fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? antonio dikele distefano

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Io l'ho letto nell'arco di una sola notte, è estremamente profondo e coinvolgente,prima ancora che me ne accorgessi ero già rapita e inevitabilmente catapultata nella sua vita,nella sua storia d'amore,nei suoi affetti,nei suoi pensieri come se fossero i miei. I paragrafi sono brevi, sprazzi di vita,ognuno contrassegnato da un brano musicale che aiuta il lettore a carpire appieno il suo stato d'animo, le sue angosce, le sue gioie e i suoi dolori. Un libro autobiografico, una full immersion nella sua storia d'amore con Linda,un amore contrastato dalla madre di lei, per la quale lui è il ragazzo sbagliato (forse perché nero?) e con tono inamovibile ed insolente decide di dividerli, senza se e senza ma, senza nemmeno conoscerlo. I due si ritrovano a vivere una storia clandestina, gli eventi hanno segnato l'epilogo, ma questi due ragazzi stentano a volersi allontanare. La storia d'amore è il fulcro del testo,ma non l'unico tema su cui Antonio sofferma la sua attenzione, questa è infatti contestualizzata in una realtà diffidente;un panorama italiano estremamente gretto che non ammette diversità e che non perdona nemmeno l'amore. Nel raccontare la sua vita si evince palesemente il fatto che sia stato spettatore e vittima di discriminazioni,ma il problema non è solo una questione di pelle, c'è dell'altro estremamente più profondo che non balza subito all'occhio del lettore. Mi ha catapultata in un Italia che pullula di pregiudizi, il problema risiede nella diversità in sé annessa alle più disparate circostanze. Tra lui e Linda esistono tante, troppe discrepanze, culturali, sociali ed economiche. Una relazione tra "diversi" ché agli occhi di chi guarda è già data per vinta in partenza nella quale l'amore sembra passare del tutto in secondo piano.

I libri più belli, letti nel 2016/20Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora