my little monster, robico

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Un manga che ho lettermente amato! Mi sono davvero affezionata a tutti i personaggi coinvolti in questa storia e ho adorato le vignette comiche a fine di ogni capitolo, che mi strappavano sempre un sorriso.

Trama: Shizuku Mizutani è una liceale che nella vita pensa solo a studiare. Ma a volte il destino ci mette lo zampino e, complici dei documenti da consegnare, ecco che entra in scena Haru Yoshida, un compagno di classe molto misterioso che sembra nascondere un segreto. Una parola tira l'altra e tra i due comincia a formarsi una specie d'amicizia, che si allarga con fatica ad altre persone, legando tutti i personaggi in un qualcosa che proprio alcuni di loro hanno definito come "famiglia", in cui non mancano discussioni, gelosie, incomprensioni, felicità e affetto. D'altra parte, fa tutto parte del grande gioco della vita.

Recensione: Primo aggettivo che mi viene in mente se penso a questo manga/anime è: divertente. Per il semplice fatto che tutto ciò che accade, e che comunque è caratterizzato dalla quotidianità più completa, è presentato in modo semplice, allegro, che riesce a far divertire, pensare e riflettere nello stesso tempo.
La storia di Shizuku, Haru, Sasayan, Natsume, e di tutti gli altri personaggi che si incontrano durante questo manga/anime dalle tinte molto allegre, è una storia come tante, che mostra la vita per quello che è, senza mezze misure, nella sua semplicità più assoluta. Una semplicità che, tuttavia, viene messa a soqquadro dalla complessità dei rapporti umani, che mostrano che la vita stessa è e sarà sempre un ossimoro continuo, di cui nessuno riuscirà mai a capire i meccanismi fino in fondo.
E' una storia di crescita, sotto ogni punto di vista, anche se quello personale è quello che fa da base a tutto il resto. Crescita perché ogni personaggio si ritrova, prima o poi, a fare i conti con se stesso, con le sue debolezze, le sue incertezze, i suoi sentimenti, per poi scontrarsi ed incontrarsi con gli altri. Ed è proprio grazie a questa crescita, che pian piano si instaurano rapporti di fiducia tra tutte le persone coinvolte, mostrando che ciò che è attorno a noi migliora solo quando siamo noi stessi a voler migliorare e a farlo con tutte le nostre forze.
E' una storia di amicizia profonda; quella stessa amicizia che si instaura tra i personaggi e li lega, li unisce e dona loro molto più di quanto loro stessi avessero immaginato. E' anche grazie a quest'amicizia, se tutti i personaggi cominciano a cambiare, a crescere, a migliorare, ad accettare se stessi e gli altri.
Perché questa storia è soprattutto una lezione di amore verso se stessi e verso gli altri. Amore verso se stessi inteso come accettazione dei propri punti deboli, delle proprie paure, delle proprie insicurezze e inteso anche come fiducia che le persone danno agli altri per stare bene insieme, perché in un rapporto si è sempre in due, mai in uno. Amore verso se stessi visto anche come spinta per cambiare, per essere migliori senza andare oltre i propri limiti.
Un amore verso se stessi che si riflette in un amore verso gli altri. Un amore verso gli altri che si esterna come sentimento omonimo in alcuni casi, amicizia e puro affetto in altri ancora. Un amore per gli altri che stravolge la vita di ogni singola persona coinvolta, perché tutti devono far spazio ai nuovi arrivati, solo che non sanno come fare e serve tempo per mettere bene a posto le cose, per evitare che tutto il resto crolli come un castello di carte.
E' una storia, quella di My little monster, che insegna quanto siano importanti le persone che sono al nostro fianco nel momento del bisogno; una storia che insegna che va bene mostrarsi per come si è davvero davanti alle persone a cui vogliamo bene e che contraccambiano il nostro sentimento; una storia che insegna a non avere paura di essere se stessi fino in fondo.
Ed il fatto che questo bellissimo messaggio (a parer mio) sia espresso in una forma così semplice, chiara, quotidiana, con qualche spruzzata di allegria nei momenti giusti, non può che essere più che positivo! In più, i disegni sono talmente espressivi (soprattutto negli ultimi volumi, come se lo stile dell'autrice migliorasse di volta in volta) che lasciano spessissimo senza fiato.

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