Capitolo 39.

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Una volta entrate in macchina nessuna delle due aprì bocca, aspettavo che fosse lei la prima a parlare per scusarsi ma stava facendo finta di nulla e mi stava dando fastidio in un modo tremendo.
Il viaggio proseguì per un tempo che sembrava infinito finché Lana fermò la macchina in un parcheggio.
-Ti prego dimmi qualcosa, urlami contro, fai quello che vuoi ma ti prego parla- mi disse guardandomi
-Cosa vuoi che ti dica?-
-Qualsiasi cosa-
-Dove stiamo andando?-
-Non lo so ma non voglio tornare in hotel-
-Non è una risposta-
-Senti, mi dispiace, okay? Lo so che sei arrabbiata e ne hai tutto il diritto, avrei dovuto parlartene ma secondo te cosa avrei dovuto dire davanti a tua madre che mi stava praticamente dicendo che non sono abbastanza per te e che non devo più vederti-
-Pensi che io non avrei voluto dirle qualcosa? E si avresti dovuto decisamente parlarne con me visto che non è una cosa banale andare a vivere insieme migliaia di chilometri lontana da quella che fino ad adesso è stata casa mia-
-Aspetta tu... tu non vuoi venire, vero? Ma certo... è questo il tuo vero problema, non è solo il fatto che io non te lo abbia detto, o sbaglio?-
-Mi stai mettendo in bocca parole che non ho mai detto-
-Ma non lo stai negando-
-Lana dannazione non ho detto che non voglio venire con te, però queste sono decisioni da prendere in due, non sei tu quella che decide per me-
Le dissi ma lei non mi diede nessuna risposta, mise in moto la macchina e partì
-Dove stiamo andando?- le chiesi cercando di capire le sue intenzioni ma non mi rispose.
Una decina di minuti dopo si fermò davanti alla casa di Noemi
-Che cosa ci facciamo qui?- le chiesi sperando di ricevere una risposta
-Scendi dall'auto- mi disse tenendo gli occhi fissi sul volante
-Che cosa? Perché?-
-Non penso che casa tua sia il posto migliore per dormire non pensi? Magari domani potrai ritornarci, per stasera ti consiglio di rimanere qui- mi disse con un tono freddo e io scesi per poi restare a fissarla dal finestrino che abbassò poco dopo
-Io partirò dopo domani. Se vuoi venire con me alle 7 del mattino vieni al mio hotel, se non ci sarai capirò che non vorrai venire e ti lascerò in pace. Come hai detto tu non posso decidere per te- mi disse e partì subito dopo.
Non riuscivo a capire perché si stava comportando in quel modo, era lei quella che aveva sbagliato eppure si stava comportando come una vittima.
Entrai in casa con le chiavi di scorta visto che i genitori di Noemi non erano ancora tornati a casa mentre Jen e Noemi probabilmente erano ancora alla festa.
Entrai in una delle camere e mi tolsi il vestito mettendomi una maglietta che avevo trovato nella cabina armadio di Noemi e mi buttai sul letto. Non sapevo perché ero così combattuta sulla decisione da prendere, infondo era lei quella che volevo ma ero davvero pronta ad abbandonare la mia famiglia e quella che fino a quel momento era stata la mia famiglia?
Ciò di cui ero davvero sicura era il fatto che avrei perso l'unica possibilità di essere felice.
Mi addormentai dopo qualche ora con mille pensieri  e l'immagine di Lana fissa in testa.

Il mattino dopo sentii Noemi sedersi accanto a me
-Ruby? Ehy svegliati, perché sei qui? Pensavo fossi con Lana- mi disse
-Noemi lasciami dormire ti prego, non ho voglia di parlare- le dissi tenendo la faccia sul cuscino
-È successo qualcosa?-
-Non voglio parlarne, lasciami dormire- le risposi mettendomi la coperta in testa
-Okay...- disse per poi aprire la porta della camera ma sentivo che mi stava guardando
-Che cosa c'è ancora?- le chiesi aprendo gli occhi
-Niente, ti lascio dormire- rispose per poi chiudere la porta e io mi rimisi a dormire

Apro gli occhi e mi trovo in un letto enorme che non avevo mai visto ma allo stesso tempo mi sembra così famigliare. Mi alzo e inizio a camminare esplorando l'enorme villa sperando di trovare qualcuno che mi possa dire dove sono.
Sento dei rumori e il profumo dei pancake e seguendoli arrivo in cucina.
Mi trovo davanti Lana che sta cucinando e non appena mi vede sorride e mi dice di sedermi a tavola e subito dopo svanisce dietro una porta.
Inizia a far freddo e vedo tutto in bianco e nero come se niente avesse più un colore.
Silenzio.
Vuoto.
Vederla sparire mi fa sentire vuota. Incompleta. Sola.
Entrano nella stanza due bambini correndo e la stanza inizia a colorarsi di colori vivaci, mi abbracciano ed è come se la sola presenza di quei due bambini migliorasse il mio stato d'animo.
Poi arriva lei con il suo bellissimo sorriso seguita da un cane che scodinzola e va dai due bambini ormai seduti a tavola.
Si siede accanto a me e mette la sua mano sulla mia e il mio sguardo cade sulla sua mano notando una fede e un'anello con un diamante al dito e mi subito dopo alzo lo sguardo trovandomi le sue labbra a pochi centimetri dalle mie

Mi sveglio di soprassalto e mi alzo dal letto.
Prendo una maglietta e un paio di jeans dall'armadio di Noemi e una giacca poi scendo al piano di sotto velocemente
-Ma dove vai?- mi chiese Noemi fermandomi
-Lasciala andare Noemi, dopo ti spiego- le disse Jen e subito dopo me ne andai correndo.
Arrivai davanti alla porta della camera di Lana e presi un bel respiro poi bussai aspettando una risposta che non tardò ad arrivare.
-Allora... ti sei decisa?- mi disse tenendo lo sguardo fisso su di me
-Verrò con te- le risposi per poi fiondarmi sulle sue labbra

Living A Dream ||Lana ParrillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora