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Erano alla stazione in attesa del treno che li avrebbe riportati a Roma quando Mario si ricordò che avevano spento i cellulari prima di entrare al cimitero e non li avevano più riaccesi.

" Cla accendi il cellulare"

" Oddio ce ne siamo dimenticati completamente" disse quasi con preoccupazione.

Quando li riaccesero arrivarono una serie di messaggi di telefonate.

" Mi hanno cercato Paolo e Valentina.

" Vale ha cercato anche me."

" Speriamo non sia successo niente. Credi sia tardi per richiamarla?" e mentre lo diceva il cellulare del moro cominciò a squillare.

" Testa di cazzo ma che fine hai fatto?"

" Ma ciao anche a te"

" Fa poco lo spiritoso è tutto il giorno che vi cerco"

" Che succede Vale?"

" Niente di buono. Ora dove siete?"

" Stiamo salendo sul treno. Tra 3 ore arriviamo a Roma. Dobbiamo preoccuparci?"

" Ne parliamo quando arrivate. Vi vengo a predere in stazione" chiusero la telefonata e cominciò a squillare il cellulare di Claudio.

" Sconosciuto" Claudio guardò Mario dopo la telefonata di Vale il primo pensiero andò a Juan " che faccio rispondo?"

" Dai a me rispondo io. Pronto?"

" Scusi l'orario parlo con il signor Claudio Sona?"

" Lei chi è mi scusi?"

" La chiamo dalla wind infostrada per"

" Guardi non sono interessato buona serata." Mario chiuse la telefonata e sospirò di sollievo.

" Chi era?"

" Che cazzo ne so. Una della compagnia telefonica. Vale me ha messo n'ansia"

" Tu vivi di ansia Mario"

"Cla?"

" Dimmi"

" Pensi sia qualcosa che riguarda psycoman?"

"Non lo so ma ho un brutto prentimento" strinsero l'uno la mano dell'altro e passarono così buona parte del viaggio.

Mario non riuscì a chiudere occhio nemmeno per un secondo, restò sempre vigile e attento.

Controllava chi saliva ad ogni fermata, controllava chiunque passasse per i corridoi, insomma non abbassò mai la guardia.

Claudio dal canto suo restò tutto il tempo poggiato con la testa sulla spalla di Mario assorto nei suoi pensieri.

Sembrava completamente estraneato da tutto quello che gli girava intorno e anche da Mario.

" Devo chiamare Paolo" disse improvvisamente, Mario alzò un sopracciglio

" A quest'ora?"

" Si " prese il telefono e compose il numero.

L'amico rispose dopo soli due squilli.

" Hey bro sei andato a Verona e non me lo hai detto?"

" Ciao Paolo. È che ho portato Mario dai miei" il moro strinse un po' di più la mano " Sul serio?"

" Si Paolo sul serio" si rese conto di essere stato un po' acido " Scusa è che sono un po' nervoso"

" Tranquillo Cla. Mi dici che ti preoccupa?"

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