"Che ne dici Severus?" chiesi raggiante all'uomo vestito di nero seduto di fronte a me.
"Quando andiamo?" borbottò lui con aria annoiata, guardando fuori dalla vetrina dell'atelier. "Sta per piovere."
"Se magari mi dicessi come mi sta l'abito potremmo andare via e tornare a casa prima che scoppi il temporale."
Mia mamma e mia sorella ridacchiarono, guardando Severus divertite. Era stato costretto a venire all'atelier alla prova dell'abito, dato che aveva perso una scommessa: ero riuscita a vincere una partita a scacchi con lui, evento più unico che raro.
"Secondo me sei ingrassata un po'..." disse infine, con un leggero ghigno ad increspargli le labbra. "Ma ti trovo comunque stupenda."
"Ma ti sembrano cose da dire ad una donna? A me non sembra per nulla ingrassata!" sbottò Talia, prendendo le mie difese, anche se non ne avevo bisogno. Lo sapevo che stava scherzando e la sua espressione me lo confermava.
"Il sarcasmo ti è nuovo, vero?" ribatté infatti lui e in risposta Talia alzò gli occhi al cielo.
~☆~
Piton avrebbe avuto di meglio da fare piuttosto che stare lì seduto in un atelier di abiti da sposa in un nuvoloso pomeriggio di metà agosto. Purtroppo aveva perso una stupida partita di scacchi con Keela ed era stato costretto a presentarsi in quel luogo pullulante di spose isteriche e di futuri mariti impacciati.
Per fortuna Keela e sua sorella avevano finito la prova degli abiti, quindi se ne sarebbero andati da lì. Fortuna... non sapeva cosa fosse peggio, se stare in mezzo a donne impazzite o andare a comprare della vernice. Non era la vernice in sé che gli creava particolare fastidio, ma quello che sarebbe successo una volta tornati a Spinner's End. A Keela era venuta la brillante idea di mettersi a dipingere le pareti di ogni stanza della casa senza magia. Glielo aveva chiesto con talmente tanta gentilezza che non aveva potuto far altro che accettare. Si era decisamente rimbambito.
Una volta usciti dal negozio ed essersi ripromesso di non metterci più piede, si smaterializzarono in un vicolo babbano.
Con un colpo di bacchetta trasfigurarono i loro abiti e Keela lo guardò con un sorriso malizioso.
"Quando indossi abiti babbani ti salterei addosso senza pensarci due volte. Questi jeans e questa camicia ti rendono più sexy del solito." Disse lei, lasciandogli un bacio sulle labbra.
Lui sorrise leggermente in risposta, ricambiando il bacio. Mano nella mano si incamminarono verso questo benedetto negozio, ma a metà del tragitto sentì le prime gocce di pioggia. Lo sapeva che non era stata per nulla una buona idea assecondarla.
Non fecero nemmeno in tempo ad arrivare al negozio che un tuono squarciò il cielo e cominciò a diluviare. Si misero a correre, entrando velocemente in quel negozio di vernici.
Lasciò che Keela si arrangiasse a comprare quello che le serviva, intervenendo solamente quando adocchiava tinte troppo accese. Pagò ed infine tornarono fuori sotto la pioggia battente: accidenti anche ai babbani, non potevano smaterializzarsi, dovevano nuovamente raggiungere il vicolo per non essere visti. Arrivarono infine a casa zuppi di pioggia, infreddoliti e ansimanti per la corsa.
Piton era anche infastidito, mentre lei rideva divertita.
"Non dirmi che non ti piacciono le corse sotto la pioggia." Disse infatti guardandolo con un sopracciglio alzato, lanciandosi un incantesimo per asciugarsi.
"Non è la mia attività preferita." Le rispose lui, asciugandosi con un tocco di bacchetta.
"Beh, adesso ti divertirai di più." Ridacchiò infine, prendendolo per mano e trascinandolo in camera da letto. Posò a terra i barattoli di vernice, guardandosi intorno sorridente.
Aveva pensato proprio a tutto: la mobilia era sistemata nel centro della stanza coperta da un telo, cosicché non si sporcasse nulla.
"Mi spieghi dove dormiremo? Le pareti non si asciugheranno per questa sera e il tempo umido di certo non aiuta." Brontolò ancora, cercando di farle cambiare idea.
"C'è il divano largo che ho portato dal mio appartamento oppure il letto nella tua vecchia camera." E dicendo questo protese la mano verso di lui, come se aspettasse qualcosa.
"Dammi la tua bacchetta. Niente magia e niente scorciatoie."
Sarebbe stato un lunghissimo pomeriggio...
~☆~
Non avrei mai immaginato che ridipingere le pareti fosse così divertente. Da quando convivevo con Severus mi sembrava di essere in una favola, tutti i miei sogni si stavano avverando, anche se talvolta ci scappava qualche piccolo bisticcio, subito risolto. Come quando per sbaglio avevo rotto delle ampolle pulendo oppure ogni volta che lui dimenticava di abbassare la tavoletta del water.
Comunque non sapevo se ci fosse più vernice su di noi o sul muro, però stava venendo veramente bene. Severus sbuffava di tanto in tanto, la camicia tutta sporca di azzurro. Non era molto entusiasta del colore, ma eravamo scesi ad un compromesso: una sola parete di un tenue azzurro e le restanti bianche. Secondo me era un colore che rilassava molto, ma lui non sembrava essere dello stesso parere.
Mi fermai un momento per guardarlo, sorridendo. Per me era così attraente, anche se la maggior parte della gente pensava il contrario. Severus aveva una bellezza tutta sua, come ogni persona d'altronde. Adoravo le sue labbra sottili, la forma del suo naso, la sua pelle candida, i suoi occhi neri come la pece.
"Perché mi guardi così ora?" mi chiese con un sopracciglio sollevato, smettendo di spennellare.
Io sorrisi solamente, sporgendomi di scatto e incollando le labbra alle sue, baciandolo con passione.
Mi avvicinai ancora di più, abbracciandolo, così finimmo distesi a terra, io sopra il suo corpo. All'inizio volevo solo dargli un bacio, ma le sue labbra mi facevano perdere il controllo... e anche Severus non aveva poi così tanta voglia di fermarsi.
~☆~
"Se faremo sesso ogni volta che dipingiamo una parete, finiremo a Natale di verniciare l'intera casa. Se non mi viene un infarto prima." Constatò Piton sarcasticamente, facendo ridere Keela contro il suo petto.
Erano distesi lì sulla coperta sporca di colore, ancora accaldati e tremolanti per il piacere provato. Keela si era accoccolata sopra il suo corpo e lui le carezzava piano la schiena con una mano.
"L'età si fa sentire..." gli rispose lei, divertita, lasciandogli un bacio sul pettorale.
"Non credo sia una questione d'età... abbiamo ancora la cucina, il soggiorno, la camera degli ospiti e il bagno. Senza contare queste tre pareti rimanenti. Per fortuna il laboratorio ha i muri in mattoni."
"Mmhh... però è stato eccitante farlo qui per terra, sporcandoci di vernice..." sussurrò Keela, maliziosamente.
"Non so come ti sia venuta l'idea di intingere le mani nel colore e di iniziare a massaggiarmi ovunque." Fece Piton, pensando alla sua povera pelle, coperta da striature azzurre.
"Se vuoi posso rimediare."
Così si alzò, porgendogli la mano, e lui la seguì, venendo condotto in bagno. La osservò mentre riempiva la vasca di acqua calda e sali, per poi immergersi con un sospiro.
"Vieni qui davanti a me." Bisbigliò sensualmente, invitandolo ad avvicinarsi con l'indice.
Si accomodò fra le gambe di lei, appoggiandosi al suo corpo. Gli sembrava veramente strano, solitamente era Keela che si sedeva davanti a lui.
Posò la testa sulla sua spalla, rabbrividendo quando lei gli passò la spugna imbevuta d'acqua sul suo petto, per togliere le tracce di colore.
"Severus... non te l'ho mai domandata questa cosa che sto per chiederti, ma ho trovato una foto l'altro giorno mentre sistemavo. I tuoi genitori... ehm... sono ancora vivi?"
Lo sapeva che non avrebbe potuto nasconderglielo in eterno, prima o poi avrebbe dovuto parlare della sua infanzia. Sperava solo che non facesse troppe domande.
"No. Sono entrambi morti, credo."
"Cosa intendi con credo? O sono morti o sono vivi, dovresti saperlo che non esistono gli zombie." Disse allora, fermando i movimenti con la spugna, per riempirla d'acqua e poi tornare a dedicargli attenzioni.
"Dopo essere passato dalla parte di Albus, ho vissuto ad Hogwarts per qualche anno. Quando mi sono deciso a tornare a Spinner's End, la casa era abbandonata, non c'era ombra dei miei genitori."
"Ma non vi scrivevate?"
"No." Rispose monotonamente Piton, non volendole dire dell'altro. Odiava ancora suo padre per tutte quelle volte che lo aveva insultato e picchiato, ubriaco fradicio. Voleva bene a sua madre, ma dopo essere tornato e non averla trovata... era rimasto deluso quella volta. Si ricordava vagamente di aver pianto anche, in un momento di debolezza.
"Perché? A me mancavano sempre molto... una lettera a settimana era d'obbligo." Fece Keela, ridendo leggermente. "Se non le avessi spedite regolarmente mia mamma mi avrebbe mandato una bella Strillettera."
Sbuffò divertito, passandosi una mano nei capelli e sistemandosi meglio, sospirando.
"Evidentemente non ero abbastanza per loro, non soddisfacevo le loro aspettative." Concluse con voce amareggiata, ripensando alla sua triste infanzia, alle esperienze traumatiche ad Hogwarts, allo sbaglio di seguire Voldemort e a tutte le torture che aveva dovuto subire per il bene suo e di Potter. Aveva iniziato a essere sereno solo dopo la sconfitta del Signore Oscuro, anzi, dopo essersi ripreso dal morso e dal veleno di Nagini.
Poi era arrivata Keela, con la sua esuberanza e il suo sorriso, e gli aveva insegnato nuovamente ad amare, rendendo la sua vita completa.
"Mi dispiace, non volevo renderti triste con le mie indagini del cavolo. Devo imparare a stare zitta."
"Già... dovresti imparare, ma la casa poi sarebbe troppo silenziosa." Scherzò infine, cambiando argomento. La sentì ridere leggermente, per poi posargli un bacio sul collo, abbracciandolo dolcemente.
~☆~
Stavo preparando la cena, pensando alla conversazione che avevamo avuto io e Severus: non mi aveva detto molto, ma mi si era stretto il cuore quando avevo sentito con che tono aveva parlato dei suoi genitori. Ne soffriva ancora anche se lui non lo faceva notare.
In quel momento era seduto sulla sua poltrona, pensieroso, mentre carezzava Salazar e si rigirava qualcosa fra le mani. Non riuscivo a capire cosa fosse, ma sembrava combattuto.
"Severus, è pronto." Gli dissi mettendo i piatti in tavola, sedendomi ed aspettandolo.
Arrivò con passo lento, con un'espressione funerea in volto, accomodandosi e non parlando per tutta la cena. Mentre masticavo lo guardavo di sottecchi: mancava poco che si mettesse a giocherellare con il cibo e poi il quadro da Severus improvvisamente depresso era completo.
"Non hai fame?" gli chiesi dopo un po', vedendo che aveva lasciato quasi tutto.
"No." E dicendo questo si alzò, mettendo il piatto nel lavello, tornandosene in soggiorno, dopo avermi posato un bacio sulla guancia.
Forse era così triste per colpa mia, dovevo assolutamente sollevargli il morale non appena avessi finito di sistemare, anzi, per una volta potevo pulire tutto velocemente con un gratta e netta. Presi la bacchetta, lanciando l'incantesimo, per poi avvicinarmi senza far rumore al soggiorno.
Stava guardando fuori dalla finestra, mentre beveva del Whiskey, osservando la pioggia cadere.
"Perché quando qualcosa ti turba bevi invece di parlare con me?" gli domandai dolcemente, abbracciandolo da dietro e posandogli un bacio sulla scapola coperta dalla camicia.
"Non riusciresti a risolvere il problema." Mi rispose Severus con voce piatta, non rilassandosi.
"E l'alcol sì?"
Dopo quello che dissi rimase in silenzio per un tempo infinito, non accennando a muoversi.
"Adesso ti sollevo il morale. Quando ti sentirai pronto mi parlerai." Gli dissi allora, staccandomi dal suo corpo e afferrandogli la mano.
"Il sesso non è sempre la risposta a tutto." Sbottò contrariato, sfuggendo alla mia presa.
"Guarda che non volevo portarti a letto! Potresti fidarti di me per una buona volta? Non mi sembra di chiedere molto."
Severus fece una smorfia, per poi lasciarsi cadere sulla poltrona a peso morto, prendendosi la testa fra le mani.
"Mmhh..." mugugnò esasperato, sospirando.
Mi misi di fronte a lui, sistemandomi fra le sue gambe, restando in piedi, e delicatamente gli feci appoggiare la testa sul mio petto, tenendolo stretto a me.
Cominciai a carezzargli i capelli, per rilassarlo: dentro di me sapevo che era così irrequieto perché aveva rivangato il suo passato.
"Severus... prima ti avrei portato nel tuo laboratorio e ti avrei chiesto di preparare insieme l'Amortentia, anche se è illegale. Volevo provare a sentire la fragranza della pozione, anche se sono sicura al cento per cento che sia il tuo profumo il mio odore preferito. Era giusto per distrarti un po' e strapparti un sorriso dato che sono una frana a preparare pozioni complicate."
"Non volevo aggredirti in quel modo." Disse solamente, cingendomi la vita con le braccia.
"Lo so. Ma devi capire che io posso aiutarti, posso ascoltarti."
Restammo lì abbracciati, senza dirci nient'altro. Che poi... che razza di genitori abbandonano il proprio figlio senza avvisare? Avevo capito che non avevano un rapporto idilliaco, ma lasciarlo da solo nel momento del bisogno mi pareva leggermente un comportamento da egoisti.
Improvvisamente si alzò, lasciandomi un bacio sulle labbra e prendendomi la mano destra nella sua più grande.
Sentii qualcosa di freddo a contatto con la mia pelle, così interruppi il bacio per vedere l'anello che mi aveva infilato al dito. Ero decisamente sorpresa: chi l'avrebbe mai detto che Severus di punto in bianco mi regalasse un anello? E che anello! C'erano due serpenti finemente lavorati intrecciati fra loro e al centro spiccava un bellissimo smeraldo.
Spostai lo sguardo dalla mia mano ai suoi occhi, aprendo e chiudendo la bocca senza dire nulla, ero decisamente sorpresa.
"Devo gustarmi questo momento... raramente rimani senza parole." Fece con un piccolo sorriso, carezzandomi il dorso della mano con il pollice.
L'unica volta in cui mi aveva regalato qualcosa era a San Valentino, non pensavo che Severus fosse il tipo di fidanzato che faceva regali costosi anche quando non c'era alcuna ricorrenza. Sembrava veramente molto costoso.
"Non ti piace?" mi chiese alzando un sopracciglio, deluso, dopo che ancora non avevo detto nulla.
"No, è stupendo! Non capivo il motivo del regalo... costerà una fortuna."
"Come sai il brevetto della pozione ultimata mi ha fruttato parecchi galeoni. Poi ho visto quell'anello ed ho pensato che ti avrebbe fatto piacere se te lo avessi regalato. Brevetto molte pozioni, di certo i soldi non sono un problema, se è di questo che ti preoccupi."
Io scossi la testa, continuando a guardarmi la mano incredula: era uno spettacolo per gli occhi.
"È troppo..." sussurrai come se fossi in trance, non riuscendo a dire dell'altro. Mi ero rimbambita. La verità era che nessuno mi aveva fatto un regalo così dal nulla, senza nessun motivo particolare. Solitamente i suoi soldi Severus li spendeva per ingredienti rari che gli servivano per sperimentare nuove pozioni.
"Te lo meriti e non dire che è troppo. Posso ampiamente permettermelo." Concluse allora, con un tono che non ammetteva repliche.
"Grazie." Bisbigliai abbracciandolo, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo. Severus mi stringeva a sé dolcemente, tenendomi intrappolata fra le sue braccia, non lasciandomi andare.
"Andiamo a preparare l'Amortentia?" gli domandai dopo un po', continuando a restare nel suo abbraccio protettivo.
"Sarà un'impresa ardua..."
~☆~
Piton era nervoso dopo aver parlato a Keela dei suoi genitori. Aveva continuato a pensarci anche durante la cena, proprio non volevano uscire dalla sua testa. Erano vivi? E se erano morti dove erano seppelliti? Gli creava veramente fastidio, ma alla fine lei era riuscita a calmarlo, come ogni volta. E in quel momento stavano preparando l'Amortentia, anzi lui stava preparando la pozione, Keela era sulla buona strada per far saltare in aria la casa.
"Ahia..." sbottò poi tenendosi la mano: si era tagliata.
"Eri così sbadata anche ad Hogwarts? Povero Lumacorno." Disse ghignando, pulendole la mano dal sangue e passando le dita sopra la ferita, chiudendola. Notò che aveva gli occhi chiusi e non aveva nemmeno risposto alla sua battuta.
"Hai paura del sangue?" chiese abbastanza divertito, posandole un bacio sul palmo. In fin dei conti era una guaritrice e più di una volta lo aveva curato.
"Solo se lo vedo su di me." Sospirò sorridendo leggermente, baciandolo. "Grazie, tesoro."
"Torniamo al calderone." Fece infine, portandola con lui. "Ti occuperai tu dell'ultima fase."
"Farò esplodere tutto." Ridacchiò lei, scuotendo la testa.
"Sono pur sempre un professore. Sarai la mia studentessa per questa sera." Constatò divertito, dandole un mestolo e posizionandosi dietro di lei.
"Per cominciare tre giri in senso antiorario e poi sette in senso orario..." sussurrò al suo orecchio, sentendola rabbrividire. Aveva posizionato la mani sui suoi fianchi e si era stretto a lei. Keela obbediva a quello che diceva, ma sentiva il suo cuore battere più veloce.
"Fai così con tutte le tue studentesse, Severus?" mugolò allora appoggiando la testa sulla sua spalla, gustandosi i baci sul collo.
"No... è la prima volta che una mia studentessa mi eccita." bisbigliò in risposta, muovendo leggermente il bacino contro il suo sedere. "Ancora quattro giri in senso orario e poi la pozione è terminata."
Quando finì, Keela tolse il mestolo dal liquido che bolliva lentamente e spense il fuoco sotto al calderone.
Subito si sporse leggermente e annusò l'Amortentia, sospirando poi felice.
"Mmhh... menta, un leggero profumo di pergamene nuove, legna bruciata e spezie. Ah... e anche muschio bianco. Hai decisamente un buon profumo." Rise infine, girandosi nel suo abbraccio. "Tocca a te."
Le diede un bacio, sorridendo leggermente: l'ultima volta che aveva sperimentato l'Amortentia era stata con Lily ed in quel periodo sentiva solamente il profumo dei suoi capelli. Si sporse cautamente e chiudendo gli occhi inspirò. Per fortuna percepì un aroma totalmente diverso: nella sua mente alleggiava solo il nome Keela, lei era stata il suo primo pensiero non appena aveva annusato il liquido.
"Un profumo dolce e fruttato, cioccolato ed erba fresca appena tagliata." Bisbigliò, ancora con gli occhi chiusi, sentendola appoggiare il mento sulla sua spalla.
Lo sapeva che in quel momento stava sorridendo dolcemente, come al suo solito.
"Ti amo, Keela." Fece piano, girandosi e baciandola con passione, prendendola in braccio e andandosi a sedere sulla poltrona.
"Ti amo anch'io, Severus. Sempre."
"Sempre." Bisbigliò prima di coinvolgerla in un altro bacio carico di sentimento e passione, lasciando che i loro corpi si dimostrassero tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro._____________________
Spazio autrice
Ciao a tutte! Eccomi qui con il capitolo XXXIII. :)
Severus e Keela sono tornati alla normalità, ma nei prossimi due capitoli ci sarà un po' di movimento, con una new entry dal passato di Severus. ;)
Secondo voi chi arriverà?
Fatemi sapere nei commenti se questo capitolo vi è piaciuto, stellinate e alla prossima! 😊
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Amami, Ti Prego
FanficLo avevo visto per la prima volta in una giornata uggiosa, nei corridoi del San Mungo. Vi starete immaginando la solita scena che si legge in molti libri: il classico colpo di fulmine, la ragazza bellissima e perfetta guarda dritto negli occhi dell'...