splendore, margaret mazzantini

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"E davvero accadde. E fu contro natura. E davvero vorrei sapere che cos'è la natura." Avremo mai il coraggio di essere noi stessi? si chiedono i protagonisti di questo romanzo. Due ragazzi, due uomini, due incredibili destini. Uno eclettico e inquieto, l’altro sofferto e carnale. Una identità frammentata da ricomporre, come le tessere di un mosaico lanciato nel vuoto. Un legame assoluto che s’impone, violento e creativo, insieme al sollevarsi della propria natura. Un filo d’acciaio teso sul precipizio di una intera esistenza. I due protagonisti si allontanano, crescono geograficamente distanti, stabiliscono nuovi legami, ma il bisogno dell’altro resiste in quel primitivo abbandono che li riporta a se stessi. Nel luogo dove hanno imparato l’amore. Un luogo fragile e virile, tragico come il rifiuto, ambizioso come il desiderio.

Divorato in meno di tre giorni. Splendidamente splendido. Lo stile della Mazzantini è abbastanza aggressivo, indiretto, ricco di metafore, talvolta difficili da decifrare. Un romanzo che colpisce come uno schiaffo improvviso, etica, morale e amore si mescolano perfettamente creando una lettura atipica e necessaria.

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