Mi sentivo di nuovo bene mentre abbracciavo Severus: nonostante dovessimo affrontare un bel discorso ero semplicemente felice, sembrava che quei giorni in cui ero stata male si fossero dissolti.
Il fastidio per quello che mi aveva detto rimaneva, però il costante malessere era sparito da quando le sue labbra erano entrate in contatto con le mie.
Tutto aveva assunto una nuova sfumatura con la spiegazione del suo comportamento.
Per quanto mi fossi imposta di odiarlo nei giorni passati, non ci riuscivo.
"Avresti potuto dirmelo, comunque. Sei stato uno stupido. Non ho dormito e ho pianto per tutto il tempo." Sospirai mentre mi staccavo, tornando alla cattedra per sistemare alcuni fogli. Mancava poco alla lezione successiva.
"Ti ho chiesto scusa." Disse allora Severus, raggiungendomi e abbracciandomi da dietro.
Iniziò a baciarmi il collo, proprio nel mio punto più sensibile: lo stava facendo apposta per distrarmi.
"Mmhh, smettila..." mugugnai poco convinta, appoggiando la testa sulla sua spalla e afferrando delicatamente i suoi capelli.
A malincuore mi allontanai, andando vicino alla porta ed esortandolo ad andarsene.
"Fra poco inizierà la lezione." Feci giustificandomi, con un piccolo sorriso. "Non vorrai che ci trovino a sbaciucchiarci vero?"
Lui fece un piccolo sorriso, venendo vicino a me per uscire.
"Stasera vieni da me?" Mi chiese Severus con un tono che non avevo mai sentito.
Sembrava speranzoso, nonostante cercasse di non farlo notare.
Io ci pensai un po', ragionando. Dovevamo parlare, ma se fossi andata da lui non avremmo concluso nulla. Era bravo a distrarmi.
"E se andassimo a fare due passi? Così parliamo."
"Va bene."
Stava per andarsene quando mi prese il mento fra le sue dita e mi diede un bacio dolce e romantico, che mi fece venire le farfalle allo stomaco.
"Ci vediamo allora." Aggiunse infine, uscendo dall'aula e lasciandomi lì con lo sguardo vacuo.
Andai a sedermi, sorridendo come un'ebete. Cominciai a fissare un punto fuori dalla finestra, pensando a quello che aveva detto Severus. Mi aveva ferito per allontanarmi. Forse anche lui si stava innamorando di me.
"Professoressa si sente bene?" Mi chiese una mia studentessa, dato che erano arrivati quasi tutti.
Non me ne ero nemmeno accorta, persa com'ero nei miei pensieri.
"Certo! Oggi cambio di programma: lezione all'aperto ragazzi!"
E mentre esultavano contenti, mi alzai, così andammo fuori all'aria aperta: avevo bisogno di rinfrescarmi un po', per metabolizzare tutto quello che era successo.
~☆~
Piton si era tolto un grosso peso dallo stomaco: poteva dire di essersi fatto perdonare da Keela.
Era ancora leggermente infastidita, ma almeno gli parlava e si lasciava baciare, un grande passo avanti.
Dopo aver assegnato il compito per quella giornata al branco di studenti che si trovava di fronte, iniziò a pensare a lei.
Restava dell'idea che la missione fosse troppo pericolosa per Keela.
Aveva decisamente sbagliato l'approccio per impedirle di venire, ma la sera del combattimento quei Mangiamorte erano inferociti: era riuscito a catturarli tutti e tre, faticando un po' e procurandosi molte ferite.

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Amami, Ti Prego
FanfictionLo avevo visto per la prima volta in una giornata uggiosa, nei corridoi del San Mungo. Vi starete immaginando la solita scena che si legge in molti libri: il classico colpo di fulmine, la ragazza bellissima e perfetta guarda dritto negli occhi dell'...