Piton si svegliò di soprassalto la mattina di Natale: un altro incubo del passato. Avrebbe dovuto prendere una pozione Dolcesonno la sera precedente, ma se n'era dimenticato.
Spostò le coperte e si mise seduto, respirando profondamente per tranquillizzarsi. Alla fine si diresse in bagno per sciacquarsi il viso.
Quel bacio lo aveva destabilizzato: nonostante fossero passati ormai due giorni continuava a pensarci talvolta.
Ed ora la Callaghan faceva la sua comparsa anche nei suoi sogni. Quella donna era ovunque.
Si guardò allo specchio, facendo una smorfia di disgusto, vedendo delle occhiaie solcare la sua pelle. Era già da due notti che non dormiva decentemente ed era tutta colpa di sua. Incubi, incubi e ancora incubi.
Vicino a Lily c'era la Callaghan ed entrambe gli sorridevano. Poi Lily scompariva improvvisamente, lasciandolo da solo con lei. Cercava di raggiungerla, stranamente desideroso di abbracciarla, e così anche la Callaghan si dissolveva nel nulla.
Forse era meglio che se la togliesse dalla testa.
Tornò in camera, ma non aveva intenzione di tornare a dormire, nonostante fosse abbastanza presto. Doveva andare a prendere assolutamente qualcosa per l'emicrania, dato che gli stava scoppiando la testa.
Andò nel laboratorio e bevve tutto d'un fiato la pozione giusta, guardando poi la scrivania. C'erano dei regali, anche se la voglia di aprirli non era molta. Il Natale non era una delle sue festività preferite. Anzi non gli piaceva nessuna festa in generale. La sera della Vigilia aveva sentito bussare alla porta. Era andato ad aprirla, ma non aveva trovato nessuno, solo due pacchi regalo.
Li prese scetticamente e se li portò sul letto: via il dente via il dolore. Uno era di Minerva, uno della Callaghan e un altro di Pomona, Filius e Poppy.
Prese il primo e lesse il biglietto, avendo un brutto presentimento.
Buon Natale Severus. Non avevo idea di cosa regalarti, quindi Albus mi ha suggerito esattamente cosa prendere.
Non era proprio un buon segno se Minerva aveva chiesto consiglio al ritratto di Albus: i suoi suggerimenti erano alquanto stravaganti.
Lo scartò e masticò un'imprecazione vedendo il contenuto: due paia di boxer. Fin qui tutto normale, peccato che fossero improponibili, dato che uno era nero con una faccina diabolica disegnata sul davanti e il secondo rosso con scritte imbarazzanti ovunque.
La tentazione di bruciarli era alta, ma li gettò nel cassetto, passando al secondo regalo. Un libro sulle arti oscure... almeno lì non si erano sbizzarriti.
Quello che rimaneva era della Callaghan. Anche lei aveva scritto un biglietto.
Spero che ti piaccia... l'ho vista in vetrina e mi sembrava non ce l'avessi. Scommetto che ne farai buon uso, bastardo, cinico e arrogante pozionista. Buon Natale. Keela.
Gli scappò un piccolo sorriso leggendolo e lo aprì, trovandosi in mano un'ampolla finemente lavorata, con motivi argentati su tutto il corpo.
Era rimasto decisamente sorpreso: non pensava che ci avrebbe messo così tanto impegno per cercargli un regalo, infatti non si trovava facilmente quel tipo di ampolla.
La poggiò delicatamente sul comodino e tornò nel laboratorio, per prendere la pozione che ormai riposava da due giorni.
Prese un cucchiaio ed estrasse tutta la crema che si era formata, sistemandola poi in un contenitore senza collo. Con un colpo di bacchetta lo incartò, scrisse un piccolo biglietto ed infine lasciò tutto sulla scrivania. Lo avrebbe spedito più tardi.

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Amami, Ti Prego
FanfictionLo avevo visto per la prima volta in una giornata uggiosa, nei corridoi del San Mungo. Vi starete immaginando la solita scena che si legge in molti libri: il classico colpo di fulmine, la ragazza bellissima e perfetta guarda dritto negli occhi dell'...