Vorrei aggiungere una dedica a questo capitolo. A Valentina che mi ha spinto a pubblicarlo così come è uscito di getto. Grazie WINX sei speciale💛💛💛
E Mario che pensava che Claudio fosse un figlio di papà.
Si malediceva per le cose che aveva pensato di lui.
Aveva sempre odiato le persone che lo giudicavano senza conoscerlo e lui aveva fatto la stessa cosa con Claudio.
" Tu-tu sei, sei orfano?"
" Si Mario, ma possiamo non parlarne ora per favore. Io-io non sono pronto a parlare di loro"
" È solo che, ecco io credevo"
" Si che fossi un figlio di papà. Lo so Paolo me lo aveva detto" nel frattempo si era alzato dal pavimento e ancora scosso si era diretto in cucina e si era poggiato al bordo del tavolo.
" E non sei arrabbiato con me?"
" Per avermi giudicato senza conoscermi?" il moro annuì" No. In fondo l'ho fatto anche io con te giudicandoti stronzo"
" Si ma con me non ti sei sbagliato. Io lo sono davvero"
" Pensi ancora quello di me?" Mario scosse la testa in segno di negazione, Claudio sollevò le spalle "Allora no non ce l'ho con te"
" Ma come fai?" Claudio lo guardò perplesso " in che senso?"
" Ad essere così"
" Così come?" Mario si era avvicinato a lui, gli era di fronte, si sporse per parlargli all'orecchio, sussurrò "speciale" e poi lo baciò sulle tre stelle, poi la mascella, poi la guancia, poi il naso gli occhi e poi l'altra guancia e poi Claudio lo afferrò per la maglietta e se lo tirò addosso. " Baciami cazzo" e si baciarono fino a stare male. Si toccarono. Si spogliarono. Si assaporarono.
Claudio era steso sotto Mario sul pavimento accanto al divano, dove il moro aveva dormito quella mattina. Mario lo guardò dritto negli occhi " Sei sicuro?" Claudio annuì e gli donò tutto se stesso.
Mario lo accarezzò, lo baciò, lo preparò con estrema cura, stando attento a trattarlo con ogni riguardo.
Non fu per niente rude, come lo era di solito, anzi fu estremamente dolce e attento alle esigenze di Claudio.
Non fu del semplice sesso, non quello.
Mario voleva fargli capire quanto lo ritenesse speciale, che poteva fidarsi di lui.
Quando lo penetrò fu accorto a non procurargli troppo dolore e fu attento più al piacere di Claudio che al suo.
Lo aiutò nell'orgasmo accarezzandolo, sussurandogli quanto fosse speciale, baciandolo in continuazione, accarezzando il suo corpo nudo e sudato, mordendogli la pelle tesa dal piacere.
Quell'atto che stava compiendo era per appagare Claudio, non pensò mai prima a se stesso.
Si dedicò a farlo stare bene fino a fargli raggiungere il miglior orgasmo della sua vita.
Claudio si riversò tra i loro corpi gemendo il nome del moro e Mario fece lo stesso invadendo con il suo calore e riempiendo con il suo piacere il corpo ormai stremato di Claudio.
Erano stesi l'uno di fianco all'altro, Claudio aveva la testa sulla spalla di Mario, aveva il viso nel suo collo ad annusare il suo odore, mentre Mario con una mano accarezzava la schiena nuda di Claudio.
" Cla?"
"Dimmi"
" Stai bene?"
" Magnificamente Mario. Tu?"
" Mai stato meglio"
" Pensavo te ne fossi già pentito" Mario lo guardò quasi offeso da quelle parole.
" Cazzo ma perché dovevi rovinare questo momento" Mario fece per alzarsi ma Claudio glielo impedì.
" Non ti arrabbiare e fammi spiegare. Uff è così difficile con te. Sei più permaloso di me cazzo"
" Se tu non facessi queste uscite di merda".
" Possibile che siamo capici di litigare anche dopo un momento così bello?"
" Questa volta non è colpa mia"
" Touche"
" Ora puoi spiegarmi per favore"
" Ecco tu mi hai detto che secondo te questo è sbagliato. Cioè il fatto che siamo due uomini. E quindi avevo paura che ti potessi essere pentito di averlo fatto" Mario sapeva esattamente cosa intendesse Claudio.
Il non accettare se stessi, la propria natura, il proprio orientamento sessuale fa si che si reputi sbagliato avere un rapporto fisico, carnale, con una persona dello stesso sesso.
Ma per Mario quello non era del semplice sesso, con Claudio c'era qualcosa di diverso.
C'era affinità, c'era complicità, c'era la voglia di soddisfare l'altro, c'era il piacere di vedere l'altro godere, c'era la voglia di metterlo prima di tutto.
Quello che Mario aveva donato a Claudio non era solo un atto fisico, era un atto d'amore.
Certo non erano innamorati, ma era una cosa diversa, c'era sentimento, voglia di rivedersi dopo, voglia di restare abbracciati, voglia di dormire insieme, voglia di ridere e scherzare, voglia di farlo ancora e ancora e ancora.
Quindi no per Mario Claudio non era un errore, non lo sarebbe mai stato e in quel momento il suo pensiero andò a suo padre che lo aveva fatto sentire sbagliato per una vita intera.
" A cosa stai pensando?" chiese Claudio vedendolo distratto.
" Vorrei avere qui quello stronzo di mio padre guardarlo negli occhi e dirgli " ora prova a dirmi che questo è sbagliato".
Claudio sorrise compiaciuto del fatto che Mario cominciasse ad accettare se stesso, la propria natura, la propria sessualità.
" Non dici niente?" chiese il moro.
" È che sono emozionato. Mi hai detto una cosa bellissima" Claudio era concentrato a disegnare cerchi con l'indice sull' addome di Mario quando il suo telefono cominciò a squillare.
" Giuro che se è di nuovo Juan di sto cazzo io io-" Claudio, che aveva buttato un occhio al telefono che era sul tavolino di fianco a loro , lo interruppe " È Paolo. Lo liquido in un secondo".
Claudio si alzò, era completamente nudo si diresse in cucina per predere dell'acqua, mentre parlava al telefono con Paolo.
" Hai un gran bel culo Sona" gli urlò Mario, l'altro si girò rosso in viso e lo fulminò, mise la mano davanti al telefono " Zitto idiota".
Quando tornò con l'acqua e due bicchieri trovò Mario nella stessa posizione di prima che se lo mangiava con gli occhi.
" Dio quanto cazzo sei bono Cla. Vie qua che me lo hai fatto rizzare di nuovo" se lo tirò addosso e lo baciò.
" Cla?"
" Ora Mario? Sei serio?"
" Ti prego guardami è importante" e allora Claudio sbuffò e lasciò il collo di Mario dove era affondato pochi istanti prima.
Lo guardò e aspettò che l'altro parlasse.
Mario prese un respiro profondo " Prima di farlo ancora voglio dirti una cosa. Per me non è solo sesso".
Claudio afferrò il suo viso e lo baciò e si amarono per tutta la notte, ancora, ancora e ancora finché non caddero addormentati alle luci dell'alba l'uno nelle braccia dell'altro.
Prima di chiudere gli occhi Claudio gli sussurrò " Anche per me non sei solo sesso".
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Boxing
Storie d'amoreMario ex pugile professionista, dopo un infortunio che gli era quasi costato la vita, fu costretto a lasciare il ring, ma decise di continuare a fare comunque del ring la sua vita. Claudio, ragazzo sensibile ma sfiduciato, con un ex ancora troppo p...