Capitolo 59

236 16 8
                                    

Ruby's pov

I giorni passavano, i gemelli stavano crescendo piano piano ed erano in forza.
Eravamo tornati a casa tutti e 3, Noemi passava molto tempo con noi a casa e quando potevano anche i colleghi di Lana venivano a darmi una mano, non era facile crescere i bambini da sola e specialmente non era facile restare da sola con i miei pensieri, mi stavano massacrando e Noemi lo sapeva bene anche se non ne parlavo con lei, in realtà non ne parlavo con nessuno.
Ogni giorno andavo da Lana e restavo il più possibile con lei fino a quando le infermiere mi chiedevano di andarmene perché l'orario di visita era finito.
Erano passate più di tre settimane e lei non dava segni di miglioramento, era sempre lì... ogni volta che andavo a trovarla lei era attaccata a quei macchinari che la tenevano in vita con gli occhi chiusi e un'espressione così tranquilla.
Alla fine mi ritrovavo sempre a pensare a quel momento in cui Noemi era entrata in camera mia per darmi la notizia, il mio primo pensiero era stato "E se non tornasse più da me?" perché avevo paura, paura di non poter vivere quei momenti con lei, paura di non poter più rivedere e parlare la persona che più amavo.
Ormai ogni notte era la stessa storia, troppo silenzio, restavo sola con i miei pensieri, il sonno svaniva, mi rigiravo nel letto e finivo sempre per mettermi sul suo lato del letto magari abbracciando una sua maglietta, qualcosa che avesse il suo odore e solo allora riuscivo a dormire per qualche ora finché rimanevo sola con gli incubi che invadevano la mia mente e mi svegliavo di soprassalto quando sentivo uno dei gemelli piangere.
Anche sua madre era venuta a Vancouver per stare con Lana ed era praticamente quasi sempre con lei, ma mi odiava, non riusciva a guardarmi in faccia perché pensava che fosse colpa mia e d'altronde cone darle torto? Stava guidando per venire da me... da me e dai gemelli.
-Lo sai che non potrai continuare a pensare che è colpa tua per sempre vero? È stato un incidente e tu non c'entri- mi disse Noemi per l'ennesima volta mentre eravamo a tavola per pranzare
-Smettila Noemi, lo sai che non mi piace parlarne-
-Dovresti invece, perché se ti tieni tutto dentro impazzirai credimi-
-Non so cosa dirti-
-Si che lo sai, devi parlare con qualcuno... e lo sai che io sono qui per te-
-Lo so, ma veramente... non ho niente da dire-
-Ruby dimmi solo a cosa stai pensando-
Presi un respiro profondo e la guardai
-Non vedo una via d'uscita. So di aver perso tutto quello che avevo e so anche che è da egoisti dirlo perché ho i bambini e ho te e Jen e Rebecca e tutti gli altri ma io ho bisogno di lei, non riesco a vivere senza di lei, capisci? Mi continuano a dire "calma calma" e poi sento bruciare l'anima.
Mi dicono "passa passa e poi tutto il tuo dolore scomparirà" ma io non vedo una dannata via d'uscita.
Cerco di riavvolgere i momenti che ho distrutto, di ricordare il suo sorriso perché ogni volta che la vedo su quel dannato letto con i tubi attaccati mi sento in colpa e impotente perché non posso fare niente per salvarla. Io continuo a sperare che si risveglierà e questo mi sta divorando perché so che arriverà quel momento in cui mi diranno... mi diranno che lei non c'è più e io non so se resisterò a questo. Sono già tre settimane che è in quelle condizioni e sua madre vuole staccare la spina capisci? perché secondo lei sta soffrendo soltanto ed è inutile tenerla così- dissi fra le lacrime
-Cosa...? davvero? Non pensavo che sua madre la pensasse così- disse lei con un'espressione visibilmente sorpresa
-Già beh neanche io, non me l'ha detto lei, ci ha pensato il medico di Lana perché devo firmare io il consenso siccome un paio di mesi fa Lana ha chiesto a Julie di mettere il mio nome per queste decisioni perché pensava che avrei fatto la cosa giusta ma la verità è che io non so cosa fare! Non abbiamo mai parlato di queste cose, non so se lei preferirebbe che staccassi la spina o aspettare un mese, due, un'anno o tutta la vita. Dannazione era tutto così perfetto, eravamo felici, non pensavamo a queste cose-
-Tesoro lo so... Nessuno ci pensa a queste cose ma succedono. E poi la realtà è che ci penserai per sempre... Che tu decida di tenerla in vita o di lasciarla andare, non riuscirai a "far passare" la perdita di chi hai amato; imparerai semplicemente a conviverci. Ti riprenderai e ti costruirai una vita attorno alla perdita che hai sofferto. Sarai intera di nuovo ma non sarai mai la stessa di prima. Non che tu non lo debba essere... Ma sei una ragazza forte Ruby, la più forte di tutti noi qui e non sei sola, non lo sarai mai.-
Sospirai a quelle parole ringraziandola ma quando Samuel iniziò a piangere andai in camera da lui e lo presi in braccio.
-Hey piccolo Sam, cosa succede uhm? Oh dobbiamo cambiare il pannolino- Dissi per poi metterlo sul fasciatoio per cambiargli il pannolino poi lo rimisi nel suo lettino
-Oggi andiamo dalla mamma in ospedale che ne dite? Così le raccontiamo cosa abbiamo fatto in questi giorni- dissi accarezzando la manina a Sam ma fui interrotta da Noemi
-Ti sta suonando il telefono, è l'ospedale- disse dandomi il telefono e risposi subito
-Signorina Ruby? La volevo informare che la Signora Parrilla si è svegliata poco fa, può venire a farle visita-
-È... È sveglia? Sta bene? C'è lì qualcuno con lei?-
-No, non c'è nessuno, per questo l'ho chiamata-
-Arrivo subito- dissi per poi chiudere la chiamata e Noemi mi guardava aspettando che io dicessi qualcosa ma ero troppo felice per parlare così scoppiai a piangere di gioia ma cercai di calmarmi e dopo averle chiesto di restare con i gemelli salii in macchina per poi andare da Lana in ospedale.
Appena arrivata davanti alla sua porta notai che ancora non c'era nessun altro dentro oltre al medico e lei così, dopo aver preso un profondo sospiro entrai dentro la stanza e subito lei rivolse i suoi occhi su di me guardandomi con espressione confusa.
-Hey... sei sveglia- dissi per poi abbracciarla ma sentii subito che non era in lei così mi staccai e la guardai negli occhi
-Lana va tutto bene?-
-Credo di si... ho un gran mal di testa e non mi ricordo molto... tu che ci fai qui?-
-Come che ci faccio qui? scherzi?- dissi sorridendo leggermente
-Si insomma... dovevi partire per l'Italia con i tuoi no?- mi chiese e io la guardai confusa per qualche istante ma dopo aver collegato le sue parole capii di cosa stesse parlando
-Lana.. tu non ti ricordi niente?- chiesi avendo paura della sua risposta

eeee salve a tuttiii, mi dispiace per l'assenza in questo periodo ma con l'inizio della scuola mi sono trovata sommersa di compiti e verifiche, cercherò di scrivere di più in questo periodo nel quale siamo a casa. Voi come state vivendo questa situazione? e soprattutto, state bene?

Living A Dream ||Lana ParrillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora