Capitolo 5

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Pov's Caitlyn

Scesi dalla macchina e mi strinsi la felpa addosso. Alec mi si affiancò e mi guidò verso un ristorante.

"Un ristorante? Se me lo dicevi prima mi vestivo bene." dissi imbarazzata.

Lui mi fece l'occhiolino "Stai benissimo,tranquilla"

Tenne aperta la porta per farmi passare. Una donna bionda, con gli occhi grigi avanzò verso di noi con addosso una mini gonna striminzita. Guardò Alec e gli sorrise, poi puntò i suoi occhi su di me e mi squadrò da capo a piedi. Mi irritai quando mi guardò con sopracciglio accigliato.

Okay calma. Non posso fare una brutta figura con Alec. Non ancora. Se fossi stata da sola l'avrei presa per i capelli e glieli avrei staccati.

"Lena, come stai?" Domandò Alec passandomi un braccio sulle spalle come se avesse intuito i miei pensieri.

"Bene signorino. Il capo mi ha detto tutto, seguitemi da questa parte." Ci guidò verso l'interno, sorpassammo una grande sala e alla fine ci fermammo davanti ad una porta a doppio battente di legno nero. Guardai Alec e mi accorsi che mi stava guardando a sua volta sorridendo.

Lena aprì la porta con una tessera e ci fece cenno di entrare. Entrai dopo di lui e mi fermai colta di sorpresa. Lena bisbigliò qualcosa all'orecchio di Alec e dopo qualche secondo lui mi si affiancò. Si girò verso di me e fece cenno al posto.

"Allora? Ti piace?" Chiese imbarazzato.

"È... è..." non riuscivo a trovare le parole per esprimermi. "Stupendo" sussurrai alla fine.

Mi fece un sorriso sincero e si guardò intorno soddisfatto. Mi guardai intorno meravigliata, non sapevo che dentro ad un ristornante ci fosse un cinema. Era un cinema con tanto di spalti e nel mezzo c'erano dei tavoli da pranzo addobbati per chi volesse mangiare e guardare il film. Era pazzesco. Alec mi prese per mano e mi giudò verso il mezzo. Mi fece accomodare su una sedia mentre lui si sistemava davanti a me. Sopra al tavolo c'erano posate, bicchieri, un calice di vino e una candela posta nel mezzo.

"Alec ..." dissi colta a sorpresa da tutto questo.
"Non so cosa dire.."

"Non dire niente allora, il tuo sguardo parla per te Caitlyn." Mi sorrise divertito e inchiodò i suoi nei miei.

"Come hai fatto?" Gli chiesi guardandomi attorno.

Lui prese i bicchieri e ci versò il vino dentro.
"Mia zia è la proprietaria di questo posto perciò non ho faticato molto, non tutti sanno di questa parte del ristorante, e quei pochi che lo sanno lo usano soltanto per occasioni speciali." Mi guardò intensamente mettendomi in imbarazzo.

"E tutto questo è per noi?" Domandai mordendomi il labbro.

"Si, ho voluto portarti in un posto speciale e l'ho fatto." Si portò una mano ai capelli "E sono felice che tu abbia accettato di uscire con me"

Gli sorrisi. "Veramente dovresti ringraziare Elizabeth, è grazie a lei se siamo qui." risposi guardandolo.

Lui ridacchiò. "Hai ragione, ma Caitlyn te lo avrei chiesto lo stesso. Lei mi ha facilitato soltanto le cose" sorrise malizioso e io arrossì.

In quel momento arrivò Lena insieme a due camerieri e ci portò tante specialità italiane.

Appena se andarono domandai :
"Come facevi a sapere che mi piaceva il cibo italiano?"

"Me lo ha detto Jennifer" ridacchiò ma dopo un po' si fece serio. "Non è di tuo gradimento? Vuoi che ti porti qualcos'altro?"

"No,no, va tutto bene. Anzi va benissimo, solo sono sorpresa"

Il brivido del rischio "illusioni e delusioni" [ Completato ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora