Capitolo 8

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Pov's Caitlyn

Parcheggiai davanti ai cancelli e spensi il motore. Sospirai e scesi giù dalla macchina prendendo la borsa e allacciandomi per bene la felpa. Un venticello freddo mi fece chiudere gli occhi e borbottai varie imprecazioni. Proprio oggi dovevo dimenticarmi le chiavi dentro l'armadietto?
E poi come ho fatto a non accorgermene fino ad adesso? Io che sono, o almeno, cerco di essere sempre perfetta?

Frustata mi incamminai verso scuola e aprì il cancello. Qua non li chiudono mai a chiave, anche di sera o tarda notte la scuola rimane sempre aperta. A eccezione della porta, quella per fortuna la chiudono a chiave, sennò tutto quello che lasciano gli alunni e i professori potrebbero scomparire.

Andai verso il retro della scuola e mi strinsi alla felpa. Marciai dritta e mi fermai davanti alla porta di emergenza. Solo alcuni alunni speciali sapevano che questa porta abbandonata del retro fosse aperta, e io rientro tra quelli. Grazie a Taylor ovviamente. Visto che è il capo della squadra di football ha i suoi privilegi. Nonché figlio del vicepreside.

Appena tirai la porta questa fece un rumore assordante. Feci una smorfia per il suono e mi fermai un attimo a vedere se qualcuno mi avesse sentito, nel caso fosse ancora a scuola. Cosa che dubito. Insomma chi è che resta a scuola alle otto di sera?
È già tanto se ci andiamo di mattina...

Presi la torcia e illuminai il corridoio buio. Strane ombre si stagliavano nelle pareti man mano che avanzavo e guardandomi intorno mi domandai se i fantasmi esistessero.
I fantasmi? Sul serio?
Ridacchiai per smorzare la tensione e andai verso il mio armadietto. Una volta inserito il codice questo fece un rumore assordante che sobbalzai dalla paura.

"Merda." Mi morsi il labbro e scandagliai con la torcia intorno a me. Okay, forse non c'è nessuno. Per davvero.

Puntai la torcia dentro l'armadietto e iniziai a cercare le chiavi dell'ufficio che mi aveva dato la mamma. Sospirai sollevata appena le trovai e chiusi l'armadietto in fretta. Questo fece di nuovo un tonfo e mi premetti una mano sulla bocca per non urlare.
Diamine, ma si può essere così stupidi?

All'improvviso sentì qualcosa alle mie spalle, come un fruscio e dei passi. Mi paralizzai e mi voltai, solo che non trovai nulla.
Forse mi stavo immaginando tutto, dato che ero entrata a scuola senza permesso. E se mi dovesse beccare qualcuno sarei fottuta sul serio.

Mi guardai le mani e vidi che tremavano.
Oddio, datti una calmata Caitlyn.
Mi infilai le chiavi in tasca e andai silenziosamente verso l'uscita. Illuminai ogni aula in cui passavo affianco e non vidi nulla se non il buio e le aule vuote.
Sorpassai la presidenza e notai con sollievo che mi mancava poco per uscire da scuola quando un rumore di qualcosa che cade alle mie spalle mi fece sobbalzare che cacciai un urlo spaventata.

Puntai la torcia dietro di me, di fianco e davanti. Solo che non c'era niente.
Eppure avevo sentito un rumore. E sono sicura che non arrivasse da fuori. Con piedi tremanti spensi la torcia e mi appiattì al muro dietro di me. Chiusi gli occhi e mi maledissi da sola.
Potevo uscire da qui e fare finta di nulla, solo che la parte irrazionale e immatura di me opta per vedere la fonte di quel rumore.

E se fosse un ladro?
Si, ma a scuola? Cosa mai potrà rubare? I registri di classe?

Vidi un'ombra alla mia destra e mi accorsi che c'era il laboratorio di scienze. Mi costrinsi a prendere coraggio e dopo variati respiri sempre con la torcia ben piantata in mano- caso mai dovesse servirmi come arma- avanzai lentamente verso il laboratorio.

Il brivido del rischio "illusioni e delusioni" [ Completato ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora