Il brivido del rischio "illusioni e delusioni" [ Completato ]

Epilogo 2

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Pov's Taylor

Un anno dopo...

Ritornai a casa che era notte fonda, quando accesi le luci in casa era tutto silenzioso...un po' come se questa casa non fosse stata abitata da molto tempo.

La verità era che anche se fosse stata abitata, essendoci solo io qua dentro che camminavo come un fantasma a cui era morto il mondo, sembrava come se non ci fosse stato nessuno.
Era passato circa un anno dall'incidente e io non riuscì mai più a riprendermi...era difficile da pensare che bisognava cambiare vita, cambiare personalità, andare avanti quando ti succedeva una cosa impensabile, ed era molto difficile da digerire il fatto che la vita che avevi vissuto fino ad un attimo fa ruotava intorno a quel 'impensabile'.

A volte pensavo di essere dentro un incubo dalla quale prima o poi mi sarei potuto svegliare...non importava se mandido di sudore, o cadendo dal letto, bastava solo che mi svegliassi...ma quando uscivo e vedevo le persone che conoscevo da anni, con quello sguardo di chi aveva visto morire con i propri occhi una persona a loro importante, mi accorgevo che l'incubo lo stavo vivendo in prima persona e che non mi sarei mai potuto più svegliare.

Sospirai.

Andai in camera, mi tolsi i vestiti, feci un bagno caldo e ritornai in camera con un panino e una tazza di caffè in mano. Mi misi seduto alla scrivania e presi in mano il diario che mi era stato regalato da Kerena.

Lo strinsi tra le mani e sospirai.

Non era facile per me, ma non era facile nemmeno per gli altri.

Chiusi gli occhi e guardai il soffitto per qualche minuto prima di aprire lentamente le pagine.
Feci scorrere le prime che avevo letto e andai dove avevo posto il segnalibro.

Quando l'ultimo giorno che ci eravamo visti mi aveva lasciato questo diario e una lettera, mi ricordai che rimasi davvero sorpreso, ricordai che mi misi a piangere come non avevo mai fatto e dopo che mi avevano detto di quello che era successo rimasi svuotato. Sia dentro che fuori.

Spostai lo sguardo sul diario e rimasi a fissarlo per un altro po'.

In questo diario c'erano scritte varie cose, dalle più banali alle più importanti, dal panino che aveva mangiato, al contenuto dei documenti che aveva preso...non c'erano molte pagine, ma nonostante questo le parole e le righe erano tante...cercava di scrivere il più sintetico possibile, ma siccome aveva tante cose da raccontare nell'ultima riga in basso le parole si facevano sempre più piccole finché non finivano quasi abbreviate.

Kerena...sigh...Marlyn volevo dire...
Non voleva mai scrivere su un altra pagina o andare a capo se non finiva di raccontare, e perciò dovevo spremere gli occhi per cercare di capire quelle piccole parole scritte alla fine della pagina.
Sorrisi.

Nonostante il contenuto in alcune pagine fosse davvero banale, ora, per me, quelle piccole cose, valevano più di un sacco d'oro...

Era difficile da descrivere la sensazione che stavo provando ora, era un misto tra nostalgia, malinconia, rabbia, dispiacere, amore, felicità, disperazione e frustrazione.

Già, era frustante.
Era difficile da digerire.
Era un sentimento che non avevo mai provato prima e mai pensavo di dover provare.

Sospirai e incominciai a leggere da dove mi ero interrotto ieri e sorrisi.

Caro diario, sono passati circa due anni da quando ho lasciato casa, ho passato molto tempo in giro ma alla fine sono riuscita a trovare quello che stavo cercando. Sono davvero super elettrizzata ma anche nervosa.
Non so...sembra che io stia facendo un torto a qualcuno, quando è quel 'qualcuno' che lo ha fatto a me. Comunque, sono riuscita anche ad avere delle notizie su Dylan, e sono molto contenta di sapere che stia bene e che sia vivo e vegeto...stessa cosa di Kaleb, Hmm....già, Kaleb, mi manca ma sembra che i miei sentimenti provati per lui stiano pian piano svanendo, come un granello di polvere in un deserto...sono stata troppo filosofica? Non so nemmeno se questa frase sua giusta Ahahaha.