Capitolo XXIV

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"Keela... Keela..." fece Severus svegliandomi, dimenandosi nel sonno, stringendomi a lui, con il respiro che accelerava pian piano.
"Sshh... è tutto apposto." Bisbigliai allora, carezzandogli i capelli e posandogli baci sulla fronte imperlata di sudore.
Per fortuna si calmò, tornando a dormire beatamente, così mi girai nel suo abbraccio, incollando la schiena al suo petto e sospirando: da quando ci avevano comunicato la data dell'ultima missione, Severus continuava ad avere incubi tremendi. Avevamo deciso insieme che lo avrei accompagnato, ma restava comunque nervoso. Cercai di chiudere gli occhi e di rimettermi a dormire, dato che era ancora presto, ma alla fine presi la mia bacchetta sul comodino e accesi una piccola candela, mettendomi poi ad osservare il bracciale che mi aveva regalato Severus: era stato così dolce... lo indossavo sempre, era diventato speciale.
Ti amo infinitamente. Quanto era romantica l'incisione, aveva pensato lui a tutto. Aveva comprato il bracciale e poi lo aveva personalizzato: davvero un bel pensiero.
Ovviamente anche gli orecchini erano stupendi, ma non potevo indossarli sempre, dato che erano dei pendenti.
Sorrisi riflettendo su quanto Severus si fosse aperto in fatto di sentimenti da quando lo avevo incontrato. All'inizio mi rispondeva sempre in modo scorbutico, anzi mi evitava in modo palese... beh, diciamo che anch'io lo stressavo un po', però lo avevo fatto per un buon motivo. Chissà perché si era innamorato di me: io glielo avevo rivelato il motivo, ma Severus non me lo aveva mai detto.
Dovevo ammettere che era divertente avere una relazione con lui: lo amavo alla follia.
Amavo ogni singolo istante passato al suo fianco, ogni sua battuta e ogni suo sorriso tirato. Adoravo anche quando con nonchalance se ne usciva con le sue frasi romantiche, facendomi battere il cuore a mille. Quasi quasi non volevo nemmeno che finisse l'anno scolastico ad Hogwarts: di certo non ci saremmo visti ogni giorno e non avremmo passato tutte le notti a dormire abbracciati.
Poi, era da un po' di giorni che avevo dei pensieri che mi erano nuovi: da quando mia sorella aveva annunciato di aspettare un bambino, non pensavo ad altro. Era passato più di un mese da San Valentino e proprio il giorno del suo compleanno aveva dato la buona nuova. Ero al settimo cielo per lei e non vedevo l'ora di diventare zia. Ma poi dall'idea di diventare zia ero passata all'idea di diventare mamma. Era ancora presto, dato che stavo con Severus da soli tre mesi, però ci facevo comunque qualche pensierino. Quanto sarebbe stato bello avere uno scricciolo tutto nostro, da accudire e crescere. Un bambino o una bambina, non aveva importanza, il frutto del nostro amore. Secondo me Severus sarebbe stato uno splendido papà, ma qualcosa mi diceva che non volesse avere figli in questo momento...
Un giorno mi aveva persino domandato se volessi rimanere con lui, nonostante quello che mi aveva detto mio papà. Ogni tanto aveva dei momenti in cui si sentiva triste, anche se non lo dimostrava; di solito succedeva nelle serate uggiose, quando si sedeva sulla sua poltrona e si metteva a pensare. Non era mai un bene quando si metteva a pensare, glielo ripetevo sempre: con nonchalance mentre mi coccolava se ne usciva con le solite frasi deprimenti, insomma quelle da Severus insicuro.
Doveva capire che con me poteva essere se stesso, anche se ancora si rifiutava di mostrarmi il marchio, che testone...
In quel momento il suo braccio sinistro era appoggiato sul mio fianco, il tatuaggio sarebbe stato in bella vista se non fosse stato per quel cavolo di incanto di disillusione. Magari avrei potuto dare una sbirciatina, tanto Severus stava dormendo. Presi la mia bacchetta e la puntai al suo braccio, facendo il contro incantesimo, sperando che non si svegliasse.
Per un attimo temetti il peggio: lo avevo sentito muoversi, anche se poi aveva solo affondato di più il viso nei miei capelli. Trattenni il fiato guardando pian piano il Marchio Nero delinearsi sulla pelle. Il teschio, il corpo del serpente ed infine la testa. Lo immaginavo più piccolo e molto più scuro, ma era grande e sbiadito: sinceramente mi aveva spaventato più quello che avevo visto al ballo di San Valentino che quello sul suo braccio. Poi, quasi senza accorgermene, iniziai a tracciare con la punta del dito il contorno, sentendo la pelle liscia nonostante il tatuaggio. Non riuscii nemmeno ad arrivare a metà del corpo del serpente che Severus spostò il braccio, abbracciandomi più forte e sospirando.
"Piaciuto lo spettacolo?" mi chiese sarcasticamente, appoggiando la guancia vicino all'orecchio. "Cosa devo fare con te?" si chiese poi, distendendosi sulla schiena e staccandosi dal mio corpo.
"Da quanto eri sveglio?" gli domandai allora, girandomi sul fianco per guardarlo.
"Da quando hai preso la bacchetta. Mi potresti spiegare di grazia perché volevi vedere così disperatamente il Marchio?"
Ecco, finalmente avevo l'occasione per dimostrargli quanto tenessi a lui.
~☆~
Piton aveva avuto l'ennesimo incubo: quella sera sarebbero dovuti andare a combattere gli ultimi tre Mangiamorte rimasti. Lei era pronta, ma non riusciva a calmarsi e fidarsi totalmente.
Poi era da San Valentino che Keela era sempre con la testa fra le nuvole oppure insisteva per vedere il Marchio Nero. Alla fine c'era riuscita proprio mentre dormiva, togliendo l'incantesimo che lo copriva.
Le aveva chiesto il perché e lei aveva sorriso solamente in risposta, mettendosi seduta a gambe incrociate e prendendogli la mano. Gli posò un bacio sulle nocche, per poi ruotare il braccio, affinché fosse visibile il Marchio.
Iniziò a passare languidamente il dito su quell'orribile serpente e su quel tremendo teschio, segni di morte che lo accompagnavano da troppi anni oramai.
"Ecco perché, Severus: perché voglio che tu sia te stesso quando sei con me." Disse allora dolcemente, abbassandosi per baciargli il Marchio.
Piton trattenne il respiro, mentre la osservava dedicargli quelle attenzioni particolari.
"Non mi interessa se sei stato un Mangiamorte, se hai il Marchio o se hai dovuto uccidere per non far scoprire la tua vera identità. Vorrei solo che con me tu fossi te stesso, che non ti sentissi obbligato a nascondere il tuo avambraccio per non spaventarmi. Sei un uomo stupendo e sensibile, hai un cuore immenso. Non ti lascerei per nulla al mondo, perché ti amo proprio così come sei." Concluse Keela lasciandolo senza parole.
La baciò solamente, con dolcezza, tenendola stretta nel suo abbraccio, e mentre continuava ad intrecciare lentamente la lingua con la sua, una lacrima scappò dalle sue ciglia, andando a finire tra le loro bocche. Non voleva piangere, ma qualche lacrima scese comunque, probabilmente senza che lei se ne accorgesse: nessuno gli aveva mai parlato così, nemmeno Albus o Lily. Santo Merlino, se l'amava... Quando rimase senza fiato si staccò, facendole appoggiare la testa sul suo petto, e lui rimase lì ad abbracciarla con il mento sopra il suo capo.
Dopo un po' sospirò, stringendola più forte e sprofondando il viso nei suoi capelli, respirando a fondo il suo profumo.
"Adoro i tuoi abbracci." Ridacchiò poi, avvicinandosi ancora di più al suo corpo.
~☆~
Finalmente avevo detto a Severus tutto quello che mi premeva nel cuore e lui in risposta mi aveva dato un bacio da favola. In quel momento mi stavo gustando il suo abbraccio e dopo un po' mi trascinò con lui, così ci distendemmo nuovamente al calduccio sotto le coperte.
"Severus..." lo chiamai mentre mi carezzava i capelli e la schiena. Al compleanno di mia sorella alla fine si era finiti a parlare del mio caro e dolce fidanzato, come lo aveva definito mio papà. Io gli avevo lanciato un'occhiataccia, ma poi un amico di Talia aveva cominciato a discutere sul passato amoroso di Severus: aveva accennato ad un vecchio amore, infatti avevo scoperto che aveva protetto Harry solo perché amava sua madre, Lily Potter. Non avevo mai trovato il momento adatto per chiedergli ulteriori informazioni, ma mi pareva abbastanza rilassato questa mattina, quindi volevo sfruttare il momento.
"Ti sei mai innamorato?"
"Sì." Disse lui solamente, continuando a coccolarmi.
"Di chi?"
"Della donna che ho fra le braccia." Fece Severus, posandomi un bacio sulla fronte.
"Sei molto carino... ma intendevo prima di me." Gli risposi io, baciandolo sulle labbra.
"Di preciso, cosa sai?" mi domandò sarcasticamente.
"Eri innamorato follemente di Lily Potter." Bisbigliai allora, non alzando la testa dal suo petto. "Siete sempre stati amici e l'hai amata per moltissimo tempo. Eri felice con lei, in ogni momento. Mi hanno detto che daresti la vita per lei anche adesso."
Severus non aveva ancora aperto bocca, ma dopo che avevo detto il nome della madre di Harry avevo sentito il suo cuore battere più forte. L'amava ancora probabilmente, nonostante tutto. Sollevai momentaneamente la testa per guardarlo negli occhi e tutto quello che fece fu alzare un angolo della bocca, come se trovasse la faccenda divertente.
"Quindi da questo hai dedotto che io fossi ancora innamorato di lei e pensi che tu sia meno speciale, anche se il motivo dell'ultimo pensiero mi è sconosciuto. Ti ha sfiorato la mente per un momento che tu fossi solo una sostituta di Lily. Mmhh... siamo un po' gelosi." Concluse infine, leggermente sarcastico.
"Non è divertente Severus. Sono seria. Le penso veramente quelle cose." Gli risposi io, infastidita. Come ogni volta rovinavo i momenti di tranquillità, mi creavo problemi per niente. Potevo sopravvivere anche senza domandargli di Lily, ma dovevo essere la solita masochista.
"Lily è solo un dolce ricordo. Tutto qui."
"Quindi sono l'unica donna della tua vita?" gli chiesi allora, per conferma.
"Sì. Sei l'unica che riesce a sopportarmi evidentemente." Disse Severus, facendomi sorridere. "E se dovessi dare la vita per salvare qualcuno, sarebbe per salvare te."
Ero stata proprio un'idiota. Credere di più all'amico di mia sorella piuttosto che a Severus... che cretina.
Mi posizionai sopra di lui, baciandolo dolcemente. Era proprio tenero quando mi rassicurava... pian piano mi allontanai dalle sue labbra, continuando a posargli baci umidi lungo la mascella e sul collo, facendolo sospirare.
Avevo proprio voglia di lasciargli un morso d'amore, così tutti avrebbero visto che Severus era mio.
Iniziai a baciargli insistentemente una parte del collo, stando attenta che fosse una zona che Severus non sarebbe riuscito a coprire con il suo solito foulard.
Lui mise una mano dietro la mia nuca, spingendomi di più verso la sua pelle, distendendo le corde del collo.
Sussultò quando lo morsi e succhiai con forza; alla fine mi staccai soddisfatta: missione compiuta. Un succhiotto violaceo era lì in bella vista e non appena mi distesi sul suo corpo si toccò il collo, emettendo un verso gutturale infastidito. Io ridacchiai, continuando a posargli baci sulla mascella e sulle clavicole, carezzandogli nel frattempo alcuni cicatrici presenti sul pettorale.
"Sei particolarmente possessiva questa mattina..." soffiò Severus vicino al mio orecchio, mordendo il mio di collo. A volte mi domandavo ancora adesso se fosse un vampiro: lui adorava mordere la mia pelle e anche a me non dispiaceva.
"Così tutti sapranno che sei mio, la mia affascinante e tenebrosa serpe."
~☆~
Piton era disteso sul letto, si stava rilassando mentre Keela era andata a farsi un bagno caldo. Conoscendola avrebbe occupato il bagno per un'ora abbondante e lui avrebbe dovuto prepararsi con tutta quell'umidità.
Si sentiva bene in quel momento, gli sembrava di essersi tolto un peso quella mattina, dopo che Keela gli aveva detto quelle cose stupende per tranquillizzarlo. Poteva anche definirsi contento, se non fosse stato per quella missione.
Se fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato, forse poteva ancora convincerla a non accompagnarlo. Anzi ci avrebbe provato in quel preciso istante.
Si alzò, andando a bussare alla porta del bagno, aspettando il permesso di Keela. Non tardò ad arrivare e quando entrò fu investito da un'ondata di calore.
"Pensavo di essere ai tropici." La prese in giro poi, dirigendosi verso il lavandino per lavarsi il viso, e lei in risposta gli fece una linguaccia. Poi, invece di andarsene, si sedette sul bordo della vasca, iniziando a giocare con una sua ciocca di capelli.
Lei lo guardò, sorridendogli, schizzandolo con l'acqua.
"Perché non vieni qui con me?" Continuò Keela, giocherellando con l'elastico dei boxer, solleticandogli molto maliziosamente la rada peluria presente lì sul basso ventre.
"Perché no..." Le rispose Piton, spogliandosi ed entrando nell'acqua profumata.
Lei subito si appoggiò al suo petto, sospirando, e lui ne approfittò per iniziare a massaggiarle il corpo, per rilassarla.
"Hai i muscoli leggermente contratti... dovresti stare qui al caldo, davanti al camino, con un buon libro e una tazza di the." Le disse allora, continuando con i movimenti sulle spalle e sulla schiena, dato che si era sporta leggermente in avanti.
"Stai cercando di corrompermi? Vengo con te. Non succederà nulla." Lo rassicurò lei, abbracciandolo e dandogli un leggero bacio sulle labbra, per poi ridere leggermente. "Certo che ne pensi una più del diavolo..."
~☆~
Ero carichissima: finalmente tutto si sarebbe concluso quella sera e gli ultimi tre Mangiamorte sarebbero finiti ad Azkaban. Severus aveva i nervi a fior di pelle, ma io avevo deciso che lo avrei accompagnato a tutti i costi. Mi sapevo difendere e non lo avrei mai e poi mai lasciato da solo contro quei tre delinquenti. Finii di prepararmi e mi misi il mantello, raggiungendo Severus nel suo studio, trovandolo lì ad osservare pensieroso le pozioni che ribollivano.
"Dai, su, in marcia." Gli dissi energicamente, prendendolo per mano e tirandolo verso la porta.
Lui, invece di assecondarmi, mi attirò al suo corpo, baciandomi con un impeto che mi lasciò spiazzata per un momento. Risposi presto al bacio, allacciando le braccia al suo collo, ancora stupita. Severus era tutto una sorpresa... e quando si staccò rimasi lì ad osservarlo come se quel bacio fosse stato il primo. Lui invece sembrava avesse uno sguardo vagamente sofferente e mi carezzò la guancia, sospirando leggermente.
"Resta qui, ti prego." Bisbigliò poi, appoggiando la fronte sulla mia.
"Non ti lascio da solo. Hai visto che sono in grado di combattere. Finirà tutto bene e per quando torniamo ho una sorpresa per te... e non è piccante."
Infatti nel pomeriggio mi era balenata in mente un'idea geniale: siccome lui mi aveva regalato un braccialetto, anche io volevo dargliene uno, molto semplice.
Severus sbuffò solamente, così ci dirigemmo fuori da i confini di Hogwarts per smaterializzarci. Un momento dopo ci trovammo in un bosco buio, illuminato solo dalla flebile luce della luna.
"Seguimi." Disse a bassa voce, afferrandomi la mano e iniziando a camminare.
"Quanto manca?" gli chiesi dopo un po', dato che non vedevo altro che alberi.
"Poco. Quello è il piccolo spiazzo dove hanno l'accampamento." Fece infine indicandomi un punto alla nostra destra.
Io aguzzai la vista, per vedere meglio, ma c'era qualcosa che non quadrava.
"Ma non dovevano essere tre i Mangiamorte? Ce ne sono solo due lì."
"Conoscendo il Ministero... avranno sbagliato come al solito." Bisbigliò scocciato, guardando quei due delinquenti.
"Al mio via attaccheremo. Pronta?" mi domandò infine e io annuii, sporgendomi per lasciargli un ultimo bacio prima della lotta.
"Ora!"
~☆~
Piton stava lottando, cercando di mettere al tappeto quel verme. Si era rilassato rispetto a prima del combattimento: notava con piacere che Keela se la cavava molto bene, stava quasi per sconfiggerlo. Quel pezzente che aveva davanti si distraeva per ogni cosa, persino per la pioggia che era iniziata a cadere. Con un ultimo incantesimo lo fece volare a parecchi metri di distanza, per poi bloccarlo con delle corde spesse. Lo seguì poco dopo anche il suo compare, agonizzante e bloccato. Nonostante tutto fosse andato bene sentiva che qualcosa non andava: ne mancava uno all'appello.
Keela però non pareva preoccuparsene: subito andò verso di lui, sorridente, baciandolo non appena i loro visi si furono avvicinati. Fu un bacio carico di passione, stavano abbracciati sotto la pioggia a gustarsi quello scontro di lingue. Sembrava che il tempo si fosse fermato, gli sembrava che tutto il nervosismo stesse scivolando via con le gocce d'acqua.
"Hai visto? Tutto è filato liscio." Disse Keela non appena si staccarono, lasciandogli un ultimo bacio sul labbro inferiore.
Piton sorrise leggermente, per poi abbracciarla per un momento, tenendola stretta al suo petto.
"Vado a controllare la caverna. Aspettami qui." Fece poi, allontanandosi definitivamente da lei.
Forse l'ultimo Mangiamorte era rimasto lì nascosto e pensava di cavarsela, ma lui avrebbe ispezionato il luogo per sicurezza. Erano arrivati appena in tempo, sembrava fossero pronti per cambiare rifugio, e non c'era anima viva. Gli Auror avrebbero sistemato e cercato prove in tutto quel macello, di certo non era un suo compito.
Stava per tornare fuori quando sentì un urlo: era Keela. Corse all'esterno, trovando il Mangiamorte che puntava la bacchetta sulla gola di lei. Aveva uno sguardo maligno e continuava ad osservarlo come per farsi beffe di lui. Non poteva attaccarlo, altrimenti avrebbe rischiato di ferirla.
"Severus..." piagnucolò Keela, cercando di allentare la presa del suo braccio, ma lui la aumentò, conficcandole il legno magico sul collo.
"Stai zitta, puttana!" sbottò quel verme e poi si rivolse a lui. "Piton, dì addio alla tua bella."
"No!" urlò Piton, cercando di lanciare un incantesimo per fermare quel pazzo, ma ormai non c'erano più. Si erano smaterializzati e lei era sparita con lui. Mandò un patronus per avvisare il Ministero dei Mangiamorte catturati, per poi tornare in fretta e furia ad Hogwarts: doveva parlare assolutamente con Minerva.

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Spazio autrice
Ciao a tutte! Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo, vi è piaciuto? Vi prometto che cercherò di essere più regolare con gli aggiornamenti, sempre che lo studio matto e disperatissimo me lo permetta. ;)
Comunque ecco a voi il capitolo che sconvolgerà la vita di Severus, dopo tutto il romanticismo ci voleva un po' di movimentazione, altrimenti la storia sarebbe diventata monotona.
Secondo voi Keela ce la farà? E soprattutto quanto ci metterà Severus per salvarla?
Spero di aver reso l'idea di quanto sia antipatico quel Mangiamorte...
Fatemi sapere se vi è piaciuto, stellinate e commentate (ditemi se avete qualche richiesta per il prossimo Nel frattempo ad Hogwarts, così proverò ad accontentarvi).
Alla prossima! 😊

Nel frattempo, ad Hogwarts
*Keela è seduta in Sala Grande e sta intagliando una zucca, insieme ad Hagrid e a Minerva, mentre Filius e Pomona stanno sistemando le decorazioni di Halloween.*
"Dov'è Severus?"
"Non lo so, Minerva, era abbastanza irritato questa mattina."
*Keela aveva notato subito un cambiamento nell'umore di Severus, anche se non sapeva il perché. Si alza dalla panca e con una scusa va verso i sotterranei, per vedere dove si trova l'uomo di cui è innamorata.*
*Severus è seduto in poltrona e sta guardando una foto di Lily e lui da ragazzini. Ogni anno Halloween è un giorno critico per lui, sempre a commiserarsi per la morte di Lily. Tutta colpa sua.*
"Severus... cos'hai?"
"Nulla."
*Severus si alza e va verso Keela, abbracciandola e tenendola stretta al suo petto.*
"Sono così fortunato ad averti."
*Keela è senza parole. Solitamente Severus non si lascia andare in questo modo, quindi è sorpresa. Non riesce nemmeno a staccarsi leggermente per baciarlo, che Severus la solleva fra le sue braccia e la porta in camera, per poi adagiarla sul letto. La sovrasta, baciandola, cominciando a spogliarla velocemente.*
"Severus..."
"Keela..."
*Severus non riesce ad aspettare un momento di più: vuole assolutamente liberare tutto il suo dolore, anche se è diverso dal solito. Ora è innamorato di Keela, non di Lily. Ha solamente bisogno di sentirsi amato. Entra dentro di lei, cominciando a spingere con forza.* 
"Io non ti merito..."
*Keela è inerme sotto di lui, che accoglie tutte le spinte con un pizzico di dolore, dato che non le ha dato il tempo di abituarsi. Rimane stupita quando Severus rallenta e la bacia, sussurrando poi sulle sue labbra quelle parole dolci.*
"Sei un uomo magnifico, Severus. Non so cosa ti abbia reso così triste, ma ti amo. Sei amato, Severus, ricordatelo sempre."
"Ti amo, Keela."
Ragazze oggi girava così, scusate per la tristezza... 😂

Amami, Ti PregoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora