Cap 2

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L' ambiente è molto chic per essere una piccola casa editrice ,il lusso fa quasi paura,i proprietari hanno mani in pasta un po' ovunque anche all' estero ,mi sono informata e questa casa editrice è un regalo del nonno al nipote amante dei libri.
Anche a me piacciono i libri ma non per questo i miei...ok non hanno gli stessi soldi.
-Sig.na Connor il signor Smith l attende al 10 piano -
Ecco mi sono persa tra i miei pensieri come al solito il brutto vizio di analizzare tutto
-Grazie-
Mi avvio agli ascensori gurdandomi intorno... troppo intorno
-ma porca paletta ma sei scemo! brucia-
ed ecco che esce la vera me anche oggi.

- Mi scusi signora ma se lei guardasse dove mette i piedi si sarebbe accorta che ho due caffè in mano, a proposito io sarò scemo ma lei è cieca dovrebbe camminare con un bastone così da evitare di buttarsi sulle persone-
mi dice con un sorriso sghembo che gli delinea il volto un bel volto...
- Certo che è veramente un cafone non solo mi ha bagnato con un caffè caldo e mi da pure della cieca , e non si scusa per giunta-
dico ma tutti a me capitano gli svitati arroganti .

Mi serve un bagno non posso fare un colloquio con la puzza di caffè addosso, mi avvio perciò nei corridoi e finalmente ne trovo uno , entro mi tolgo la camicia e cerco di tamponare la macchia ,ma non ne vuole sapere così decido di metterla in borsa e rimango con il top di seta nero che fortunatamente non si è macchiato.
Decido di sciogliere lo chignon per coprire le spalle e sentirmi meno nuda .

Arrivo al 10 piano  un via vai di persone attira la mia attenzione sono tutti in fibrillazione ,un brusio continuo quasi fastidioso, una donna esce tutta trafelata da un ufficio
-È arrivato il capo e non lo sapeva nessuno neanche Smith , si dice che vuole prendere le redini per un po' in azienda- Tutti sembrano meravigliati e sgomenti della notizia , e che sarà mai e il capo no?
Cammino per il corridoio  e dopo una miriade di porte trovo quella con la scritta Smith.
Arrivo davanti la porta e busso
- Avanti-  una voce un po baritonale  mi accoglie,
-Buongiorno signor Smith sono Brenda Connor e sono qui per il colloquio- un uomo alto si alza dalla sedia e viene verso di me. -Piacere sono Smith , 
prego si accomodi signorina Connor oggi è fortunata il colloquio lo sosterrà direttamente con il proprietario della casa editrice , ci ha fatto una gradita sorpresa ,proprio oggi inizia a lavorare in questa sede-
Certo che sono fortunata,se solo un demente non mi avesse rovesciato il caffè addosso.

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