Capitolo 15

71 8 4
                                    

!!!!!!ILLUSORY DREAM ORA DISPONIBILE ONLINE COMPLETA! LA TROVATE NELLA MIA PAGINA!!!!!!








Pov's Caitlyn

"Intendi dire che..." dissi riluttante.

Lui mi guardò in modo strano e quello sguardo mi mise in soggezione. Annuì e mi intimò di seguirlo. Varcammo la soglia dell'edificio e appena entrai dentro un odore acre e disgustoso mi invase le narici. Dovetti respirare con la bocca per non sentire quel fetore di marcio. Imboccammo uno spesso corridoio e notai che il personale che lavorava qui ci guardava in modo strano, come se fossimo degli esperimenti.

Dylan proseguì lento e andò in un altro corridoio su cui si affacciava una porta girevole e malandata. Spinse la porta e uscimmo fuori nel buio. Lui accese la torcia del telefono e io feci lo stesso con il mio per non inciampare o trovarmi davanti creature viscide come insetti o ragni.
Anche se era buio ci vidi abbastanza bene, nonostante la scarsa capacità di orientamento. Appunto persi di vista Dylan un attimo ma lo ritrovai poco dopo davanti a me con la torcia puntata sul mio viso.

"Stammi vicina, qui è molto facile perdersi." Disse inespressivo. Ma colsi qualcosa dentro la sua voce...preoccupazione?

Annuì e gli andai dietro come un cane fa con il suo padrone. Che paragone...ti sei data del cane da sola.
Mi ricordò la coscienza. Feci una smorfia.

"Dylan? Perché mi hai portata qui?"
Non rispose ma si limitò ad alzare le spalle. Non so perché ma mi irritai. Non gli avevo chiesto io di portarmi in un manicomio, anzi, il manicomio più famoso di tutta Eastbourne e Oldenwille, che oltretutto occupava anche il cimitero più grande del posto.

Si fermò davanti ad una tomba e puntai la torcia sulla scritta.
Kerena Henderson, figlia e sorella devota. Che tu possa riposare in pace e trovare la serenità.

Guardai Dylan.
"Tua sorella si chiamava Kerena?"

"Si. Qui è dove è stata sepolta." Disse senza espressione. Lo guardai accigliata.

"Ma Kaleb mi aveva detto che vivevate in America...come mai non l'hanno sepolta la?" Gli chiesi dubbiosa. Qualcosa non quadrava.

"Mia madre era nata qua e anche lei, perciò voleva che Kerena fosse sepolta nel luogo di nascita."
Ah.

"E tu sei nato qui?"

"No, io sono nato in America a San Diego. Mio padre era americano, mentre mia madre era di qui."

Io annuì. "Quindi hai entrambi i geni."
Lui mi guardò e gli chiesi:
"Perché mi hai portata qui?"

Dylan guardò verso la lapide e sorrise, in modo tirato.

"Ho visto il tuo sguardo domenica, quando mia madre aveva detto alla tua di mia sorella. E ho pensato che volessi qualche spiegazione...sai, non volevo passare per bugiardo...non so, l'ho fatto  e basta." Si girò verso di me e puntò la torcia per terra.
"So che hai delle domande da farmi. Ti ascolto." Mi invitò e io vagai con lo sguardo sulla lapide.

"Quanti anni aveva?" Gli chiesi sperando di non essere troppo invadente, ma la mia era soltanto semplice e casuale curiosità.

"Era più piccola di me di un anno.All'epoca quattordici." Disse inespressivo.

"E...cos'è successo?"

"Ha avuto un incidente in macchina."proseguì.
"Sai, in un certo senso non ho mai parlato di questa faccenda con qualcuno. L'unico a saperlo è Kaleb perché lui c'era." Affermò e io sgranai gli occhi.

"Davvero? Era presente?" Chiesi incredula e anche un po' triste. Insomma, qualunque cosa fosse successa a questa ragazza, sia Dylan che Kaleb avevano assistito alla scena.

Il brivido del rischio "illusioni e delusioni" [ Completato ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora