31 Evelyne

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31 Evelyne








In qualche modo ero convinta che, dopo la nostra chiacchierata, le cose tra me e Asher sarebbero cambiate, ma non è stato così per più di un motivo.

Il momento di intimità, creatosi dopo la sua confessione, è stato bruscamente interrotto dall'arrivo di Mike, fortunatamente preceduto dallo scricchiolio di alcuni scalini, che ci ha dato la possibilità di allontanarci e assumere un atteggiamento indifferente.

La penombra del salotto ha nascosto il mio rossore, mentre facevo finta di seguire la televisione, a cui Asher si è affrettato a rimettere il volume, lanciandomi poi il telecomando.

Mike non ha dato segno di essersi accorto di qualcosa e ho potuto tirare un sospiro di sollievo solo quando mi sono rifugiata nella mia stanza, lasciando i due uomini alle loro conversazioni.

Nei giorni successivi mi sono tenuta impegnata con Heaven e con un po' di faccende domestiche: per quanto ci abbia provato, alla fine Mike non è riuscito ad impedirmi di mettere le mani dappertutto per pulire.

Rassettare e cucinare non mi dispiace perché lo trovo terapeutico. Tenermi impegnata mi ha aiutata a sentire un po' meno la mancanza di Reyna, sebbene l'abbia chiamata almeno due volte al giorno, e anche a non pressarmi troppo.

Non so esattamente come dovrei comportarmi con Asher, ma lui  si sta davvero impegnando nel suo lavoro e lo vedo poco più di quanto non facessi quando lavoravo a casa sua, solo che quando lui è in casa, c'è anche suo padre.

Inizio a sentirmi frustrata, nervosa e impaziente, perché nonostante tutto, non c'è stato nient'altro tra di noi e, se non fosse perché in qualche modo abbiamo smesso di litigare, sarei arrivata alla conclusione che si è trattato tutto di un sogno.

Un paio di volte ci siamo incrociati nel corridoio e in quei momenti è sceso un pesante silenzio che mi ha fatto battere forte il cuore.

Sarebbe stato il momento ideale perché accadesse qualcosa, ma non è mai successo, sebbene lo sguardo colmo di rimpianto di Asher mi abbia fatto capire che stava pensando alla stessa cosa.

Ora che ci penso, c'è stato un momento dove la tensione è schizzata alle stelle.

È stato due giorni fa'. Avevamo appena finito di cenare, tutti e tre assieme, come una strana, ma piacevole abitudine, quando siamo rimasti da soli.

In un primo momento non me ne sono accorta, troppo intenta a avare i piatti, persa nei miei pensieri, ma quando mi sono voltata, ho scoperto che nella stanza eravamo rimasti solo io e Asher, che per tutto il tempo non ha fatto altro che fissarmi.

Una risatina nervosa mi è salita alle labbra, il viso che immediatamente si è imporporato.

Le sensazioni che mi suscita sono imbarazzanti e, ora che non ricorro più inconsciamente alla rabbia e all'insofferenza per difendermi, sono ancora più difficili da gestire.

L'ho osservato avvicinarsi e, ad ogni suo passo, il mio cuore accelerava un po' di più la sua corsa, fino a quando non è stato ad un passo da me e la tensione nell'aria è diventata più che palpabile.

Asher non ha detto una parola, limitandosi a fissarmi negli occhi e lasciando che mi perdessi nei suoi.

È stato uno di quei momenti in cui non c'è bisogno di dire nulla, ma ero così in imbarazzo, che ho cercato d nascondermi dietro una mano, sbirciando attraverso le dita aperte.

È stato a quel punto che lui, con estrema, quanto inaspettata, gentilezza, l'ha afferrata, obbligandomi a mostrargli il viso che sentivo andare a fuoco.

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora