Capitolo VII

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Ero carichissima. Il giorno della missione era arrivato. Questa volta sarei stata ben attenta a non farmi lanciare incantesimi oscuri: non volevo di certo trovarmi altre ferite e cicatrici sul corpo. Quei delinquenti avrebbero dovuto tenere alta la guardia... Keela Callaghan li avrebbe sconfitti e consegnati ad Azkaban.

Ovviamente con l'aiuto di Severus. Anzi, io aiutavo Severus, se volevamo essere precisi.

Non mi capacitavo ancora del fatto che fosse stato un Mangiamorte. Non riuscivo ad immaginarlo mentre lanciava un'Avada. Era scorbutico e acido, il tutto confezionato da una buona dose di sarcasmo, ma, tralasciando la sua passione per le Arti Oscure, non vedevo in lui il classico seguace del Signore Oscuro.

Come mi aveva ripetuto più volte, errore di gioventù.

Nel pomeriggio mi smaterializzai ad Hogwarts, diretta al suo ufficio. Infatti, come al solito, solamente lui conosceva i dettagli. Non me li rivelava mai. Neanche andassi a spifferarli a tutto il mondo magico.

"Ciao, Keela!"

Mi portai una mano al petto, spaventata. Di solito era Severus che mi faceva questi agguati, ma dovevo ammettere che Pomona aveva imparato i trucchetti del pipistrello dei sotterranei.

"Ciao!"

"Sei tornata già ad Hogwarts?" Mi domandò sorpresa.

"No, c'è una missione, quindi devo incontrare Severus."

"Mi raccomando, stai attenta." Aggiunse poi, mettendomi una mano sulla spalla. "Ah, quasi dimenticavo... hai qualche programma per l'ultimo dell'anno?"

"No."

Ovviamente con la mia vita molto attiva a livello sociale, non ero stata invitata da nessuna parte.

"Allora potresti passarlo qui, ci sarà una piccola festa, Minerva ha spedito degli inviti al Ministero. Insomma, staremo in compagnia."

Avevo i miei dubbi che fosse piccola, considerando anche gli inviti al Ministero, ma se Minerva voleva festeggiare in grande, chi ero io per impedirglielo? Sarebbe stata un'occasione per vestirmi elegantemente ed indossare un abito da sera, cosa che non facevo da un secolo.

"Ci sarò di sicuro! Ma ora devo proprio scappare... ci vediamo!"

Lei mi salutò ed io sfrecciai verso l'ufficio di Severus.
Se fossi arrivata in ritardo mi avrebbe come minimo uccisa, solo per qualche minuto si alterava!

"Ciao Severus, ci sei?" Chiesi entrando nel suo laboratorio, dopo aver bussato, e guardandomi in giro.

"Non ti hanno insegnato ad aspettare il permesso prima di entrare?" Fece lui, alzandosi dalla poltrona.

"E a te non hanno insegnato che è buona educazione rispondere ad un saluto?"

L'unica risposta che mi diede Severus fu un mormorio infastidito.

"Ti sei alzato con la luna storta questa mattina? Sei più scorbutico del solito."

"Andiamo Callaghan." Concluse Severus, dopo avermi lanciato un'occhiataccia delle sue, per poi porgermi un piccolo vaso. Molto probabilmente era la nostra passaporta.

"Agli ordini, comandante." Lo presi in giro allora, afferrando l'oggetto che mi aveva porto in precedenza.

Ci smaterializzammo in un vicolo buio, tutto pieno di pozzanghere: sembrava Nocturn Alley.

"Ma dove siamo?"

"A Nocturn Alley. Da brava ragazza non sarai mai capitata qui, nemmeno per caso." Mi sfotté Severus ed io sbuffai: c'erano maghi poco raccomandabili in questa zona.

Amami, Ti PregoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora