fare, glielo faceva apprezzare ancora di più perché sapeva la paura che si nascondeva dietro quegli atteggiamenti.

" Tu risparmi l'affitto e io posso scoparti quando voglio"

" Mmm non saprei. In fondo la mia casa mi piace parecchio" Claudio sapeva perfettamente come raggirarlo per fargli dire alla fine esattamente quello che il moro voleva.

" E poi scoparmi lo fai già ogni volta che vuoi. Non so non vedo molti vantaggi da questo accordo"

" Cazzo Cla so stanco e ho fame e i tuoi giri di parole mi fanno venire il mal di testa. Quindi domani raccogli le tue cazzo di cose ficcale in uno scatolone e portale a casa mia. Ti farò un po di spazio nell'armadio"

" Si amore voglio venire a vivere con te"

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