Se potessi dare infinite stelle a questo libro, le darei senza pensarci nemmeno istante. Con questo libro ho riso, mi sono emozionata, mi sono commossa e mi sono arrabbiata. Valentina D’Urbano sa scrivere. E anche molto bene. Un lessico impeccabile e fluido, che sa rendere il libro estremamente piacevole, non annoia e regala piccole perle metaforiche davvero toccanti e indimenticabili.
La narrazione scorre fluida, il desiderio di sapere come prosegue la storia capitolo dopo capitolo è insaziabile.
Chi si aspetta di trovarsi di fronte ad un semplice romanzo rosa, si ricreda: è una candida delicata storia di formazione, che non risparmia dolori e sofferenze molto grandi con cui bisogna convivere tutta la vita o che difficilmente si rimarginano.Racconta la vita di due ragazzi, lei vittima delle conseguenze fisiche e psicologiche di un incidente, lui vittima di una malattia agli occhi. Sono due adolescenti feriti, che entrano in sintonia e si salvano la vita l’un l’altro. Ogni oggetto, ogni persona che incontri nella vita racconta qualcosa. Lo fa con il proprio corpo, con quello che si trascina dietro. Angelica, con tutte le sue cicatrici, è meravigliosa. Tommaso, con i suoi occhi matti che non vedono, vede in lei cose che nessun’altro è capace di vedere.
I miei più sinceri complimenti all’autrice.
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I libri più belli, letti nel 2016/20
Random"Ci sono alcune cose che sono infinite, tra cui: l'Universo, i vestiti sopra la sedia e la lista dei libri che voglio leggere." Questa storia tratta dei i libri più belli letti dal 2016 in poi e per questo motivo sarà in continuo aggiornamento. Le r...