Capitolo II

1.7K 85 43
                                    

Quel sabato mattina mi svegliai proprio rilassata: niente lezioni. Dovevo solamente accompagnare gli studenti ad Hogsmeade. Io adoravo Hogsmeade, fin da quando frequentavo Hogwarts, e adesso avevo un motivo in più: anche Severus era stato costretto a venirci. Ovviamente, come mi ero ripromessa, avevo creato un piano per la sua conquista, ma non andava molto bene. Dopo una settimana non avevo concluso ancora nulla, continuavamo solo ad allenarci e le due missioni successive a quella sera ad Hogwarts le aveva affrontate da solo. Non aveva nemmeno avuto bisogno di medicazioni, quindi non ero ancora operativa.
Però avevo notato un piccolo particolare: quando ci fermavamo per una breve pausa tra un duello e l'altro, mi sentivo osservata. Mi sistemavo i capelli oppure bevevo dell'acqua e subito sentivo il suo sguardo bruciare sulla mia schiena.
Mi alzai di buon umore e andai in bagno, canticchiando. Stavo pensando a come convincere Severus a bere una Burrobirra una volta arrivati ad Hogsmeade. Un'imboscata? Una semplice domanda? Forse avevo una chance, in fin dei conti non gli avrei proposto un the romantico con pasticcini.
Mi infilai sotto la doccia, rabbrividendo, e iniziai a lavarmi il corpo e i capelli, continuando a cantare qualche canzone babbana.
Secondo me se Severus avesse visto come mi scatenavo sotto la doccia gli sarebbe preso un accidente. Anzi, mi avrebbe guardato con quel suo sopracciglio sollevato, cercando di capire se avessi qualche problema.
Uscii scuotendo la testa e, dopo essermi avvolta in un asciugamano, mi tamponai i capelli, iniziando poi a lavarmi i denti. Dovevo avere un alito freschissimo: magari avrei avuto l'occasione di baciare Severus.
Continua a sognare, Keela.
Non potei che dare ragione alla mia voce interiore.
"Callaghan!" Mi chiamarono poi e stetti un attimo in silenzio per sentire meglio, magari mi ero immaginata tutto.
"Callaghan!"
Eh, no! Era Severus... per Merlino, ero mezza nuda e gocciolante! Stava anche bussando alla porta, anzi ancora un po' e l'avrebbe buttata giù. Non era di certo un tipo a cui piaceva aspettare.
Tornai nella mia camera e aprii la porta, mettendo fuori solo la testa.
"Ciao, Severus." Lo salutai allora, sorridendogli. "Ti farei entrare, ma sono mezza nuda praticamente."
Lui alzò un sopracciglio, sembrava scocciato per qualcosa.
"Fra venti minuti dobbiamo essere ad Hogsmeade." Disse solamente, con un piccolo ghigno.
"Ma dovevamo partire alle nove e venti!"
Erano le otto, va bene avvisarmi, ma un'ora prima!
"Sono le nove infatti." Ribatté lui, sbuffando.
Cosa cosa? Le nove? Accidenti anche alla mia sveglia!
"Merda!" Sbottai chiudendogli la porta in faccia. Dovevo finirmi di preparare alla velocità della luce.
~☆~
Piton stava tornando nel cortile, dove tutti gli studenti stavano aspettando impazientemente di andare ad Hogsmeade. Pomona gli aveva domandato di controllare dove fosse finita la Callaghan: doveva sempre seguirla come un cagnolino. Però era quasi contento: tralasciando la porta che gli aveva chiuso in faccia, forse poteva considerarsi libero per quell'uscita. Magari non sarebbe riuscita a prepararsi in tempo e non lo avrebbe stressato, come sospettava avrebbe fatto una volta arrivati nel piccolo villaggio. Piton era abituato a rimanere solo, non a condividere il suo tempo con qualcuno. Per qualche strano motivo la Callaghan era interessata a lui e voleva essergli amica. Pazza.
Stavano quasi per partire e già si gustava la sua pace e solitudine, quando la vide arrivare, con un leggero fiatone. Addio alla sua giornata di tranquillità.
~☆~
Dopo una corsa pazzesca contro il tempo, ero riuscita ad arrivare giusta giusta per la partenza.
Mentre gli studenti si sparpagliavano per Hogsmeade, io iniziai a vagare, guardando distrattamente le vetrine dei negozi. Dovevamo stare lì anche il pomeriggio, quindi avevo una minima possibilità di convincere Severus a fare qualcosa. Che poi... cosa gli costasse essere gentile con me era un mistero.
"Severus, aspettami." Dissi quando sfrecciò di fianco a me, superandomi frettolosamente. "Che fai di bello?"
"Non sono affari tuoi." Mi rispose scorbutico come al solito, facendomi sbuffare. Mr. Gentilezza in persona era di cattivo umore.
"Mmhh... giornata impegnativa. Sei stato molto esaustivo." Rimbeccai allora, scocciata, incrociando le braccia davanti al petto, stringendomi nel mio mantello. "Io vado in libreria. Nel caso volessi fare due chiacchiere, sai dove trovarmi."
Lui mi guardò con un sopracciglio sollevato, per poi alzare gli occhi al cielo.
"Grazie per questa informazione inutile."
"Non c'e di che." Affermai con un sorriso di scherno, iniziando ad incamminarmi verso la mia meta.
Beh, che dire: il mio tentativo di approccio era stato un flop. Poco male, i libri mi avrebbero consolato. Avevo messo gli occhi su un volume di Storia della Magia contemporanea e non vedevo l'ora di comprarlo. Affrettai il passo, infreddolita: il cielo plumbeo minacciava neve.
Non appena entrai da Tomes & Scrolls, venni subito avvolta da un calore piacevole. Respirai a fondo, percependo un'aroma delicato d'arancia e pino, di libri e pergamene. Presa da una nuova ondata di buonumore, mi immersi tra gli enormi scaffali pieni di romanzi e saggi.
Finalmente trovai il libro che avevo adocchiato: tra la neve, il caminetto acceso e la mia interessante lettura, avrei passato delle serate in assoluta pace.
Conclusi velocemente il mio giretto, aggiungendo altri due libri all'appello, per infine pagare e dirigermi verso l'uscita.
Non feci nemmeno in tempo ad aprire la porta, che andai a scontrarmi contro qualcuno. Era avvenuto tutto velocemente: un momento prima mi stavo pregustando la mia tazza di the bollente da Madama Rosmerta e l'attimo successivo mi ero ritrovata con il sedere a terra.
"I miei libri!" Esclamai immediatamente, raccogliendo la borsa che era finita proprio dentro una piccola pozzanghera.
Tutte a me dovevano capitare! Lanciai un veloce incantesimo per asciugarli, per poi cercare di alzarmi.
"Non finisci mai di stupirmi." Mormorò Severus alzando un angolo della bocca, porgendomi poi la mano. "Ho perso il conto delle volte in cui mi sei venuta addosso."
Gli lanciai uno sguardo velenoso, accettando però la sua mano. Se non fossi stata così indispettita per la caduta imbarazzante, gli avrei risposto per le rime, ma volevo andarmene da lì il prima possibile: alcuni passanti mi stavano fissando. Era stata colpa sua e rigirava la frittata!
Feci per andarmene, scansandolo, ma lui mi afferrò il braccio, bloccando la mia fuga. Avevo notato che quando era in corso una colossale figura di merda che mi riguardava era particolarmente loquace.
"Hai dimenticato questo."
E dicendo questo mi diede uno dei tre libri che avevo preso. Guardai velocemente dentro la mia busta ed effettivamente uno mancava all'appello.
"Grazie, Severus." 
Lui in risposta mormorò qualcosa, per poi lasciarmi il braccio ed entrare in libreria.
Rimasi a guardarlo un momento, stranita dal suo comportamento. A volte Severus aveva degli sprazzi di gentilezza, che poi sparivano in un baleno. Andarlo a capire quell'uomo!
Alla fine me ne andai, dirigendomi verso I Tre Manici di Scopa, da sola.
Per questa uscita potevo decisamente annunciare che il mio piano era andato in fumo. Severus era di cattivo umore, io mi ero innervosita e il risultato era stato un niente di fatto. Sovrappensiero entrai nel locale, bloccandomi sulla soglia: era pieno zeppo.
Per fortuna localizzai un piccolo tavolo libero e mi ci fiondai, evitando di inciampare e rendermi ridicola per la seconda volta in quel giorno.
~☆~
Piton era a dir poco scocciato. Aveva dovuto separare due studenti che si stavano  azzuffando, finendo così per stirarsi un muscolo della schiena. Quei mocciosi sarebbero stati la sua rovina. Così, con l'umore nero e la schiena dolorante, si era diretto in libreria, venendo investito dalla Callaghan. Vederla cadere davanti a tutti lo aveva leggermente divertito, anche se era durato poco il suo divertimento. Una volta entrato da Tomes & Scrolls aveva scoperto con enorme dispiacere che l'ultima copia del libro che voleva acquistare era appena stata venduta.
Non ci voleva un genio ad intuire che l'acquirente fosse stata la Callaghan. Si intrometteva anche nelle sue letture.
Decise allora di recarsi ai Tre Manici di Scopa: in fin dei conti un Whiskey Incendiario lo avrebbe scaldato e gli avrebbe permesso di sopportare meglio l'uscita. 
"Professor Piton! Come può vedere siamo al completo, ma se vuole può dividere il tavolo con la sua collega." Esordì Madama Rosmerta non appena mise piede nel locale.
Sperò con tutto se stesso che la presunta collega fosse Pomona, ma si dovette ricredere.
Quella giornata si stava rivelando un completo disastro. Seguì lo sguardo della proprietaria del pub, che gli stava indicando l'unico posto disponibile: al tavolo della Callaghan, che per giunta stava leggendo quello che doveva essere il suo libro, sorseggiando il suo the caldo.
Sospirò, ordinando un Whiskey, per poi andarsi a sedere.
"A quanto pare non c'è verso di evitare la tua presenza."
Lei alzò lo sguardo, sorpresa, per poi arrossire. Sollevò un sopracciglio, cercando di capire il motivo del suo imbarazzo.
"È da stamattina che volevo chiederti di venire a bere qualcosa con me." Rise alla fine, chiarendo i suoi dubbi.
"Il tuo desiderio è stato esaudito."
"Tralasciando la figuraccia di prima, questa giornata ha avuto una svolta positiva." Concluse la Callaghan, sorseggiando il suo the.
Rimase stupito vedendo la sua sincerità. Voleva veramente conoscerlo meglio e passare del tempo con lui. Doveva ammettere che non era una sensazione a cui era abituato.
"Solitamente le persone tendono ad evitarmi il più possibile."
"Con il caratteraccio che ti ritrovi!"
Esclamò allora, volgendo gli occhi al cielo. "Ma io vedo oltre questa maschera, professor Piton."
Lui stette in silenzio, osservandola e ponderando la sua affermazione. E così il suo caratteraccio era solamente una maschera. Lei non sapeva quanto fosse solo, non erano affari che la riguardavano. Non avrebbe mai permesso a nessuno di avvicinarsi a lui. Non voleva essere deluso e ferito. Non un'altra volta.
"Stasera ci alleniamo?" Gli domandò poi, guardandolo negli occhi. Lo faceva spesso e lui ultimamente non cercava nemmeno di entrare nella sua mente. Doveva ammettere che fosse una tipetta tenace, non mollava mai e, anche se stressante, ammirava quel suo aspetto. Era una Serpeverde diversa: non era subdola ed era gentile, a differenza di altre donne che erano state nella sua stessa casata.
"Sì, a giorni ci dovrebbe essere un'altra missione. Verrai con me." Le rispose Piton, prendendo un sorso di liquido ambrato dal bicchiere che era stato appena posato sul tavolo.
Lei sorrise apertamente, per poi versarsi dell'altro the.
"Posso farti una domanda?" Gli chiese poi,
"Da quando mi chiedi il permesso? Alla fine fai sempre quello che ti pare."
~☆~
Ero al settimo cielo: anche se per puro caso Severus era finito al mio tavolo, tutto era andato per il verso giusto senza che rischiassi un suo possibilissimo rifiuto alla mia proposta di bere qualcosa insieme.
Era sempre di cattivo umore, ma almeno non mi aveva azzannato quando gli avevo rivolto la parola. Con Severus questo era già un traguardo.
E poi mi aveva dato il via libera per andare in missione con lui: finalmente gli avrei dimostrato le mie capacità. Avevo sempre quella leggera ansia e paura per il fatto che avrei affrontato dei Mangiamorte, ma dovevo farmi coraggio e lottare a testa alta.
Non ero una novellina, sapevo destreggiarmi con i vari incantesimi, nonostante quello che pensava Severus.
Poi, pensando ai Mangiamorte, mi era balenata in mente una domanda da porgli.
"Hai ancora il... marchio?"
Quando lottavamo di solito aveva una benda sull'avambraccio, ma forse aveva una ferita, quindi non sapevo se avesse ancora il tatuaggio.
"Mi spieghi perché ti interessa tanto?"
"Così..." feci io evasiva. Ero appassionata di magia oscura in campo medico. Non era sempre un male. Anzi, anche la magia arcaica a volte era etichettata come oscura, ma era proprio quell'aspetto che mi piaceva indagare. Non c'erano dubbi che la magia usata per il marchio fosse sinistra e potente, ma se avessi trovato un modo per invertire il processo per eliminare il tatuaggio, sarei riuscita ad analizzare l'incantesimo nelle sue parti più nascoste.
"Sì, sbiadito, ma resta." Mi rispose lui, stringendo il bicchiere che aveva fra le mani.
"Mi dispiace... perché sei diventato un Mangiamorte, Severus? Non mi sembri il tipo da uccidiamo tutti i traditori del sangue puro."
Lui aveva un sopracciglio alzato, e mi guardava stranito: forse la frase che avevo usato per descrivere i Mangiamorte non era molto appropriata, ma il concetto era quello insomma.
"Errore di gioventù." Disse poi, scrollando le spalle. Era ovvio che volesse evitare l'argomento, quindi non continuai con le domande. Doveva essere particolarmente doloroso per lui. Non riuscivo neanche ad immaginare quanta morte avesse visto, le persone che aveva dovuto uccidere per non far saltare la sua copertura.
Mentre stavo pensando, avevo notato che Severus lanciava occhiate al libro che avevo messo da parte, quindi decisi di sollevargli il morale, distraendolo dall'umore cupo in cui era sprofondato dopo le mie domande.
Glielo porsi e lui mi guardò solamente, rigirandoselo fra le mani.
"Lo so che muori dalla voglia di leggerlo." Scherzai allora e Severus mi sorrise leggermente, per poi bere un sorso di Whiskey e immergersi nella lettura.
~☆~
Piton stava tornando al castello insieme a tutti gli altri, e guarda caso, vicino a lui c'era la Callaghan. In quel momento stranamente se ne stava zitta, intenta a osservare la neve che cadeva lenta. Aveva trascorso, tutto sommato, un pomeriggio quasi piacevole, leggendo Populus Tremula - 1000 e un uso. Alla fine il tempo era volato, tra la lettura e il dibattito con la Callaghan. Aveva notato con piacere che sapeva destreggiarsi nel mondo delle pozioni, conoscendo in modo approfondito i loro usi nella Medimagia, anche se gli aveva confidato di non essere lei stessa a distillarle. Aveva un suo pozionista di fiducia al San Mungo.
Piton ovviamente l'aveva stuzzicata sul fatto che non riuscisse a preparare una semplicissima pozione, ma lei aveva solo sorriso in risposta.
Alla fine se ne erano andati, richiamando gli studenti sparsi per il villaggio. Quei piccoli esaltati correndo verso le carrozze avevano urtato la sua collega e, senza che neanche se ne accorgesse, se l'era ritrovata fra le braccia, con la testa nell'incavo del suo collo. Era stato percorso da brividi non appena aveva sentito il suo respiro caldo infrangersi sulla sua pelle fredda, ma si era svegliato presto da quel momento di trance, così come lei. Si erano staccati poco dopo, abbastanza imbarazzati. In quel momento era passata anche Pomona e li aveva guardati con un sorrisino ammiccante: lei e Minerva avrebbero avuto materiale su cui pettegolare per una settimana.
~☆~
Nonostante l'inizio disastroso, la giornata era stata molto piacevole. Chi l'avrebbe mai detto che un buon libro e un bicchiere di Whiskey bastavano ad ammansire Severus Piton?
Ovviamente aveva avuto qualcosa da ridire sul fatto che non preparassi da sola le pozioni che usavo, ma me l'ero aspettata quella battuta da lui. In fin dei conti era un pozionista con i contro fiocchi. Per i miei gusti era giunta anche troppo presto l'ora di levare le tende e andare a chiamare a raccolta tutti gli studenti per il rientro a scuola, così a malincuore mi ero alzata per andare a pagare. Quello che aveva fatto Severus poco dopo mi aveva spiazzato. Letteralmente. Mi stavo dirigendo al bancone, quando mi aveva afferrato delicatamente per il braccio, mormorando di lasciare stare, che ci avrebbe pensato lui al conto.
Io lì per lì mi ero rifiutata, ma Severus non aveva voluto sentire ragioni. Lo avevo ringraziato, ancora sconvolta per il suo gesto gentile, ed eravamo usciti dal pub.
E le sorprese per la giornata non erano finite!
Il destino sembrava avercela con me per il fatto che fosse ormai la seconda volta che cercava di farmi finire con il sedere a terra, ma questa volta lo avrei perdonato. Due ragazzi correndo mi avevano urtata ed io ero finita tra le braccia di Severus. Non mi ero spostata subito, dato che ero stata irretita dal suo profumo mascolino: erbe e vecchie pergamene.
Alla fine mi ero scostata, imbarazzata, essendomi resa conto di essere rimasta troppo nel suo abbraccio.
Sospirai ripensando al calore del suo corpo, alla forza della sue braccia e alla solidità dei suoi pettorali.
Finii di prepararmi per l'allenamento, infilandomi nella mia tuta e con il cuore leggero mi diressi verso la Stanza delle Necessità.
Arrivata davanti al muro, aspettai che comparisse la porta per poi entrare.
"Sono arrivata!"
Severus stava leggendo un libro e aveva già tolto la casacca. Adoravo il suo look casual.
"L'ho notato..." mi rispose lui, non degnandomi di uno sguardo. Mise il segnalibro e poi si alzò, venendo al centro della stanza dove mi ero posizionata.
Prima di cominciare, però, si girò, dandomi la schiena, per spostare un tavolo che praticamente rompeva le pluffe, e così vidi una macchia sul tessuto bianco.
Sembrava sangue.
"Severus, ma è sangue questo?" Dissi toccandogli la parte incriminata e lui si lamentò, prendendomi subito il polso.
"Non toccarmi." Sibilò, stringendomelo.
"Ma stai sanguinando!"
"Si sarà aperta una piccola ferita." Fece poi con noncuranza, lasciando la presa.
Certo che era uno zuccone! Doveva essere curato e se ne preoccupava così poco?
"Togliti la camicia che ti medico." Gli dissi allora, prendendo in mano la mia fida bacchetta.
"Ti piacerebbe..." ghignò lui ed io rimasi a bocca aperta: ma aveva paura che gli saltassi addosso? Probabilmente la sua preoccupazione era fondata, ma dovevo solamente curarlo.
"Togli solo la manica." Sbuffai allora, alzando gli occhi al cielo, e vidi l'ombra di un sorriso sul suo volto mentre si girava e iniziava a sbottonarsi i primi bottoni.
Si sedette su una sedia, scoprendo la parte di schiena ferita e mi si bloccò il respiro: altro che una piccola ferita! Aveva un taglio abbastanza lungo e sembrava che qualche magia oscura stesse lacerando la pelle in quel preciso istante.
Fortunatamente eravamo nella Stanza delle Necessità, quindi mi bastò pensare alla pozione che faceva al caso mio, e subito si materializzò lì sul tavolo.
"Rivoglio la boccetta piena alla fine, capito?" Disse lui, guardandomi mentre ne mettevo un po' su una piccola benda. Ovviamente era arrivata dalle sue scorte personali e, nella chiacchierata di quel pomeriggio, avevo potuto constatare quanto fosse geloso delle sue pozioni.
"Tranquillo, la distillerò dopo." E dicendo questo iniziai a passare il liquido sulla ferita, e lui tremò leggermente, stringendo la mano in un pugno.
Ora avrei cicatrizzato il taglio in un modo singolare. Ero una delle poche che sapeva farlo: passavo due dita sulla pelle senza l'uso della bacchetta e al mio passaggio tutto tornava normale, rimaneva solo una tenue cicatrice. Era una magia molto antica, che mi aveva insegnato mio papà: l'unica pecca era che fosse abbastanza doloroso.
"Adesso sentirai un po' di dolore e durerà abbastanza." Lo avvertii allora, prima di iniziare, ma lui sbuffò solamente.
"Non sono una femminuccia, riesco benissimo a sopportarlo." Mi rispose Severus, facendo un respiro profondo.
"Certo che sei arrogante, eh..."
"Callaghan, datti una mossa e finiamola." Sbottò lui e allora mi misi all'opera.
"Io ti avevo avvisato." E dicendo questo poggiai le punte dell'indice e del medio sulla ferita, e iniziai a pronunciare formule antiche.
~☆~
La Callaghan aveva purtroppo notato il taglio sanguinante. Aveva sperato non se ne accorgesse, ma così non era stato, e subito si era proposta di medicarlo. Non aveva secondi fini, però metterla in imbarazzo era sempre divertente.
Poi aveva cominciato ad occuparsi di lui. Poteva sentire il suo tocco delicato sulla pelle, che stranamente lo fece rabbrividire. Dopo avergli pulito il taglio, continuava a massaggiargli i muscoli attorno, sembrava si stesse preparando per qualcosa, infatti lo avvisò per il dolore che avrebbe provato.
Lo stava sfiancando, che concludesse il tutto e basta!
Sicuramente lei si era offesa, sentendo il tono con cui aveva detto l'ultima frase, però si rilassò e aspettò che cicatrizzasse la ferita.
Dovette stringere i pugni e i denti, e serrò gli occhi, cercando di mantenere la calma, anche se il suo respiro accelerò. La sua spalla stava bruciando quasi e per non pensare al dolore si concentrò sulle formule che la Callaghan stava pronunciando. Magia antica... quell'incantesimo lo aveva letto in un libro quando era ancora ad Hogwarts, quindi ne rimase decisamente stupito.
Le sue dita scendevano pian piano e alla fine le tolse, per poi andare verso il tavolo. Si rilassò leggermente, anche se tutta la spalla era dolente, e la guardò mentre imbeveva un fazzoletto d'acqua e ridacchiava.
"Perché diavolo ridi ora?" Le chiese infatti, perplesso.
~☆~
Severus mi aveva appena domandato perché stessi ridendo: l'avevo avvertito che avrebbe fatto male, ma lui doveva sempre fare la parte del duro... ed ora sembrava stravolto.
"Così." Eclissai allora, per non farlo incavolare.
Tornai da lui, rinfrescandogli la pelle arrossata, e infine ci appoggiai sopra il palmo aperto, finché non si fu calmato totalmente. Il mio lavoro era finito ed ero soddisfatta: la cicatrice si vedeva appena.
Misi tutto apposto con un colpo di bacchetta, e poi mi diressi verso il muro, aspettando che comparisse la porta. Ormai era tardi e non mi pareva il caso che Severus lottasse dopo il dolore che aveva provato.
"Dove stai andando?" Fece poi, mentre si riabbottonava la camicia. Avevo intravisto un lembo di pelle del pettorale, ma mi imposi di guardarlo negli occhi. Ero stata brava fino a quel punto e non volevo che avesse qualche motivo per stuzzicarmi.
"Nelle mie stanze. Devi riposarti, buonanotte Severus." Lo salutai allora, sorridendo, anche se un bacio ci sarebbe stato bene.
"Buonanotte."

_______________________

Spazio autrice
Ciao a tutte! Ed ecco qui il capitolo II, vi è piaciuto? Spero che sia stato divertente e che Keela sia stata testarda come negli altri capitoli. In fin dei conti lei non mollerà finché Severus non le darà una possibilità...
* "Puoi contarci, sorella."
"Questa donna mi farà diventare pazzo..." *
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Provate ad indovinare... se me lo scrivete nei commenti magari vi do un indizio... ;) Alla prossima! 😊

Amami, Ti PregoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora