Capitolo XIII

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Purtroppo le mie romantiche vacanze natalizie erano terminate. Infatti era da tre giorni che avevo ripreso la mia normale routine.

Mi mancava Severus, lo vedevo di sfuggita tra una lezione e l'altra e alla sera.

E, dato che ero esausta, stavo poco nel suo studio. Ci scambiavamo solo qualche bacio: sarei potuta restare nelle sue stanze a dormire, ma c'era sempre qualche studente che doveva scontare una punizione.

Avevo intenzione di ritagliare del tempo per noi due, a maggior ragione dato che era finalmente giunto il giorno del suo compleanno.

Era da quando mi aveva rivelato la data che avevo cominciato a pensare ad un regalo, ma dovevo ammettere che non era stato facile.

E giusto il giorno prima avevo avuto l'illuminazione... gli avrei regalato un cucciolo, un bel micetto.

Dovevo andare nel tardo pomeriggio a prenderlo, così poi la sera glielo avrei consegnato. Non vedevo l'ora di vedere la sua reazione.

Ero di buon umore e mi sentivo piena di energia, così iniziai a canticchiare mentre mi dirigevo verso la Sala Grande.

Entrai nel solito corridoio che mi avrebbe condotta direttamente al tavolo degli insegnanti e aspettai appoggiata al muro, in penombra.

Mi ero svegliata presto proprio per fare gli auguri al mio tenebroso pozionista, infatti di lì a poco lo vidi entrare.

Con uno sventolio di bacchetta chiusi la porta e insonorizzai il passaggio. Non volevo nessun tipo di interruzione.

Aspettai il più silenziosamente possibile che arrivasse davanti a me e, non appena fu alla mia portata, gli saltai praticamente addosso.

"Buon compleanno, Severus!" Esclamai felice, abbracciandolo con tutte le mie forze.

Mi ero catapultata con talmente tanta irruenza su di lui da farci finire entrambi contro la parete opposta.

"Grazie." Mugugnò Severus contro il mio collo, cercando di alzare la testa per respirare, ma lo avevo intrappolato nel mio abbraccio.

Dopo un po' mi staccai, solamente per baciarlo con passione e lui mi rispose con eguale fervore. Adoravo il suo sapore: sapeva di menta.

"Hai lezioni oggi?" Gli domandai poi, ancora con il fiatone e le labbra gonfie, appoggiando la testa sul suo petto.

"Sì."

"Non vorresti prenderti una pausa? Stiamo tutto il giorno a letto... che ne dici?" Gli proposi maliziosamente, giocando con il primo bottone della sua casacca.

"No, anche se la tua proposta è molto allettante."

"Sei troppo freddo Severus... dovresti rilassarti." Dissi allora, baciandogli il collo sensualmente. "Come quella sera nella carrozza, ammettilo che è stato eccitante... e a casa tua... a casa mia..."

Nel frattempo iniziai a carezzargli gli addominali, da sopra la stoffa della casacca, e a sussurrargli tutte le cose più erotiche che avevamo fatto in quella settimana prima che la scuola cominciasse.

Essendo una Serpe ero molto brava a persuadere le persone e volevo far cadere Severus nelle mie spire.

Mi era appena balenata in mente un'idea a dir poco folle.

Lui aveva gli occhi chiusi e sentivo il suo respiro profondo a volte mozzarsi quando gli mordevo il lobo dell'orecchio.

Poi presi l'iniziativa: mentre con un dito seguivo la cicatrice che aveva sul collo, con l'altra mano scivolai verso il suo basso ventre, per slacciargli la cintura.

Amami, Ti PregoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora