09 Evelyne.
All'inizio è stato strano: sapere che qualcuno mi seguiva e mi guardava quando uscivo dalla casa di Asher per andare a prendere le bambine, mi ha messa decisamente a disagio e non ho paura di ammetterlo.
Dopo un po' ci ho fatto l'abitudine, per fortuna, e ormai sono due settimane che Trent si occupa della nostra sicurezza, ma all'inizio, è stata una sensazione orribile che mi ha davvero fatta sentire in pericolo.Era quasi come se a guardarmi ci fosse un malintenzionato.
Non mi ha affatto dato sicurezza, al contrario della casa di Asher e di quella di Trystan, dove sono stati installati sistemi di sicurezza all'avanguardia e assolutamente sicuri.
Il mio disagio era più che visibile e probabilmente Trent se n'è accorto, perché qualche volta è venuto a parlarmi, anche se la maggior parte delle volte è stato assolutamente invisibile.
Si faceva vedere solo quando dovevo entrare in posti affollati dove non poteva tenerci d'occhio e, a quel punto, mi faceva compagnia.
Proprio come immaginavo, è un uomo per bene ed è anche simpatico, tutto l'opposto del mio freddo e quasi impersonale datore di lavoro, che spesse volte mi tratta come un soprammobile. Certo, lo preferisco a indesiderate avance, ma un: come stai?, ogni tanto non mi darebbe per nulla fastidio.
Trent, al contrario, è molto gentile con me e quando mi guarda mi fa sentire apprezzata. Ovviamente, avere in pratica una guardia del corpo non è stato l'unico avvenimento degno di nota. In questi quindici giorni sono successe parecchie cose, ma nessuna di esse mi ha mai riguardata direttamente, almeno fino ad oggi.
Non sono una persona superstiziosa e spero che il fatto che sia venerdì diciassette non sia un segno di cattivo auspicio.
Per l'occasione, indosso qualcosa di elegante e sobrio, ma allo stesso tempo femminile e professionale.
Con il viso scoperto, grazie al semplice fermaglio nero che blocca dietro la nuca i capelli, anche i semplici pantaloni beige e la giacca nera avvitata sembrano di classe.
Se non fosse così importante, non avrei mai messo così tanto impegno nell'abbigliamento, ma è il giorno dell'udienza per l'affido di Heaven, per cui è fondamentale che dia il meglio di me.
Trystan ha detto che molto probabilmente si deciderà tutto oggi e non sono riuscita a chiudere occhio, soprattutto perché ho un ruolo attivo e importante nella crescita di Heaven ed è praticamente certo che mi chiameranno a deporre.
Ho una responsabilità enorme, ma da cui non voglio o posso fuggire.
Il pensiero di non vedere più quella meravigliosa creatura e di non potermene più prendere cura è straziante.
Eppure sono sicura che Asher sta soffrendo più di me, anche se non lo da a vedere.
Ci siamo dati appuntamento all'interno del tribunale, subito dopo i controlli della sicurezza, e quando ho incrociato il suo sguardo, non vi ho trovato nessuna emozione.
In quegli occhi chiari non c'era assolutamente nulla e non ne sono rimasta affatto sorpresa.
Asher nasconde molto bene ciò che prova, ma non è riuscito a occultare il tic nervoso alla mano destra. Su quella mano, precisamente all'anulare, indossa un anello, una fascetta nera con incisi i simboli romani e, ogni volta che è nervoso, inizia a tormentarselo con il pollice. È un movimento che, da quando gli è stata comunicata la data dell'udienza, ha ripetuto molto spesso. È un tic nervoso che smaschera la sua apparente indifferenza.
L'aula del tribunale è come quella che si vedono nei telefilm. Dietro lo scranno di legno, dove è seduto il giudice Proctor, una donna di mezz'età con i capelli biondi e lo sguardo severo, c'è una specie di intarsio ad arco, anch'esso di legno. Sia a destra che a sinistra, c'è una bandiera a stelle e strisce.
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Unexpected Love #2 Sanders Brother's Series
RomanceEx Un Perfetto Amore Inatteso. La vita è una gran bastarda. Prima è tutto perfetto, sei l'uomo che hai sempre desiderato essere e l'attimo dopo sei il tutore legale di una bambina di sette mesi e non sai da che parte cominciare per rimettere in ord...