18 Evelyne

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18 Evelyne









‹‹Dimmi che stai scherzando.››

Sento la rabbia ribollirmi nello stomaco perche questa è la cosa più infantile che io abbia mai sentito.

Ho appena usufruito della mia domanda giornaliera per sapere per quale motivo ho dovuto tenere Heaven fino ad ora, ma tutto immaginavo, meno che fosse perché è andato a farsi uno stramaledetto tatuaggio.

Quasi quasi avrei preferito mi avesse mentito ieri e fosse stato le ultime due ore in compagnia di qualche donna.

Se non fosse che ho sfruttato la cucina di Asher per i miei comodi, mi sentire come se fossi stata derubata del mio tempo.

Un maledettissimo disegnino.

‹‹Non farla tanto lunga. È solo un tatuaggio. ››

Asher rimane impassibile di fronte a me, tra il frigo e la penisola, ostruendo il passaggio. Se non fossi così arrabbiata, probabilmente mi sentirei messa all'angolo.

‹‹Appunto. Era davvero necessario?››

Lui solleva le braccia verso il cielo, lasciandole poi ricadere a peso morto, esasperato.

‹‹Santo cielo. Se avessi saputo che avresti fatto una tragedia non te lo avrei mai detto. Possibile che con te si riesca solo a discutere?››

Stringo le mani a pugno lungo i fianchi, tentata di usarli per cancellare il suo atteggiamento irritante.

‹‹Asher, il mio tempo è prezioso, non posso dedicare anche quel poco che ho libero a te. Pensavo fosse una cosa importante, per questo sono rimasta, ma ora mi sento molto stupida per aver accettato. Domani Reyna ha una specie di recital di carnevale e non ho ancora finito il suo costume. ››

Nella mia voce si avverte più disperazione di quanto non avrei voluto, ma non posso farci nulla. Il vestito in stile Colombina Veneziana di Reyna è ancora da finire e probabilmente ci metterò buona parte della notte.  Avrei dovuto cercarlo o comprarlo online invece che decidere di cucirlo a mano per risparmiare.

Un lampo di colpa attraversa lo sguardo di Asher, ma immediatamente scompare, sostituito dalla solita indifferenza.

‹‹ Se fosse stato davvero così importante, avresti potuto rifiutarti.››

Trattengo a malapena un urlo di frustrazione. Come fa a non capirlo?

‹‹Asher, ho bisogno di lavorare. Tutte le ore extra sono le benvenute, ma ti prego almeno fai che valga la pena complicarmi la vita. ››

Lui solleva un sopracciglio scuro, lo scetticismo a rendere i suoi tratti ancora più rigidi.

‹‹Da quando il datore di lavoro deve preoccuparsi di queste cose?››

Sento i miei occhi sgranarsi e per un attimo vengo investita dall'imbarazzo, questo prima di capire che, incredibilmente, lui si sta prendendo gioco di me.

È una risata trattenuta quella che vedo deformare leggermente la linea delle labbra?  Come è comparsa, l'espressione ilare svanisce, rimpiazzata da una più neutrale. Non sono ancora sicura di quello che ho visto.

‹‹Davvero, Evelyne, avessi saputo che eri così incasinata non te lo avrei chiesto, ma per me era una cosa importante, okay? È qualcosa che dovevo fare.››

È la più lunga spiegazione che mi abbia mai dato e, incredibilmente, riesco a leggere addirittura della vulnerabilità sul suo volto. Non è da lui assumere questo tipo di espressione, per cui per un attimo rimango come abbagliata e la rabbia e la frustrazione scivolano via.

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora