Cap 51

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Mi preparo per la cena,ho preso il registratore e lo metto in borsetta. Oggi ho passato una bella mattinata il piccolo Ben è bellissimo, un giorno mi piacerebbe avere dei bambini ,e poi  con Brian  si è divertito tantissimo lo guardava con adorazione .
Al rientro Sharon mi ha ringraziato invitandomi a casa sua qualche sabato per trascorrere un po' i tempo con Ben .
Ora che ho avuto modo di conoscerla un poco, la mia opinione è cambiata è una grande  donna, crescere da sola un bambino non è facile.

Mi avvio al ristorante al Poisson, Brian si era offerto di venirmi a prendere ma io ho declinato ho preferito così. ..
Non so forse un senso di colpa nei confronti di Jordan, ancora non ho raccontato niente dei nostri incontri fuori da lavoro preferisco farlo al suo rientro.

Arrivata il cameriere mi accompagna al tavolo e trovo Brian,in una mise inusuale per lui.
Indossa un pantalone nero ed una semplice camicia bianca.
I lunghi capelli raccolti in una crocchia  ordinata.
Si alza e mi bacia la mano come un vero gentiluomo ,fa allontanare  il cameriere e mi porge la sedia per farmi sedere. Sorrido sotto baffo e lui se ne accorge.

-Cos'è  ti sembra strano!anche un soldato sa essere un gentiluomo.  Hanno fatto anche un film...chi era l attore!?non mi viene-

-Richard  Gere. .hai visto questi film davvero?-

Lui sorride  in maniera garbata  adulta, mi versa da bere e mi invita ad assaggiare.

-Si ..e non vedo solo film d'azione  mi piacciono pure i cartoni ...e adesso chiudi la bocca ...assaggia e dimmi se è di tuo gradimento mi sono permesso di sceglierlo-

Lo guardo a bocca aperta ha ragione mi sarei aspettata di tutto ..ma non questo ..assaggio il vino ed è gradevole.

-Ti intendi anche di vini !sai sei una scoperta-

-Ah ma ancora hai tanto da scoprire mia cara, siamo qui per questo per conoscerci . Comunque non sono un intenditore scelgo solo ciò che mi piace e questo vino  è delicato fresco proprio come te ...
A proposito sei bellissima ,vederti in vesti eleganti, ti fa sembrare più matura-

Il mio viso diventa rosso ma cerco di rimanere impassibile ,anche se è difficile con tutte queste allusioni e complimenti .
Così devio il discorso .

-Ti spiace se registriamo  l'intervista?Non mi andava di scrivere, visto che dobbiamo pure cenare. Così sembrerà più informale-

Prendo il registratore e lo poso sul tavolo nel frattempo ordiniamo due secondi di carne con verdure.

Lui acconsente ed accendo  il registratore .

"Io di te non so nulla ,se non quello che hai raccontato nel tuo  libro. Ci la vita militare e le tue missioni.
L'intervista nasce dal fatto che vorrei far conoscere al lettore te, prima della guerra.

●Quando decidesti di arruolarti nei marine. Cosa ti ha spinto?

°Sono cresciuto in un orfanotrofio dopo che i miei genitori sono morti in un incidente stradale.
I miei parenti mi hanno abbandonato li all'età di 5 anni, perché non potevano occuparsi di me.

Sono rimasto  fino  diciottenne.
Ero un giovane sbandato ,rissoso senza famiglia .
Mi facevo di droga , amavo l'alcool e andavo a puttane.
Ero ridotto male fino a quando una sera in un pub di drogati e alcolisti, dopo un battibecco feci a pugni con quattro uomini più grandi di me.
Mi ridussero male ,il mio viso ed il mio corpo erano ridotti in poltiglia.
Al mio risveglio un vecchio, proprietario del pub dopo tre giorni di agonia mi curò le ferite e mi rimise in piedi...era la prima volta che qualcuno si prendeva cura di me.
Da nacque un amicizia, quasi paterna.
Mi aiuto' ad incanalare la rabbia e il mio rifiuto alla società e verso me stesso attraverso lo sport . La box.

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