Capitolo 37.

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Lana's pov

Era il 30 dicembre e io assieme a Ruby ci stavamo preparando per la cena con suo padre. Eh sì, era arrivato il momento del nostro incontro. Suo padre aveva insistito tanto per quella cena e alla fine Ruby decise di accontentarlo. Ruby era indecisa su cosa mettersi, continuava a cambiare abito ogni 5 minuti, voleva essere perfetta per quella cena ma non sapeva che lei era sempre perfetta, in ogni occasione e in ogni momento della giornata. Anche la mattina appena apriva gli occhi, con i capelli arruffati e senza trucco. Era sempre e comunque bellissima e non perdevo nessuna occasione per poterglielo dire e farla diventare rossa dall'imbarazzo. Adoravo vederla così quando le dicevo che la amavo o quanto fosse bella.
Mi perdevo a guardarla anche per ore, soprattutto quando dormiva e pensavo se mi meritavo davvero tutto quello, se mi meritavo lei.
-Okay forse ora sono abbastanza presentabile che ne dici?- mi chiese guardandomi, aveva un vestito nero lungo fino alle ginocchia, non troppo attillato ma con una scollatura che non mi convinceva tanto ma se lei si sentiva bella era perfetto
-Sei magnifica, ora possiamo andare? Odio essere in ritardo- le risposi e lei annuì.
Non appena arrivate al ristorante che suo padre aveva scelto ci sedemmo al nostro tavolo e subito dopo arrivò anche Tom che ci salutò con un caloroso abbraccio.
-Quindi sei tu Lana uhm? Piacere di conoscerti e benvenuta nella famiglia- disse suo padre sorridendo e io ringraziai gentilmente. Ruby era più simile al padre che alla madre.
-Sono contento che ci siamo potuti finalmente incontrare, mia figlia mi parlava tanto di lei ma suppongo che ancora non vi conoscevate a quei tempi- disse e Ruby diventò subito rossa
-Papà!- disse dandogli una gomitata
-Che c'è!? Parlavi in continuazione di lei- rispose alzando leggermente le spalle
-Smettila mi stai mettendo in imbarazzo- disse ruby ridendo
-Ma fate sempre così voi due?- chiesi ridendo e loro annuirono.
Poco dopo arrivò il cameriere e ci prese le ordinazioni, come avevo previsto Ruby prese solamente una Coca-Cola da bere e sia io che Tom ordinammo la medesima cosa. Entrambi sapevamo quanto fosse dura per Ruby resistere all'alcol e non avevamo intenzione di renderle le cose ancora più difficili.
-In questi giorni stavo pensando ad una cosa...- disse Tom guardandomi
-Una delle tue idee magnifiche?- chiese Ruby ridendo
-Si a dire il vero. Pensavo che potresti portare anche Lana alla nostra festa di capodanno- disse suo padre
-Festa? Quale festa?-
-Oh beh... È una specie di ballo di beneficenza che facciamo ogni anno a casa nostra a capodanno, vengono sempre persone ricche che donano soldi per i bambini e per le cure mediche. Pensi davvero che sia una buona idea? Insomma la mamma andrà fuori di testa- disse Ruby
-Non penso voglia fare una figura di merda così epica davanti a centinaia di persone, non credi?- rispose Tom con un sorriso furbo
-Ha ragione, così potremo dire a tua madre di noi senza ricevere una sfuriata- aggiunsi io
-Okay allora. È andata per il ballo di beneficenza. Ora scusatemi ma devo andare in bagno- disse Ruby per poi alzarsi e andare verso il bagno
-Allora... che intenzioni avete voi due?- mi aspettavo una domanda simile, ogni genitore probabilmente la fa e non lo biasimavo
-Non la voglio più perdere- risposi sorridendo -Pensavo che potrebbe venire a vivere da me a Vancouver, lì ci sono ottime scuole e visto che anche la sua migliore amica si trasferirà lì sarà più facile per lei ma volevo prima chiedere un suo parere perché non vorrei mai creare scompiglio nella vostra famiglia o rovinare il suo rapporto con lei ma la amo davvero troppo per lasciarla ancora una volta-
-Se mia figlia è felice, lo sono anche io e non la vedevo così da anni quindi per quanto mi riguarda, anche se saremo lontani, saprò che almeno con te è più felice che a casa con noi-
-Grazie, grazie davvero-
-Lei già lo sa?-
-A dire il vero no, volevo chiederglielo molte volte ma e sempre successo qualcosa che me lo ha impedito ogni volta- dissi ridendo
-Domani sera è un'occasione perfetta non pensi?-
-Ha ragione, pensa che dovrei chiederlo anche a sua madre?-
-Oh andiamo! Ruby è adulta adesso, non ha bisogno del permesso della madre per andare via di casa. Nostro figlio Eric se n'era andato a 18 anni perché voleva intraprendere una carriera da pittore e pensava che New York fosse la soluzione. Alla fine ha capito da solo che il pittore non era il mestiere adatto a lui ed è diventato un uomo d'affari come me. Dobbiamo lasciarli liberi di scegliere. Possono sbagliare ma infondo è dagli sbagli che si impara-
Fui grata per quelle sue parole. Suo padre era un uomo davvero per bene. Niente a che fare con la moglie ovviamente. Continuavo a chiedermi cosa ci trovasse lui in Cindy. Certo, era una bella donna e da quello che Ruby mi aveva raccontato anche molto furba e intelligente ma non mi capacitavo come un uomo come lui potesse amare una donna con un carattere del genere. Magari, in questo caso la frase "L'amore è cieco" li descrive a pennello.
Poco dopo arrivò Ruby e si sedette al tavolo poiché arrivarono anche i camerieri con le nostre pietanze.

Living A Dream ||Lana ParrillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora