Capitolo 21.

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Qualche settimana dopo...

Il cellulare suonò in segno di una nuova notifica, mi alzai a fatica per prenderlo
"Perchè non sei venuta a scuola oggi? Stai male?" era Alex
"Sto bene, avevo solo bisogno di starmene un po' sotto le coperte"
"Vieni a fare un giro?"
"Certo, in macchina o a piedi?"
"A piedi, ti aspetto sotto casa tua preparati e scendi dai"
Spensi il telefono e iniziai a vestirmi, non avevo tanta voglia di uscire però Alex faceva eccezione.
-Dove credi di andare?- disse mia madre prendendomi per una braccio per fermarmi
-In giro, da quando t'importa?-
-Che razza di domande sono? Sono tua madre è ovvio che mi preoccupi-
-Strano, per adesso non hai mai fatto vedere questo tuo lato, che c'è da quando papà ti ha tradita con la tua migliore amica nonché madre di Noemi senti il bisogno di fare la madre protettiva?-
Mi accorsi di aver esagerato quando mi piantò una sberla in faccia e io corsi fuori.
-Ehi calma, che è successo?- mi chiese Alex abbracciandomi
-Niente, andiamo-
-Ok...-
Camminammo per ore, adoravo passare del tempo con lui perché mi faceva ridere e non pensare più a tutti i problemi della mia vita.
Con lui non devo sempre parlare di Lana.
Con lui mi dimenticavo di tutto.
Con lui ridevo.
Ormai con Noemi avevo chiuso ogni rapporto dal momento in cui avevo scoperto che mio padre andava a letto con sua madre.
Era stato un brutto colpo per tutti, cercavo di fare l'indifferente quando ero con loro e loro facevano la stessa cosa, nessuno ne parlava, era come se nessuno se ne ricordasse.
Mia madre faceva finta di niente ma capivo che non andava tutto bene perché ogni volta che mio padre la sfiorava o la toccava lei si ritraeva e non voleva essere toccata da lui e non la biasimo, anche io avrei reagito in questo modo.
Le ore erano passate in fretta e arrivati all'incrocio della mia strada salutai Alex e m'incamminai verso casa
-Ruby!- una signora anziana che mi aveva cresciuta fino all'età di 12 anni si presentò davanti a me
-Come va piccola??- continuò per poi darmi un'abbraccio caloroso
-Bene bene, lei? Che fine aveva fatto?-
-Lunga storia, ma dimmi, tu cos'hai fatto in questi anni?-
-Nulla di interessante, scuola, casa, viaggi-
-Ah e ti piace la tua vita ora?-
-Certo-
-Davvero?-
-No...-
-Ecco vedi! Non devi mentire, ti si vede negli occhi che non sei felice-
Sorrisi leggermente poi la presi per mano e la feci sedere su una panchina dove subito dopo mi misi anche io
-Allora, che c'è che non va piccola?-
-Tutto, in famiglia, in amore, amicizie-
-in famiglia? Che è successo?-
-Solita storia-
-Ah..e in amore?-
-L'unica persona che io abbia mai amato davvero mi ha lasciata-
-E sai il perché?-
-No, non ci siamo più scritte, lei vive lontano da qui-
-Perchè non le scrivi di nuovo? O perché non la chiami?-
-Perchè se non mi vuole è inutile perdere tempo-
-Tesoro se non lo fai vivrai con il rimorso per sempre, almeno ti togli questo peso dal cuore. Ti conosco troppo bene per credere quando dici che passerà e che dimenticherai ma non è così, non sarà mai così. Se una persona ti ha fatto star bene e se la ami ancora almeno prova a chiedere spiegazioni-
-Forse..forse hai ragione-
-Ora però devo andare-
-Verrai a farci visita?-
-Chissà, magari un giorno.-
-Sono sicura che mi troverai sempre se vorrai vedermi-
-Esatto, alla prossima volta Piccola- mi diede un caloroso abbraccio poi se ne andò.
Forse aveva ragione, forse la dovevo chiamare.
Solo per chiedere spiegazioni non per pregarla di tornare con me.
Solo una domanda.
"Perchè?"
Presi il telefono velocemente dalla tasca e andai sulla rubrica poi quando schiacciai il suo contatto il telefono si spense.
Batteria scarica.
Pensai che magari era un segno, non doveva accadere.
Rimisi il telefono in tasca sorridendo mentre mi davo della stupida.
Pensavo che magari sarebbe ritornata.

Living A Dream ||Lana ParrillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora