Capitolo 46.

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Ruby's pov

Corsi fuori da quella casa più in fretta possibile, Lana mi aveva ferita e dio ero cosò arrabbiata in quel momento che non avevo voglia di vedere ne parlare con nessuno se non stare da sola.
Corsi fino ad arrivare alla spiaggia, faceva molto freddo ma non m'importava.
Andai a sedermi sulla sabbia e sentire il rumore delle onde mi rilassava.
Aveva sempre funzionato, anche quando ero piccola e litigavo con i miei genitori scappavo sulla spiaggia e vedere le onde che si infrangevano sulle scogliere mi facevano sentire meno sola. Tutta quella rabbia che provavo io, era come se la stessero provando anche loro.
Quel giorno però il mare era calmo, e il riflesso del tramonto lo rendeva ancora più bello se possibile.
Mi persi a guardare quella bellezza che secondo me era unica fino a quando sentì una mano sulla mia spalla e mi girai di scatto
-Sapevo di trovarti qui- era Noemi, non sapevo perché ma speravo davvero fosse Lana
-Che ci fai qui? Voglio stare da sola-
-Lana mi ha detto cosa è successo... dovresti tornare a casa, è molto preoccupata sai?- mi disse abbracciandomi
-Avrebbe potuto pensarci due volte prima di dire quelle cose-
-Non è a me che devi dirlo ma a lei, i problemi si possono risolvere solo se ne parlate...-
-Ora non ce la faccio... lei è arrabbiata con me e lo sono anche io con me stessa perché sono stata un'idiota- dissi e lei mi abbracciò
-Tesoro si, sei un'idiota ma ormai non puoi farci nulla... lui è qui- disse poggiando una mano sul mio ventre
-Lo so... ed è una sensazione bellissima, ho sempre desiderato un bambino ma non... non lo so. Vorrei stare un po' da sola per favore- le dissi con le lacrime agli occhi, Maledetti ormoni della gravidanza, e lei si alzò e poco dopo se ne andò.
Restai di nuovo da sola, infondo mi era sempre piaciuto stare da sola in certi momenti, affrontare i miei demoni da sola.
Non ho mai avuto paura della solitudine, anzi, mi ha sempre attratta perché non tutti riescono a comprenderla, molti cercano sempre qualcosa che magari non si trova nemmeno ma hanno solo paura di affrontare loro stessi, e la paura di rimanere soli.
Invece per me è sempre stato il contrario, con la solitudine sono riuscita a ritrovare me stessa tante volte, dopo essermi persa tra la folla.
-A cosa pensi?- Sentii una voce, sorrisi, sapevo che sarebbe venuta.
-A quanto è bello il mare- dissi e lei si sedette accanto a me
-Interessante, anche io ho sempre amato il mare ma non è mai riuscito a calmarmi, solo mio padre ci riusciva- disse con un filo di malinconia che si percepiva nella sua voce e io sorrisi continuando a guardare il panorama
-Tu lo vuoi?- chiesi solamente
-Intendi se voglio un piccolo nanetto che corre per casa gridando "mamma"? Si, sarebbe davvero magnifico- disse e io mi voltai verso di lei ma prima di poter dire qualsiasi altra parola le sue labbra erano sulle mie per un dolce bacio
-Ruby mi dispiace te lo giuro, non volevo dirti quelle cose... io ti amo con tutta me stessa e voglio questo bambino come voglio te- mi disse tenendo la sua fronte appoggiata alla mia e io scoppiai a piangere abbracciandola senza dire più nulla per qualche minuto fino a quando mi calmai
-Andiamo a casa? Non voglio che tu ti prenda il raffreddore- mi disse accarezzandomi i capelli
-No restiamo qui ancora un po' ti prego... è così bello stare tra le tue braccia e guardare il tramonto-
-Anche per me è bellissimo ma io preferisco guardare te-
Mi si sciolse il cuore a quelle parole
-Sai, più che la regina cattiva sembri biancaneve- le dissi ridendo e lei fece una faccia schifata
-Per l'amor del cielo, io sono cattiva- rise e mi baciò spingendomi a stendermi sulla sabbia
-Oh si certo, REGINA BUONAAAAA- risi prendendola in giro e lei si mise a farmi il solletico così io scoppiai a ridere come un'idiota e a dimenarmi fino a quando la smise ridendo anche lei.
Iniziò a coccolarmi e alzò leggermente la mia maglietta per poter mettere la mano sul mio ventre accarezzando la pelle e il mio corpo fu percorso da brividi, la guardai negli occhi sorridendo e lei fece lo stesso
-Ti amo- le dissi
-Ti amo- mi rispose sorridendo.
In quel momento capì che ce l'avrei fatta, assieme a lei.

Living A Dream ||Lana ParrillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora