26 Evelyne.
L'affermazione di Asher mi fa stringere il cuore in una morsa dolorosa.
È la prima volta che, spontaneamente, decide di condividere qualcosa di se.
La mia lingua è stata sciolta dall'ottimo vino che mi ha versato, ma lui ha bevuto mezza birra e non penso sia sufficiente a giustificare la sua improvvisa loquacità.
Detto tra me e me, ero fermamente convinta che non lo avrei visto per tutto il weekend, perché il sospetto che mi stesse evitando era ormai diventato certezza.
Di certo non mi aspettavo una conversazione a cuore aperto, non con lui almeno e il dilemma che sembra dilaniarlo per me non è molto comprensibile. Non mi sono trovata nella sua situazione, Reyna è cresciuta senza un padre e sa il perché, inoltre non so in che rapporti fossero Asher e il padre di Heaven.
‹‹Gli volevi molto bene?››
Asher mi guarda, palesemente sorpreso dalla direzione che sta prendendo il discorso e, se pensavo che si sarebbe tirato indietro, rifugiandosi dietro un ostinato silenzio, lui mi sorprende, annuendo con fare serio.
‹‹Te l'ho detto: era il mio migliore amico.››
‹‹Non ne avevi mai parlato prima.››
Lui distoglie per un momento lo sguardo e ne approfitto per versarmi un altro po' di vino.
A casa non ho mai alcolici, anche perché non sono una gran bevitrice, ma soprattutto perché non voglio dare un cattivo esempio a mia figlia. Tuttavia devo ammettere che questo vino è particolarmente delizioso, una specie di droga, perché non riesco a smettere di sorseggiarlo, lasciando che il sapore corposo mi solletichi le papille gustative.
‹‹È che ancora non riesco a farmene una ragione. L'ho saputo diversi giorni dopo che è successo, quando è stato aperto il testamento e allora Patrick Mason aveva già provveduto ai funerali. Non ho nemmeno potuto dirgli addio. Ad essere sincero, non so nemmeno dove sia sepolto.››
Sento la mia bocca spalancarsi per lo shock a quest'ultima affermazione, mentre Asher mi guarda con espressione mesta e demoralizzata.
‹‹Oh mio Dio, è orribile. Nessuno ha tenuto conto che anche tu hai subito una perdita importante e ti sei ritrovato a dover crescere Heaven, dovendo mettere da parte il tuo dolore. Non è giusto, Asher.››
Lui mi osserva, la sorpresa dipinta in volto. No, non rende l'idea. Sembra completamente scioccato.
‹‹Cosa intendi?››
Sento una gran pena farsi largo nel mio cuore mano a mano riaffiorano i ricordi e le sensazioni.
‹‹Quello che ho detto. So come ti senti e dovresti prenderti del tempo per elaborare il lutti.››
All'improvviso la sua disponibilità muta in una collera impossibile da trattenere. Salta su dalla sedia, sbattendo i palmi delle mani sul tavolo di legno, che trema violentemente, e si sporge verso di me, fulminandomi con un'occhiata penetrante e carica d'ira.
Il cuore balza in gola mentre mi preparo a gestire le sue urla.
‹‹Cosa vuoi capirne tu? Non sai un bel niente, quindi non fare la parte della mamma con me. Non sai niente di niente, hai capito?››
La sua voce, al contrario di ciò che immaginavo, è un sibilo penetrante colmo di furia a stento trattenuta che accende la mia rabbia.
Asher si rifiuta di riconoscere la realtà, di ammettere che sta soffrendo e questo mi fa infuriare perché sta sfogando questi sentimenti con atteggiamenti aggressivi che non lo aiuteranno a stare meglio, al contrario, rischiano di farlo rimanere da solo.
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Unexpected Love #2 Sanders Brother's Series
RomanceEx Un Perfetto Amore Inatteso. La vita è una gran bastarda. Prima è tutto perfetto, sei l'uomo che hai sempre desiderato essere e l'attimo dopo sei il tutore legale di una bambina di sette mesi e non sai da che parte cominciare per rimettere in ord...