06 Asher

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06 Asher.








Ho avvertito che qualcosa non andava nel momento esatto in cui il suo nome è comparso sul cellulare.

Evelyne non aveva mai usato il mio numero di telefono per contattarmi; ha sempre fatto da se, senza disturbarmi, per cui mi sono immediatamente preoccupato.

Il suo messaggio era semplice, ma mi ha messo in agitazione.

A causa del mio lavoro, non sono quasi mai in casa, per cui mi faccio consegnare le cose a lavoro, oppure mi contattano direttamente perché vada a ritirarle in deposito.

In quattro anni, da quando abito in quella casa, l'unica cosa che mi sono fatto consegnare è il cibo cinese del ristorante Kung Pao all'angolo, la cui specialità è un pollo Pao strepitoso, da cui appunto il locale ha preso il nome.

Fortuna ha voluto che, mentre la chiamavo, fossi già in macchina, fermo all'ennesimo semaforo rosso, come se la città stessa stesse cospirando contro di me.

In un certo senso, temevo che mi rimproverasse per essere in ritardo, ma non ho potuto farci nulla e mi dispiace che debba sempre rimanere oltre l'orario. Fortunatamente, quando tiene Alice, non c'è questo problema, ma quando mia nipote è con nostro padre, il mercoledì e il martedì, Evelyne rimane a casa mia fino a quando non rientro e già martedì sono tornato tardissimo.

Stranamente, pensavo che me lo avrebbe fatto pesare, ma non ha detto una parola, mentre sua figlia Reyna mi ha preso in simpatia, o almeno credo.

Mi guarda di continuo, la testa inclinata di lato, come se stesse cercando di risolvere un qualche quesito. Quando vede che mi sono accorto che mi sta guardando, sorride e scrolla le spalle, mettendosi a fare altro, ma puntualmente poi torna a osservarmi e non riesco proprio ad inquadrare quella bambina.

Mia nipote è facile da capire. Ogni volta che fa le moine, vuole qualcosa o fa un capriccio ben mascherato, che puntualmente non riesco a non esaudire.

Trystan dice che la vizio troppo e molto probabilmente ha ragione, ma quando mi guarda con l'espressione da cucciolo, non riesco a negarle qualcosa e lei, anche se ha solo cinque anni, lo sa benissimo.

Tra i suoi zii, sono quello che la vizia di più.

Fatto sta che, quando Evelyne  ha risposto al telefono e mi ha spiegato la situazione, mi sono quasi fatto prendere dal panico, rischiando di prendere in pieno un camioncino di cibo da strada parcheggiato di fronte ad un negozio vintage.

Io non sono paranoico, ma mio padre è anche troppo lungimirante e giusto questa domenica mi ha messo in guardia.

Patrick Mason è invischiato con brutta gente che non si fa problemi ad avere a che fare con donne e bambini, per cui dobbiamo stare molto attenti.

Heaven non è solo una neonata, ma è anche l'unica erede del denaro dei Mason e tanta ricchezza può far gola a chi di soldi non ne ha, soprattutto se quel qualcuno è anche un suo parente e ha debiti con brutti ceffi.

Il pensiero di Evelyne, spaventata in casa mia, con Heaven, mi ha tormentato per tutto il tragitto fino a casa.

Dopo aver parcheggiato, sono entrato nel complesso in cui vivo e mi sono fatto le scale di corsa, guardandomi in torno alla ricerca del presunto fattorino, ma ora che sono al mio piano e di quell'uomo non c'è traccia, non so se essere sollevato o ancora più preoccupato.

Prendo il cellulare e mando un messaggio alla donna, barricata oltre la porta blindata del mio appartamento.

Il rumore delle serrature che scattano mi fanno tirare un sospiro di sollievo e, quando apre la porta, la prima cosa che vedo è  che è più bianca di un morto in viso e che i suoi occhi sono sgranati e lucidi.

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora