01 Evelyne

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01 Evelyne.






‹‹Mi dispiace Ev, ma non posso fare diversamente. So che hai bisogno di questo lavoro e che ne hai anche un secondo, ma questo è l'unico modo che ho trovato per non licenziarti.››

Cerco di nascondere il mio orrore di fronte a Joe Lindenberg, il mio capo e cuoco del Chicken Dinner.

L'ultima cosa di cui ho bisogno, in questo momento, è che i miei due lavori smettano di coincidere, obbligandomi a scegliere quale lasciare.

La scuola di Reyna, mia figlia, è cara, ma per lei voglio la migliore istruzione possibile, per questo viviamo in una piccola casa in affitto nel Bronx con una cucina open-space, che funge anche da salotto, en bagno e due minuscole camere da letto. Io mi sono piazzata nella più piccola, dove ci sta a malapena un letto singolo e un cassettone. Sono fortunata ad avere un armadio a muro, perché altrimenti non avrei saputo come fare. Reyna invece ha la camera più grande, ma non mi dispiace. Deve avere tutto il posto di cui ha bisogno per essere felice.

Non è grande, non è nemmeno esattamente dignitosa, ma è pulita e ordinata e per noi basta e avanza.

La padrona di casa è una donna che, molto probabilmente, va per i sessant'anni, anche se non li dimostra, con i capelli biondi cotonati naturali,  l'atteggiamento da cougar e l'immancabile rossetto color carminio, spesso più sui denti che sulle labbra. È più curata lei di quanto non lo sia io normalmente, anche se faccio volentieri a meno del trucco pesante sugli occhi scuri, dei leggins leopardati e le zeppe da dodici centimetri con gli strass.

‹‹Non ti preoccupare, Joe. Troverò una soluzione.››

Lui annuisce, l'espressione grave.

‹‹Fammi sapere al più presto. Sono davvero dispiaciuto di farti questo.››

Annuisco e cerco di non lasciarmi condizionare dalla tristezza che leggo nei suoi occhi quasi neri e dall'accento marcato che non riesce a mascherare ogni volta che è a disagio.

Joe è un nero di quelli tosti, ma con un cuore anche troppo buono, motivo per cui sono in questa situazione del cavolo. È un mix di così tante etnie che ormai ho perso il conto.

Joe si definisce un franco-canadese, ma non parla una parola di francese e ha un cognome che è tutto un programma. Non sono nemmeno sicura che sia il suo vero cognome perché in cucina, il suo formaggio preferito, è il Lindenberger e mi sembra davvero troppo strano. Certo, potrebbe sempre essersi ispirato alla cittadina tedesca nella zona della Baviera, cosa per me ben più probabile.Troppe coincidenze.

È arrivato dal nulla e ha aperto questa tavola calda ad Harlem, tra un banco dei pegni malfamato e una specie di salone per parrucchiera dove fanno anche la manicure.

È frequentato principalmente da donne esageratamente truccate e curate, vestite con gioielli opulenti e vistosi. Dopo essere state a farsi le unghie, queste donne appariscenti vengono al locale per finire di viziarsi e non sembrano avere un problema al mondo se non pensare a come curare la casa e crescere i figli.

Alcune sono anche piuttosto socievoli e sono venuta a sapere che appartengono alla comunità Gipsy. Mi sono ben guardata dal chiamarle zingare, memore di uno spiacevole episodio che ha visto coinvolte le unghie fresche di manicure e la faccia di una ragazza nera che le aveva appena chiamate così con fare dispregiativo.

Oltre ad essere appariscenti, queste persone, sono anche estremamente eccentriche e chiassose e, in alcune occasioni, anche violente.

Scuoto la testa e cerco di riprendermi.

Tra le pareti di questa tavola calda ho visto così tanti episodi e, l'idea di perdere il lavoro, perché non può più permettersi di pagarmi così tanto, se non aumento le ore di lavoro, mi fa contrarre lo stomaco.

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora