Capitolo 4.

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Esco dalla sala e mi dirigo velocemente verso l'uscita, poi la vedo lì impaziente.
-Ehi, pensavo non venissi più- disse lei abbracciandomi
-Scusa, mi sono dovuta inventare una scusa per uscire da lì-
-Se poi hai problemi forse è meglio che ritorni da loro, non voglio metterti nei guai-
-Per te ne vale la pena-
Lei sorride leggermente imbarazzata poi comincia a camminare facendomi segno di seguirla
-Dove stiamo andando di bello?- chiedo io incuriosita
-Ti piace il caffè?-
-Lo adoro.-
-Andiamo a bere un caffè allora- mi dice prendendomi a braccetto sorprendendomi
-di cosa parlava la tua amica?- chiese lei curiosa
-Quando?-
-Prima, quando eravamo in bagno e tu le hai tappato la bocca- dice ridendo
-Nah niente di importante-
-Dai! Puoi dirmi tutto-
-Lo so però non c'è niente!-
-Non ti fidi?-
-Certo che mi fido! Eh va bene... Io diciamo che sono una tua fan.-
-Beh si era notato, hai una foto di Regina come sfondo-
-Si quello non è nulla...-
-E perché non volevi che io lo sapessi?- dice lei ridendo
-Perchè non voglio che tu possa pensare che sia psicopatica o robe così-
-Non lo penserei mai-
-Quindi non ti spaventi se sono una fan accanita?-
-No, dovrei?- continua ridendo
-No no, assolutamente no.-
-Ecco, io mi fido-
-Grazie-
Tra una parola e l'altra arriviamo davanti ad un bar e decidiamo di entrare
-Vado io ad ordinare, tu mi aspetti qui?- le chiedo indicandole un tavolo vicino alla finestra
-Certo, per me un caffè semplice, grazie-
Mi dirigo verso la commessa per chiederle 2 caffè semplici poi aspetto impaziente di prenderli e tornare da Lana.
-Ecco i suoi due caffè-  prendo i caffè e vado verso Lana ma persa nel suo sguardo inciampo da perfetta idiota e le rovescio il caffè sulla camicia.
-Oh mio dio, SCUSAA NON VOLEVO TE LO GIURO- le dico cercando di rimediare
-Stai tranquilla, non è successo nulla- dice lei ridendo
-Si invece! Ti ho rovinato la camicia versandoti il caffè addosso, lo chiami niente?? Scusaa-
-Ruby calma, è solo una camicia, mi accompagni in hotel? Dovrei cambiarla..- dice guardando il danno che ho combinato, sono un disastro umano
-Si certo, è il minimo, anzi dovrei comprartene una io-
-Magari un'altra volta, ora mi bastano quelle che ho in valigia- continua ridendo
-Perchè ridi?? Sono un disastro, ho rovinato tutto-
-Non sei un disastro, sei una persona magnifica e poi non mi piaceva neanche più di tanto- 
-Grazie ma questo non toglie i sensi di colpa-
-Beh dovrai convincerti allora-
-Va bene..-
Dopo pochi minuti arriviamo davanti all'hotel di Lana e saliamo al dodicesimo piano.
-Fai come se fossi a casa tua- mi dice lei dopo aver aperto la porta e nel frattempo si dirige verso la sua camera per uscirne pochi secondi dopo con una maglietta a maniche corte in mano e comincia a sbottonarsi la camicia
-vuoi che ti faccia un caffè?- dice togliendosi del tutto la camicia ma non riesco a rispondere, ero rimasta praticamente con la bocca aperta nel vederla togliersi la camicia e restare in reggiseno davanti a me.
-Tesoro stai bene? Perché quella faccia? Oh..ti da fastidio se mi cambio qua? Posso andare di là..-chiede lei imbarazzata mentre io cerco di parlare
-No..no, tranquilla, resta.- le dico guardando da un'altra parte più imbarazzata di quanto già lo fossi prima.
-Stavo dicendo..vuoi un caffè?- chiede lei ancora visibilmente imbarazzata
-Se lo bevi anche tu certo-
-Va bene, lo preparo subito-
-Grazie-
-Di nulla, allora com'è l'italia?- chiede cambiando argomento
-Bella, molto bella-
-E in che città abiti?-
-Venezia-
-Mi piacerebbe visitare quella città, m'ispira molto-
-Beh magari se vieni ti faccio da guida turistica e puoi stare a casa nostra, c'è abbastanza posto per un'altra persona-
-Grazie, mi farebbe piacere!-
-Perfetto- mi avvicino a lei per aiutarla a fare il caffè e senza accorgermene mi ritrovo a pochi centiletri dalla sua faccia.
I suoi occhi s'incrociarono con i miei e io mi ci persi dopo pochi secondi.
Dicono che in ogni paio d'occhi ci sia un mondo, nei suoi c'era il mio.
Mi avvicinai alle sue labbra e lei fece lo stesso, ci incontrammo a metà strada per un bacio, un bacio dolce, lento ma pieno di passione, un bacio timido ma desiderato. Un bacio.
Durò un'infinità ma allo stesso tempo non abbastanza.
L'avrei baciata ancora, Dio se lo avrei fatto ma in pochi istanti mi ricordai che lei era sposata e non potevo farlo.
-Scusa non..- cercavo di giustificarmi allontanando le mie labbra dalle sue
-Non devi scusarti, se non lo avessi voluto mi sarei tirata indietro- lei mi si avvicina con l'intento di baciarmi di nuovo ma la fermo
-Lana..noi non possiamo..sei sposata..-A quelle parole la vedo rattristarsi e allontanarsi da me
-Non per molto-
-Che vuoi dire- chiedo non capendo
-Stiamo divorziando-
-Oddio..scusa..non volevo intromettermi-
-Tranquilla, è giusto che tu sappia.-
-Se ti va di parlarne, con me puoi farlo-
-Beh diciamo che in poche parole lui mi ha tradita, abbiamo cercato di superarla ma io non riuscivo più neanche a guardarlo negli occhi, ci ho provato tante volte, ci ho messa tutta me stessa ma non ce l'ho fatta e me ne sono andata via da quella casa perché c'erano troppi ricordi che facevano male-
-Mi dispiace..- dico abbracciandola
-Ora voglio solo voltare pagina, e lasciati baciare che è dal primo momento che ti ho vista che desidero farlo-
Rimango stupita da quell'affermazione e la guardo mentre si avvicina a me per darmi un'altro bacio.
Le sue labbra sono come la droga, più ne hai più ne vuoi.

Living A Dream ||Lana ParrillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora