un giorno, david nicholls

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Un romanzo la cui struttura risulta piuttosto singolare: c’è un giorno nella vita dei protagonisti (un ragazzo, una ragazza) che risulta più importante degli altri: il 15 luglio. Si conoscono e si amano per un giorno, il giorno della loro laurea, il 15 luglio 1988, ad Edimburgo. Poi il racconto della loro vita riprende ogni anno in quello stesso giorno, fino al fatale 15 luglio 2004, quando lei muore in un incidente. Non contento, dopo 430 pagine, l’autore aggiunge una parte conclusiva, intitolata “Tre anniversari”, in cui si racconta come il sopravvissuto passi i tre 15 luglio successivi alla morte della partner: racconti intercalati con la ripresa della narrazione del primo giorno, il giorno in cui si sono conosciuti. In questo modo, l’autore può far trascorrere gli anni dal 1988 fino al 2007, senza annoiarci con il racconto di tutti i giorni della vita dei due protagonisti, ma creando la sensazione dello scorrere del tempo e delle trasformazioni fisiche, psicologiche e morali che questo porta con sé. E’ una storia d’amore, quindi, ma anche di due giovani britannici che si affacciano alla maturità alla fine degli anni ottanta e che vivono le speranze, le illusioni e le delusioni che loro la vita offre. In realtà, fin da subito, dei due, è lei, Emma, la migliore: più intelligente, più ricca di idee e di ideali, più capace di realizzarsi concretamente, arrivando a pubblicare dei libri di successo (dopo un’esperienza di insegnamento all’inizio entusiasmante e poi deludente); ma Emma viene da una famiglia modesta e, una volta laureata, deve arrangiarsi come può, lavorando come donna di fatica in un sudicio ristorante di infima classe. Invece il suo “amico” Dexter, di famiglia benestante, può permettersi di viaggiare e divertirsi, in attesa di trovare qualcosa di piacevole da fare: pensa di voler fare il fotografo, ma approda ben presto al mondo delle televisioni private, dove conduce un brillante programma di intrattenimento. Sembra che i due abbiano intrapreso due strade diverse, lui quella del successo facile (anche con le donne) e lei quella del lavoro abbrutente e della solitudine o delle relazioni deludenti. Ma tra i due rimane un’amicizia, un bisogno reciproco di cercarsi: lei è innamorata di lui, ma non accetta di diventare una delle sue tante avventure, e mantiene la loro relazione sui binari dell’amicizia; lui passa da un amore all’altro, ma quando cerca qualcuno con cui parlare, non può fare a meno di rivolgersi a lei, di cercarne consolazione e conforto. Infatti, il successo (in tv e con le donne) rimane sempre in superficie: in realtà a tenere insieme la personalità di Dexter è solo l’alcool. E l’abuso di alcolici lo porta alla rovina professionale e morale. Intanto Emma si tira fuori dal mondo della ristorazione, diventa insegnante (e ha un certo successo con gli alunni “difficili” della scuola, ma anche con il preside, di cui diviene per un po’ l’amante) e finalmente raggiunge il suo sogno: fare la scrittrice, sia pure di libri per adolescenti (prendendo spunto dalle sue esperienze di insegnamento). Ma è ancora sola, quando per l’ennesima volta Dex la cerca: si è appena separato dalla moglie che lo ha tradito con un suo compagno di università. Finalmente i due si buttano nelle braccia uno dell’altra e fanno sesso. Ma Emma ha già deciso di andare a Parigi a continuare la sua serie di romanzi e là comincia una storia nuova. Così, quando Dex la raggiunge (è il 2001), sembra che ancora una volta la loro unione sia impossibile; ma Emma decide che è giunto il momento di realizzare l’amore della vita: i due si sposano e vanno d’amore e d’accordo, manca solo un figlio a coronare la loro felicità. Ma, il 15 luglio 2004, Emma viene travolta da un’auto a Londra, mentre, sotto un diluvio, cerca di raggiungere in bicicletta il suo Dex, che l’aspetta per visitare la loro nuova casa.

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