44 Evelyne

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Scusate la lunga e interminabile assenza, ma la mia vita ha subito un cambio drastico e non ho più aperto wattpad, figuriamoci finire questa storia, che aveva bisogno di tutta la mia attenzione.
Per cui ora che ho due giorni liberi, ho deciso di impegnarmi a completare questo romanzo, che è uno dei miei preferiti.
Dopo questo capitolo mancherà solo l'epilogo e spero di riuscire a scriverlo più velocemente di quanto abbia fatto con questo.
Buona lettura.

44 Evelyne

Mi sarei dovuta aspettare l'invito per il pranzo della domenica, ma quando mi sono svegliata ero ancora troppo incredula per riuscire a pensare con lucidità.
La serata di ieri alla fine è stata perfetta e Alexa era così felice che mi ha abbracciata forte, sussurrandomi all'orecchio: "Finalmente."
E facendomi così capire che la nostra storia non era poi così segreta dopotutto. Le persone con cui avevamo a che fare quotidianamente avevano già capito tutto.
Lo stesso Mike mi ha stretto forte, con il sorriso è la gioia che gli illuminavano lo sguardo.
Alla fine Asher ha accompagnato me e Reyna a casa, andandosene di malavoglia solo quando il padre lo ha chiamato.
Non di ha dato nemmeno il tempo di stare un po' assieme, ma penso di poter aspettare.
Ancora non so come faremo a fare tutto quello che vogliamo, ma in qualche modo sono sicura che ci riusciremo.
Ho paura che le cose possano non funzionare, ma mi spaventa di più non provarci.
Solo Svegliarmi e sapere che lui fa di nuovo parte della mia vita mi fa sentire felice come non mi accadeva da quando mi è crollato il mondo addosso.
Non so quando, ma prima o poi dovrò dire ad Asher che Chris è passato di nuovo da me.
Non si è fatto vedere, ma ha lasciato una lettera sotto la porta durante la notte un paio di giorni fa, ma le sue parole, non mi hanno fatto sentire arrabbiata o amareggiata, piuttosto certa di aver fatto la scelta giusta.

Cara Evelyne
Quando ci siamo sposati ti avevo promesso un sacco di cose, ma non sapevo affatto che la guerra mi avrebbe cambiato così tanto, che mi avrebbe mostrato una parte di me che non conoscevo.
Quando mi hai detto di essere incita, ero al settimo cielo, ho amato da subito Reyna, ma ogni volta tornare a casa diventava sempre più difficile.
Non ho mai voluto portare gli orrori che ho visto da voi, ma alla fine sono diventato io stesso una delle cose che non volevo che tu sapessi.
Sei stata per lungo tempo la mia migliore amica, il mio tutto, ma il guaio di vivere in un mondo così piccolo e che non sai davvero chi sei e io non ero la persona che credevo di essere.
Il brivido della guerra, il rumore degli spari, l'adrenalina... pensavo di sapere cosa mi aspettava, ma non ne avevo idea e per me tutto ciò è diventato una droga, una ragione di vita e tu e Reyna meritavate di meglio.
Fingere la mia morte mi ha liberato dalle catene che mi ero autoimposto e mi ha permesso di non infrangere del tutto la promessa che avevo fatto a tuo padre: quella di prendermi cura di te.
Non l'ho fatto nel modo migliore, ma speravo che tu potessi andare avanti con la tua vita e finalmente lo hai fatto.
Meriti più di quanto io avrei mai potuto offrirti e ti devo troppo per non desiderare che tu sia davvero felice.
Forse ho mascherato il mio egoismo con il desiderio di proteggere te e Reyna, ma non mi pento della mia scelta, ora meno che mai.
L'uomo che hai accanto, quello che hai scelto, può datti tutto ciò che meriti e desideri e sarà per Reyna un padre migliore di quando non sarei mai stato io.
Ti auguro tutto il bene e la felicità del mondo, perché se c'è qualcuno che lo merita, quella sei tu.

Le parole di Chris hanno definitivamente sciolto ogni mio rancore, perché forse non capirò mai le sue scelte, ma è indubbio che in qualche modo ci ha provato.
Si, io e Reyna non eravamo abbastanza e questa consapevolezza è dura da digerire, ma iniziò a pensare che il problema non siamo mai state noi, bensì lui e che, facendo ciò che ha fatto, alla fine possa averci dato la possibilità di creare un nuovo futuro.
Se lui non se ne fosse andato, non avrei mai conosciuto i Sanders e il loro calore, mia figlia non sarebbe stata circondata da tante persone splendide e forse saremmo stati tutti infelici.
Questa consapevolezza, ora che le cose con Asher si sono sistemate, mi spinge ad affrontare il pranzo che ci aspetta con un'entusiasmo che prima d'ora non avevo mai provato.
Asher mi sta aspettando e pensare al suo volto, al calore che mi trasmettono i suoi occhi, mi fa sentire le gambe di gelatina.
Ora più che mai, sono grata a Chris per il suo egoismo, perché incontrare Asher ha acceso il mio mondo come mai prima d'ora e i nostri pensieri, i nostri desideri, sono così in sintonia che non ho più paura di manifestare ciò che provo ed esprimere ciò che voglio.
Asher mi capisce davvero come Chris non è mai riuscito a fare.
Non è mai stata la sua assenza il problema tra di noi, bensì il fatto che, molto semplicemente, non eravamo compatibili e, se anche non se ne fosse andato, probabilmente il nostro matrimonio sarebbe finito, prima o poi.
Persa noi miei pensieri, non mi rendo conto di aver guidato fino a casa di Mike e mi maledico per la mia disattenzione.
Guidare fino a qui è ormai diventata un'abitudine, ma non prestare attenzione alla guida è pericoloso.
Fermo la Macchina vicino all'ingresso è mia figlia schizza fuori dalla vettura un secondo dopo che si è spento il motore.
Asher è sulla porta che mi guardare quando Reyna gli passa accanto, le scompiglia leggermente i capelli, guadagnandosi un sorriso divertito.
Ne sono sempre Più convinta: Asher sarà un ottimo padre e spero con tutto il cuore che mia figlia possa accettarlo.
Mi aspetta sulla soglia, avvolgendomi un braccio attorno alle spalle prima di darmi un dolcissimo bacio sulla tempia.
"Bentornata."
Sono settimane che non vengo qui è devo ammettere che la casa mi è mancata.
Ci sono rimasta meno di un mese, ma accoglienti pareti mi sono mancate
La casa è proprio come i Sanders: accogliente, calorosa e sicura.
Dall'interno provengono numerose voci per cui ci affrettiamo a raggiungere la sala da pranzo, dove c'è un enorme tavola apparecchiata e piena di ogni ben di Dio.
Alexa si è davvero superata e quando mi vede mi fa L'occhiolino.
Ormai in famiglia tutti sanno che è incinta, per cui la tormentano perché non si sforzi esageratamente, ma quello che non hanno capito, è che lei ama cucinare per tutti loro, ama viziarli e coccolarli.
Esattamente come me, Alexa non ha nessuno su cui contare e i Sanders al completo sono la famiglia che non ha mai avuto e spero un giorno di sentirmi a tutti gli effetti parte di questo meraviglioso gruppo.
Heaven, che non vedo da troppo tempo, inizia a urlare e saltellare quando mi vede, e corro immediatamente da lei, perché quel tesoro mi è mancato quanto il suo papà.
Ancora non riesco a credere che in giorno potrebbe essere anche mia figlia.
Tutti i membri presenti ai zittiscono, godendosi la scena con un espressione tenera in viso che mi mette estremamente a disagio, così mi affretto a rimettere la bimba nel seggiolone e prendere posto di fianco ad Asher.
Il pranzo si svolge come dovrebbe essere un pranzo di famiglia, in modo chiassoso e divertente e ben presto dimentico di non essere a tutti gli effetti un membro della famiglia, perché tutti mi trattano come se ne facessi già parte a pieno titolo solo perché sto con Asher.
È ovvio che, agli occhi della collettività e già un dato di fatto e non so se questo mi spaventi o mi riempia di gioia.
È tutto nuovo e difficile da metabolizzare in poche ore.
Quando le bambine di alzano per andare a giocare, sul tavolo cala il silenzio e mi sento stranamente osservata, ma prima che possa anche solo aprire bocca, Mike si rivolge direttamente a me, l'espressione seria.
"Per cui, parlando di cose serie: cosa avete intenzione di fare ora?"
Guardò Asher in cerca di aiuto,
Ma l'ho sta guardando da un'altra parte, come se non avesse sentito una parola.
Mi sento a disagio sotto tutta quest'attenzione, ma conosco Mike da anni e non ha senso sentirsi intimorita proprio ora.
"Non lo so ancora, non ne abbiamo parlato."
È la verità. Sappiamo cosa vogliamo, ma come ottenerlo, quello è ancora un mistero.
" beh io avrei un'idea."
Non mi azzardo a replicare, perché ho la vaga sensazione che sia meglio tacere.
La mano di Asher ai posa sulla mia gamba sotto il tavolo, stringendo leggermente la presa come per infondermi coraggio,a quando lo guardò sembra ancora assorto nella contemplazione d nulla.
Mike non aspetta la mia risposta prima di riprendere il discorso, calamitando su di se l'attenzione di tutti.
"Perché non andate a convivere? So che sarebbe presto normalmente, ma avete già passato parecchio tempo sotto lo stesso tempo, se non erro è proprio così  che vi siete avvicinati."
Sento le guance imporporassi si in vergognoso rossore e posso solo annuire. Non oso immaginare a cosa staranno pensando gli altri ascoltando il discorso di Mike.
Mi sento presa in fallo come se le cose tra me e Asher fossero andate più oltre di quanto non sia realmente accaduto, ma mi astengo dal precisarlo.
Preferisco pensino questo piuttosto che fargli sapere che non è ancora successo niente con Asher e che tutto ciò che riguarda la mia sfera sessuale è limitata a Chris.
È già penoso che a saperlo sia Asher.
"Potrebbe essere un'idea, Mike, ma attualmente la mia sistemazione come quella di Asher non credo siano idonee a ospitare due adulti e due bambine."
"Hai perfettamente ragione, per cui è perfettamente razionale che veniate a vivere qui, non credi?"
Sento la mia bocca spalancarsi mentre le parole di Mike mi rimbombano nel cervello.
"Qui?"
Sento a malapena la mia stessa domanda ma l'uomo a capotavola annuisce con decisione.
"Ci sono tante stanze libere e Queste pareti hanno bisogno della vivacità di bambini."
Sono senza parole, non so cosa dire per cui mi giro verso Asher e iniziò a scuoterlo, disperata.
"Di qualcosa per l'amor del cielo!"
Lui finalmente si volta, guardandomi con espressione rassegnata misto a qualcosa che non comprendo.
"È inutile. Stamattina con la scusa di firmare le carte per l'adozione, Trystan, in combutta con mio padre e i miei fratelli, mi ha fatto firmare il passaggio di proprietà della casa."
La notizia mi lascia senza fiato e non capisco cosa stia succedendo, tanto che il mio sguardo sconvolto di posa su un sorridente e soddisfatto Mike.
"È un regalo, per entrambi. La casa è troppo grande solo per me è quando sei stata qui, il mese scorso, mi sono reso conto che è perfetta per voi, per creare la vostra famiglia."
Sento le lacrime pungere gli occhi prima di traboccare e rigarmi le guance.
Sento su di me gli sguardi soddisfatti degli altri commendali ma non riesco a distogliere lo sguardo dall'uomo che negli ultimi anni per me è stato quasi un padre.
"Mike, io..."
Solleva una mano per fermarmi, gli occhi sospettosamente lucidi.
"Evelyne sei con noi da anni e quest'ultimo periodo è stato davvero difficile per te, ma non riesco a pensare a nessun'altra che possa far tornare a vivere questa casa. L'ho comprata per la mia famiglia, perché ci crescessero i miei figli. Ora loro sono grandi ed è giunto il momento che altri bambini crescano tra questa mura e nessuno è più adatto di te a riempire quelle camere vuote."
Iniziò a piangere disperatamente, perché è più di quanto potessi immaginare.
Ho sempre pensato che questa casa dovesse essere ricca di vita quando Asher e i suoi fratelli ci vivevano, facendomi pensare a una famiglia numerosa e felice come mi sarebbe piaciuto e mai, nemmeno per un istante, ho pensato di poter fare qualcosa di simile.
Ora Mike mi sta servendo su un vassoio d'argento tutto ciò che non sapevo nemmeno di poter desiderare e, il sogno di poter adottare dei bambini bisognosi, desiderio che avevo rimosso dal mio cuore, si riaccende come un fuoco d'artificio facendomi scoppiare il cuore.
Così facendo, Asher avrà la famiglia che ha sempre desiderato, l'avremo  insieme.
Le lacrime non so fermano più, mentre Asher cerca di calmarmi.
Lui sapeva già tutto, ma questo non mi fa rabbia, semmai mi riempie di tenerezza, perché mostra quanto anche lui desideri tutto ciò.
"Mamma perché piangi?"
La voce preoccupata di Reyna mi fa sobbalzare e non so cosa dirle per calmarla.
L'unica cosa che posso fare ora è chiedere a Reyna la sua opinione.
"Amore, ti piacerebbe vivere in questa casa?"
Lei rimane un momento in silenzio, ponderando la domanda.
"Possono rimanere anche Heaven e Asher?"
Mi limito ad annuire incapace di proferir parola.
Non ho la più pallida idea di quello che pena mia figlia per chi mi limito ad annuire.
Reyna fa il giro del tavolo e mi raggiunge, iniziando a saltare disperata.
"Mamma, mamma, Asher può essere il mio papà? Ti prego."
Rimango scioccata dalla domanda d guardando attorno noto che tutti, meno Alexa e Trystan sembrano sorpresi.
"Cosa?"
"Alice ha una seconda mamma visto che la sua è morta, per cui io posso avere un altro papà?"
L'espressione seria di Reyna mi prende alla sprovvista, ma il modo in cui guarda Asher mi lascia senza fiato.
Salto giù dalla sedia e abbraccio forte mia figlia, le lacrime  che scorrono come un fiume in piena.
Mai, mai avrei potuto immaginare  che mia figlia desiderasse qualcosa del genere, mai avrei immaginato che tutti i miei sogni stessero per realizzarsi e quando Asher mi mette una mano sulla spalla, gli occhi stranamente lucidi, capisco che nemmeno lui se lo aspettava,  ma che vuole tutto questo tanto quanto me.
"Puoi avere tutto quello che vuoi, tesoro mio."

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora