Capitolo XXX

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"È stato... magico." Sospirai rilassata, continuando a carezzare la schiena a Severus, non volendolo lasciare. Era ancora dentro di me, ma con un leggero movimento del bacino uscì, rimanendo comunque sopra il mio corpo, a gustarsi i massaggi. "Non avevo mai provato un piacere simile."
"Sei stata la prima con cui ho usato la Legilimanzia a letto." Disse Severus con la testa appoggiata sul mio seno, intento a tracciare ghirigori immaginari sul petto. "Non ne valeva la pena con le altre, erano così superficiali."
Io non ci credevo: aveva bevuto del Veritaserum per caso? Non mi aveva mai parlato del suo passato in fatto di donne, tanto che mi ero ormai rassegnata a sapere il minimo indispensabile della sua vita sessuale passata.
"Posso farti una domanda?" gli chiesi allora, mordendomi il labbro: era arrivato il momento della verità.
"Immagino che lo farai lo stesso." Mi rispose lui, sarcastico.
"Quante donne hai avuto prima di me?"
Ero un po' nervosa: io avevo avuto un amante, anzi diciamo che avevo iniziato a fare l'amore solamente con Severus. Le volte in cui lo facevo con Tom erano un evento raro.
Severus invece non era un esperto solo di pozioni, ma lo era anche a letto. E questo voleva dire che aveva fatto pratica, molta pratica.
"Non molte, due o tre Mangiamorti quando ero giovane."
"Avevi delle relazioni con loro?" domandai ancora, sollevata dalla piccola cifra di donne.
"No, sei l'unica." Bisbigliò Severus, lasciandomi una scia di baci lungo il collo, abbracciandomi più forte.
Era sempre bello sentirsi dire di essere l'unica, dava una sensazione di sicurezza incredibile.
Improvvisamente però Severus si alzò, balzando giù dal letto agilmente, ed io mi coprii parzialmente con il lenzuolo, guardandolo uscire dalla camera, probabilmente per andare in bagno.
Poco dopo rientrò e, come ogni volta, mi imbambolai a guardare il suo corpo: era così semplicemente bello, snello e ben definito. Non era per niente eccessivo, i muscoli che guizzavano leggermente ad ogni movimento sotto la pelle pallida. Mi morsi il labbro involontariamente mentre lo osservavo, soprattutto quando arrivai a posare lo sguardo sul suo lato A.
Lui si schiarì la voce, così a malincuore smisi di mangiarlo con gli occhi, guardandolo in viso.
Aveva un leggero ghigno a increspargli le labbra ed io gli sorrisi maliziosamente, invitandolo a tornare sopra di me.
Con calma mi sovrastò nuovamente, lasciandomi un bacio sulle labbra, per poi passarmi il pollice sul labbro inferiore.
"Sei molto... appetibile in questo preciso istante, il tuo splendido corpo coperto solamente da questo candido lenzuolo. Ti assicuro che il piacere che hai provato prima è stato solo un assaggio rispetto a quello che ti farò provare questa settimana, credimi. E se continui a guardarmi così non credo di riuscire ad aspettare ancora molto prima di assaggiarti di nuovo. Ma non ho intenzione di continuare adesso, devi prendere la pozione e poi riposare." Concluse infine, prendendo l'ampolla da sopra il comodino.
Sarà stata l'atmosfera di quel paradiso, sarà stato il lungo digiuno, ma mi sembrava che Severus fosse il dio del sesso. Mi faceva eccitare solo con quello che mi diceva!
"E se ci divertissimo ancora un po' prima della pozione?" gli domandai sensualmente, carezzandogli languidamente gli addominali e baciandogli la mascella.
"Piccola serpe..." disse con voce bassa, avvicinandosi al mio collo, sfiorandolo con le labbra, arrivando al mio orecchio. "Per quanto mi stuzzichi l'idea, devi prendere la pozione e soprattutto riposare."
Così si alzò, mettendosi i boxer e tornando a sedersi sul letto, porgendomi l'ampolla. Mi misi anch'io seduta, tenendomi coperta con il lenzuolo, e bevvi tutto d'un fiato l'intruglio che mi avrebbe cambiato la vita. Chissà entro quanto avrei cominciato a manifestare i miglioramenti, ero molto ansiosa di scoprirlo.
Improvvisamente sentii le palpebre farsi pesanti, perciò mi appoggiai al cuscino, sospirando.
"Bene, la pozione ha l'effetto che mi aspettavo." Fece Severus, coprendomi con il lenzuolo, baciandomi la fronte.
"Mi riposerò un po'..." mugugnai infine, chiudendo gli occhi, e l'ultima cosa che sentii fu la carezza sul viso di Severus.

La mattina successiva
Mi svegliai veramente rilassata, come non mi succedeva da tempo, con il rumore delle onde e il verso dei gabbiani. Girai la testa verso la grande vetrata, vedendo la terrazza illuminata dai raggi del sole con il tavolo pieno di ogni ben di Dio. In effetti non avevamo cenato e quella frutta e quei dolci sembravano molto appetitosi. Mi misi a sedere, guardando il blu dell'oceano, e mi stiracchiai: mi sentivo piena di energia. Poi mi venne un lampo: le gambe! Spostai il lenzuolo e subito provai a muovere le dita dei piedi.
Santo Merlino, si stavano muovendo! Cercai immediatamente di spostare le gambe e dopo un paio di tentativi ci riuscii. Dire che ero euforica era un eufemismo!
Mi alzai, provando una sensazione stupenda, avevo di nuovo la sensibilità, se pizzicavo la pelle sentivo il leggero dolore. Alla velocità della luce mi infilai un paio di slip, senza dover alzare e spostare le gambe con le mani: ce la facevo senza alcun problema. Indossai anche la camicia di Severus, che era lì a terra, e mi misi in piedi, tenendomi sul comodino: il mio amore era un genio. Riuscivo a camminare di nuovo solamente grazie a lui e lo avrei amato in eterno per questo: mi aveva restituito la vita.
Mossi i primi passi incerti, per poi migliorare ed acquistare sempre più fiducia. Uscii dalla camera, raggiante come non mai, per vedere dove fosse Severus: c'era un buon profumo di pane tostato, probabilmente stava cucinando per me. Mi avvicinai il più silenziosamente possibile alla cucina e lo vidi lì indaffarato ai fornelli.
Sperando di non inciampare o di andare a sbattere su qualche mobiletto, andai verso di lui: volevo abbracciarlo da dietro, per poi vedere la sua reazione.
Non inciampai né andai a sbattere su un mobiletto, ma le gambe mi cedettero, mannaggia a Morgana... forse avevo esagerato, d'altronde erano da mesi che non camminavo più.
Con un tonfo finii a terra, così Severus si girò immediatamente, venendo verso di me.
"Buongiorno, amore mio..." gli dissi dandogli un bacio. "Non era proprio questo il modo con cui intendevo dimostrarti che sono tornata a camminare, ma ti giuro che sono arrivata qui con le mie gambe. La tua pozione ha funzionato!"
Lui mi sollevò fra le braccia, con uno sguardo che era un concentrato di sollievo, felicità e orgoglio. Non avrei mai pensato di vedere un'emozione simile sul suo viso... mi diede un bacio da capogiro, per poi adagiarmi sul divano.
Continuava a guardarmi con gli occhi che brillavano, ma poco dopo si dovette allontanare per andare ai fornelli: qualcosa si era bruciato.
Cercai nuovamente di alzarmi, seguendolo, e questa volta riuscii ad abbracciarlo da dietro, posandogli un bacio sulla scapola. Alla fine, nonostante la piccola caduta, ero riuscita a fare quello che mi ero prefissata. Dopo tanto tempo potevo fare qualunque cosa avessi voluto.
~☆~
Piton si era svegliato presto e dato che Keela dormiva ancora, aveva deciso di prepararle la colazione. Solitamente se ne occupava lei, ma ci avrebbe provato. Non prometteva nulla per i pancakes, era Keela quella brava ad azzeccare la giusta cottura.
Era impaziente di vedere se la sua pozione avesse funzionato, iniziando ad agire sulle sue gambe. Di certo non si era aspettato di trovarsela lì in soggiorno! Aveva esagerato, camminando troppo velocemente, così era finita a terra. Era orgoglioso del risultato ottenuto, non sarebbe nemmeno più caduta, doveva solo riabituare i muscoli. Continuava a guardarla incredulo, dopo averla posata sul divano, ma ben presto si dovette allontanare: i pancakes si stavano bruciando.
"Dannazione..." sbottò infatti, spegnendo i fornelli, e agitando un panno sopra la padella.
"Direi che tu sia più bravo a distillare pozioni che a cucinare pancakes..." rise allora, eliminando l'impasto bruciacchiato con uno sventolio di bacchetta. "Te l'ho detto un milione di volte, due o tre minuti per lato, fino a quando sono ben dorati. Mmhh... hai dimenticato anche il lievito... ti riescono decisamente meglio le pozioni."
"Ed io che mi ero impegnato..." disse sarcasticamente, cercando di farla sentire in colpa per il commento scherzoso.
"Stavo scherzando..." sussurrò Keela, baciandogli nuovamente la spalla. "Sei perfetto così, anche se mi bruci la colazione."
Dopo un po' si staccò e lo prese per mano, portandolo nel terrazzo. Era una gioia per gli occhi vederla camminare nuovamente ed era così seducente solo con la sua camicia con qualche bottone slacciato, scalza, tutta quella pelle soffice in bella vista.
"C'è anche Salazar!" fece poi, felice, andando verso una sedia del tavolo imbandito, per carezzare il gatto.
Non aveva voluto lasciarlo da solo ad Hogwarts, quindi lo aveva portato con sé.
Probabilmente non lo aveva notato il giorno prima dato che l'aveva portata direttamente in camera.
Lui si sedette e Keela lo raggiunse, accomodandosi sulle sue gambe. Prese una fetta di pane tostato e ci spalmò sopra della marmellata, per poi addentarla.
Piton, invece, le baciò il collo, stringendola a sé, inebriandosi con il suo profumo.
"Severus..." sospirò lei, dopo aver ingoiato il boccone, appoggiando la testa alla sua spalla, lasciandosi baciare la pelle candida.
"Non avrei mai pensato di dirlo nella mia vita, ma sono felice qui con te." Disse infine, appoggiando il mento sulla sua spalla.
"Anch'io sono felice, grazie al tuo straordinario talento." Continuò Keela, sorridendogli e dando un altro morso alla fetta di pane.
"Quale talento?" chiese con una vena di malizia, bevendo un sorso del suo the.
"In questo momento mi rende felice quello per le pozioni. Per il resto della settimana credo sia il tuo talento sotto le lenzuola che mi renderà euforica. Comunque sei proprio arrogante e presuntuoso." Rise poi dandogli un bacio sulle labbra. "Ma ti amo lo stesso."
~☆~
Tralasciando i pancakes – quelli che non aveva bruciato erano pallidi e piatti – Severus aveva tostato il pane perfettamente e quella colazione era squisita. Ero persino riuscita a fargli mangiare una fetta con burro e marmellata, un evento più unico che raro: lui alla mattina si limitava a bere il suo the e a mangiare qualche biscotto.
Avevo anche scritto un bigliettino a mia mamma, comunicandole che avevo riacquisito l'uso delle gambe, sicuramente sarebbe stata felicissima.
"Sono sazia." Dissi infine, mettendomi una mano sullo stomaco e appoggiandomi a Severus.
"Ti credo, sarai come minimo ingrassata di due chili." Fece lui, sventolando la bacchetta, facendo sì che tutto si rimettesse in ordine.
"Non ho mangiato così tanto... solo due fette di pane e marmellata, una mela, una pesca e un bicchiere di succo di zucca. Ti ricordo che non avevo cenato." Lo rimbeccai allora, stiracchiandomi e muovendo le gambe. Che bello riuscire nuovamente a farlo...
"Giusto. Ti serve energia in ogni caso, potrei farti bruciare parecchie calorie. Ho bisogno di una donna reattiva." Continuò Severus con un tono divertito, facendo scivolare una mano verso il mio basso ventre.
"Ma come sei romantico... sei diventato il mio personal trainer?" risi allora, abbandonandomi al suo tocco.
"Non credo ti serva... adoro le tue forme morbide, sei perfetta."
Sorrisi per il suo complimento, mettendomi a cavalcioni sul suo bacino. Lo baciai, stringendomi al suo corpo, facendo scorrere le dita fra i suoi capelli.
"Andiamo a camminare?" gli chiesi quando il bacio terminò, carezzandogli una guancia.
"Prima vado a farmi una doccia." Mi rispose Severus ed io mi alzai, sgranchendomi le gambe. Si alzò anche lui dalla sedia e notai che la stoffa dei suoi boxer era leggermente tesa sul davanti.
"Qualcuno si è emozionato." Gli dissi maliziosamente, appoggiando la mano sul suo pacco, stringendolo leggermente. "Sai, Severus, è da un bel po' che non faccio... questo."
Così mi inginocchiai, abbassando i boxer giusto per accogliere il suo membro nella mia bocca, e immediatamente Severus si aggrappò alla ringhiera, ansimando.
Iniziai da subito a succhiare e a muovere la testa, cercando di soddisfarlo il più possibile.
Mentre scivolavo lungo la sua asta, strinsi di più le labbra e gli feci sentire i denti, facendolo sibilare dal piacere. Improvvisamente mi fermò, prendendomi il braccio e così mi alzò, delicatamente.
Si sistemò i boxer e, tenendo saldamente la mia mano, mi portò all'interno, più precisamente in bagno. Non era grandissimo, ma la doccia era spettacolare: si stava benissimo anche in due.
Severus cominciò a sbottonare la camicia che portavo, baciando ogni lembo di pelle scoperta, fino ad arrivare agli slip: era lì in ginocchio di fronte a me, con gli occhi puntati nei miei.
Mi lasciò un bacio appena sotto l'ombelico e poi con i denti afferrò l'elastico delle mutandine, abbassandole lentamente, fino a togliermele. Eliminò anche la sua biancheria intima, andando nella doccia e mettendosi sotto il getto d'acqua. Lo seguii, impaziente di sentire le sue mani sul mio corpo.
Lo abbracciai, baciandogli il collo, stringendomi a lui: la sua pelle bagnata contro la mia mi mandava scariche di eccitazione dritte al cervello.
"Ti amo alla follia, Severus. Dio... quanto ti amo..." sussurrai mentre mi prendeva in braccio, schiacciandomi contro la parete.
"Keela... amore mio..." sospirò Severus, spingendosi dentro di me, facendomi boccheggiare soddisfatta.
Lo baciai con tutta la passione che avevo in corpo, gemendo ad ogni assalto, anche se percepivo che qualcosa mancava: volevo sentire la connessione della sera precedente.
"Severus... la Legilimanzia... fallo ora, ti prego..." mormorai dopo un po', appoggiando la fronte alla sua.
Lui mi guardò intensamente ed io sentii lo stesso fremito di piacere salirmi per la spina dorsale: era semplicemente sublime.
~☆~
A Keela era decisamente piaciuta la connessione che si era creata fra di loro con la Legilimanzia: a quanto pareva non riusciva più a farne a meno.
"Sei incredibile... sono fortunata ad essere tua..." bisbigliò eccitata mentre lui spingeva sempre più forte, lasciandogli un bacio bagnato.
"Sì, Keela... Sei. Mia." Ringhiò fra un bacio e l'altro, stringendola a sé, volendo che sentisse la passione che ci stava mettendo.
La sentì tremare fra le sue braccia e poco dopo venne, gemendo sulle sue labbra e chiamando il suo nome.
Si fermò per un momento, osservando il suo corpo scosso da fremiti, e, senza interrompere il contatto con lei, uscì dalla doccia, andando in camera.
Si lasciò cadere sul letto, ancora bagnato e ansimante, tenendo Keela in un abbraccio possessivo, baciandola con impeto e bisogno.
Con una mano le carezzava la coscia, mentre con l'altra le stringeva una natica, imprimendole di nuovo il ritmo. La faceva scendere e salire sul suo membro, guidando i movimenti, anche se voleva qualcosa in più.
"Fammi impazzire." Le disse guardandola maliziosamente, sfidandola ad osare.
Keela non si fece pregare, infatti cominciò a muoversi velocemente, facendolo gemere di piacere. Intrecciò le mani con le sue e le portò sopra la sua testa, come era solito fare lui: aveva notato che le piaceva avere il controllo.
Mentre saliva e scendeva senza dargli un attimo di tregua, la sua splendida amante si abbassò, andando a mordergli il collo, per poi scendere sul petto. Mordicchiò le cicatrici e succhiò avidamente i suoi piccoli capezzoli duri: istintivamente inarcò la schiena, sentendo un piacere mai provato. Era la prima volta che lo faceva e scosse elettrizzanti gli arrivavano dritte al basso ventre, aumentando la sua eccitazione.
"Ti piace?" gli chiese fermandosi un momento, continuando a stuzzicargli i capezzoli, questa volta con le dita.
Piton annuì, incapace di formulare una frase coerente, abbandonandosi al suo tocco. Era così che si sentiva Keela quando le stimolava i capezzoli?
Lei sorrise, riprendendo a muoversi, ma non molto tempo dopo rallentò nuovamente, tremando e gemendo.
La osservò mentre dal piacere intenso gettava la testa all'indietro e chiudeva gli occhi, i seni che ondulavano lo invitavano a baciarli. Si mise a sedere, tenendola stretta a lui, fiondandosi sul suo petto, assaggiando ogni centimetro di pelle.
Ribaltò in un attimo le posizioni, sovrastando Keela con tutto il suo peso, senza tenersi sulle braccia per non pesarle. Voleva sentire la sua pelle a contatto con la sua.
Nascose il volto nell'incavo del suo collo e la abbracciò, iniziando a spingere, perdendosi nel suo corpo sovraeccitato. Sentiva che stava per venire, infatti aumentò la velocità e la potenza degli affondi, lasciandosi andare al piacere estremo, riversandosi completamente dentro di lei.
Keela lo stava abbracciando a sua volta, passandogli le mani sulla schiena per rilassarlo. Non riusciva a smettere di tremare per l'orgasmo travolgente che aveva avuto e sentiva che anche lei aveva ancora i brividi.
"Sei stato magnifico..." bisbigliò dopo un po', mentre gli dedicava attenzioni. "Ma mi stai schiacciando..."
Piton sorrise leggermente sulla sua pelle, lasciandole un bacio, per poi uscire da lei e girarsi sulla schiena, facendo un respiro profondo. Keela si appoggiò subito sui suoi pettorali, sospirando rilassata, e lui le baciò la fronte, stringendola a sé. Avevano decisamente festeggiato a dovere...

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Spazio autrice
Ciao a tutte! Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo, il secondo della trilogia hot. Avete visto che Keela ha recuperato l'uso delle gambe? Ovviamente con me c'è sempre il lieto fine. ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate, stellinate e alla prossima! :)

Nel frattempo, ad Hogwarts
*Keela e Severus sono a Spinner's End e sono nel giardino sul retro, mentre cercano di trovare un po' di refrigerio dal caldo afoso.*
"Ho detto di no."
"Che strano. Non avrei mai e poi mai pensato che tu, Severus Piton, rifiutassi una mia proposta."
"Il tuo sarcasmo non mi diverte, Keela."
"Severus, un giorno ad un parco divertimenti non ti ucciderà. Non posso dire lo stesso per le sigarette che fumi."
*Severus osserva Keela e dà un'altra boccata alla sigaretta, per poi soffiare il fumo nella sua direzione. Keela tossisce, scacciandolo via infastidita.*
"Sei proprio un bambino."
"Ti ricordo che sei tu che insisti per andare in un parco per bambini."
*Keela lancia un'occhiataccia a Severus, per poi sedersi di fronte a lui, accavallando le gambe e prendendo dalla tasca un lecca lecca, togliendogli poi la carta. Ha un'idea per convincere Severus ad accompagnarla al parco divertimenti. Inizia a leccarlo sensualmente, passandoselo poi sulle labbra e infine succhiandolo nuovamente, avvolgendo la caramella con la lingua.*
*Severus osserva Keela, che lo sta evidentemente stuzzicando con quel lecca lecca. Sono seduti al tavolo nel giardino sul retro e quel dannato dolciume lo sta facendo eccitare. Dà un'ultima boccata alla sigaretta, per poi spegnerla nel portasigarette. Keela sta evitando di guardarlo negli occhi, ma lui la osserva attentamente. Dopo essersi accorto che Keela ha solo intenzione di stuzzicarlo continuando a leccare il lecca lecca, si alza e le afferra il polso, attirandola verso il suo corpo.*
"Smettila."
"Di fare cosa esattamente?"
"Lo sai di cosa sto parlando."
*Keela sorride maliziosamente e si sporge per baciarlo, ma prima di incollare le labbra alle sue, infila nel mezzo il lecca lecca, guardando Severus divertita.*
"Ti concederò quello che vuoi, ma ad una condizione... vieni al parco con me."
"Va bene, ma ora togli di mezzo quel maledetto lecca lecca."

E fu così che Keela riuscì a convincere Severus a passare una giornata al parco divertimenti. ;)

Amami, Ti PregoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora