20 Evelyne

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20 Evelyne








Mi guardo attorno, nella stanza dai toni maschili in cui mi trovo, e mi viene il desiderio di scappare, eppure non ne ho le forze.

L'unica cosa di cui ho realmente bisogno è riposare, ma ho paura che, nonostante la stanchezza, il sonno tarderà ad arrivare.

Mi tolgo i vestiti sporchi e indosso il pigiama che mi ha portato in extremis Alexa non appena ha saputo cosa è successo.

Mike non è ancora rientrato, ma ha chiamato Asher poco prima delle undici, quando ormai Alice e Reyna dormivano nella camera accanto, felici di ripetere il pigiama party fatto a casa nostra per il compleanno di mia figlia.

Prima di entrare nel mio appartamento, hanno aspettato che arrivasse la polizia, di cui si è occupato lo stesso Mike in quanto, a quanto pare, è un ex poliziotto e sapeva perfettamente come muoversi.

Nei prossimi giorni verrà qualcuno per prendere la mia deposizione su quanto accaduto, ma non sono sicura di poter dire qualcosa di più di quanto non sia già stato detto o quanto possa dire il mio stesso appartamento.

Ho accolto con sollievo misto a disperazione la notizia che l'appartamento della signorina Abel non è stato toccato, ma questo non ha fatto altro che avvalorare la tesi dell'intimidazione e questo mi spaventa a morte, perché quando ho accettato questo lavoro non avrei mai pensato che mi sarei sentita in pericolo e, sa da una parte mollare non è contemplato, perché odio che mi si dica cosa devo o meno fare, dall'altra vorrei scappare lontano con Reyna per tenerla al sicuro.

Eppure inizio a pensare che non ci sia posto più sicuro di questa casa.

Ad ogni finestra, ad ogni porta, c'è un sensore di movimento che fa scattare un allarme silenzioso direttamente collegato alla stazione di polizia più vicina e che manda un segnale di avviso al cellulare di Mike e dei suoi figli.

Come se ciò non bastasse, le finestre al piano inferiore sono tutte dotate di inferriate e le porte d'ingresso sono tutte a prova di scassinatore.

Mike mi ha detto che domani mattina, subito dopo aver portato a scuola le bambine, potrò passare a casa per prendere tutto quello che mi serve, ad aspettarmi ci sarà Trent, in modo che non succeda nient'altro, ma per il resto mi è assolutamente vietato mettere nuovamente piede in quella casa.

Mike è anche piuttosto sicuro che la signorina Abel non corra nessun pericolo, per cui non mi devo preoccupare che possa accaderle qualcosa.

Provo a sdraiarmi sul letto, decisamente più comodo del mio, ma sebbene la testa mi pulsi dolorosamente per la stanchezza, ogni volta che chiudo gli occhi, rivedo il mio appartamento devastato.

In qualche modo devo essermi addormentata, perché quando nel sogno apro quella maledetta porta, all'interno c'è una figura nera, indistinta, ma con un coltello in mano e avanza pericolosamente verso me e Reyna.

I miei piedi sono ancorati al pavimento e non riesco a muovermi, terrorizzata. Ho una paura così folle che non riesco a ragionare; non riesco a muovere un muscolo.

Nemmeno quando mia figlia mi supera e avanza tranquillamente verso la figura riesco a spostarmi.

Vorrei urlare, ma son come bloccata in un limbo nebuloso.

L'uomo solleva il coltello sopra la testa di Reyna e qualcosa mi tocca la spalla, scuotendomi con forza.

Spalanco gli occhi nel buio, spezzato solo dalla luce che entra dalla porta socchiusa.

Asher è chino su di me, l'espressione preoccupata.

‹‹Reyna...››

La mia voce si spezza mentre nuove lacrime minacciano di lasciare i miei occhi.

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora