Capitolo 34

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Pov's Caitlyn

Suonai il campanello e vidi Dylan diventare nervoso anche se non sapevo per cosa. Prima in macchina a stento rompeva il volante per quanto lo stringesse e se non lo avessi calmato lo avrebbe anche fatto secondo me...
Non riuscivo a capire la ragione per cui lo avesse fatto ma potevo immaginare che non fosse qualcosa di buono, che ieri sera fosse successo qualcosa quando mi aveva trovata per strada.
Pensa Caityln, spremi le meningi e pensa a cosa sia successo ieri e a cosa avresti detto.

La porta all'improvviso si aprì e Marlyn con i suoi capelli biondi in netto contrasto con la sua pelle abbronzata e la sua faccia piccola si materializzò davanti a noi. Appena mi vide mi fece sorriso sorpresa dal vedermi ma dopo due secondi la sua attenzione passò a Dylan e i suoi occhi diventarono scuri. Gli fece un sorriso tirato mentre lui la guardava a sua volta come se ci fosse qualcosa che non andava in lei, come se la stesse esaminando.

Girai lo sguardo su Dylan e cercai di intimargli di essere educato e di non fissare la gente benché meno la ragazza di Taylor ma qualcosa nel suo sguardo mi fece desistere.
Per quanto fosse la ragazza di Tay nemmeno a me ispirava fiducia...sembrava che nascondesse qualcosa..ma non saprei dire cosa.

Marlyn riacquistò la lucidità e la sua attenzione si spostò nuovamente su di me.
"Caityln, stai bene vedo..." Affermò con la sua voce leggera.

Io annuì e mi ricordai del motivo per cui eravamo qui. "Si, ora va meglio ma ho saputo che Taylor ha avuto un incidente...sta bene?"

La sua ragazza abbassò lo sguardo pensando alla risposta ma dopo due secondi li rialzò.
"Guarda tu stessa come sta." Si fece da parte per lasciarci passare mentre noi entrammo, lanciò un'occhiata a Dylan prima di richiudere la porta mentre lui la osservava in cerca di qualcosa.

Gli tirai una gomitata e lui mi guardò male.
"Smettila di fissarla così..." gli intimai a denti stretti.

Dylan mi lanciò un'occhiataccia. Marlyn si girò verso di noi una volta chiusa la porta.
"Venite, è in camera." Camminò davanti noi sapendo già che conoscevamo la casa.

Dylan mi si affiancò. "Non è colpa mia, ha qualcosa di familiare quella ragazza..." Affermò pensieroso.

"In che senso?" Domandai guardandolo mentre avanzavamo per andare in camera. Lui scosse la testa.

"Non lo so, sinceramente non lo so." Lo sentì sospirare e per un po' decisi che era meglio lasciarlo ai suoi pensieri.
La casa di Taylor era grande, più grande della mia ma non batteva sicuramente quella di Dylan, pensai.
Scossi la testa per il ragionamento inaudito.

Entrai in camera mentre dietro di me Dylan chiuse la porta. La vista di Tay sdraiato sul letto con la faccia bendata mi fece venire le lacrime agli occhi e per un attimo mi mancò il respiro.

"Oh mio dio! Tay!" Dissi sorpresa con le lacrime agli occhi.

Taylor aprì le palpebre e ci guardò un attimo spaesato, poi la sua concentrazione tornò e il suo viso si rilassò vedendomi.

"Bambola...vieni qua, vedo che stai bene." Sussurrò piano per quanto lo permettessero le bende.

Andai da lui lasciandomi dietro Dylan sulla soglia della porta e Marlyn accanto al letto del suo ragazzo e mi sedetti sul letto accanto a lui.
Gli sorrisi con le lacrime agli occhi e con il cuore in gola.

Taylor mi fece un sorriso sincero. "Come stai? Dove eri ieri?"

Io scossi la testa. "Questa domanda te lo dovrei farei io incosciente! Come hai potuto farti picchiare da Isaiah in quel modo? E poi guardati...sei qua, in questo letto tutto bendato e tu chiedi a me come sto? Tu sei pazzo..." Dissi con le lacrime che stavano per scendermi.

Il brivido del rischio "illusioni e delusioni" [ Completato ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora