1 - La mia protetta

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Angolo Autrice
Mi raccomando, criticate anche in senso negativo se lo ritenete opportuno. Troppe ripetizioni? Non si capisce qualcosa? I vostri consigli per me sono preziosi quanto la vostra presenza :*.
Ultima cosa: Azalee si legge AZÀLI, lo dico subito per evitare le strane letture uscite nel libro scorso XD XD. Buona lettura ♥

*****

E ora? Cosa dovrei fare con una creatura come te?

Il tempo sembrava essersi fermato. Mi sentivo inebetito, immobile quanto lei e in totale confusione, capace solo di restare lì a chiedermi come potesse apparirmi tanto bella e dolce una semplice ragazza umana.

Non aveva ali, naturalmente, ma aveva un bel viso dai lineamenti armonici ed era di corporatura esile almeno quanto Azalee, con lisci e morbidi capelli castani che le scendevano fino a metà busto. Era vestita completamente di nero, come accadeva a volte durante il primo incontro di un protetto col suo angelo: significava che era rimasta sola a causa di un lutto. Beh, non me ne stupivo... chi avrebbe mai potuto lasciare sola una ragazza del genere di propria volontà?

Lei, intanto, continuava a fissarmi in silenzio, con quello sguardo umano che per me era uno spettacolo incredibile: i suoi occhi non erano verde scuro come quelli di tutti gli angeli, ma del colore profondo e caldo della terra fertile.

Poi il suo bel viso, dapprima contratto in una smorfia di sorpresa, iniziò lentamente a rilassarsi, e davanti alla sua espressione confusa mi resi improvvisamente conto che ci stavamo fissando in silenzio da ormai troppo tempo. Se lei non aveva detto nulla finora, spettava a me farlo, solo che non ero mai stato bravo con la diplomazia e temevo seriamente di combinare un pasticcio.

Respirai a fondo, nella speranza di calmarmi quanto bastava per avere la voce ferma.

«Finalmente ti ho incontrata. Non devi aver paura di me» provai a rassicurarla.

Sentivo già di volere la sua fiducia a qualunque costo, era diventato un bisogno più forte dell'aria e dell'acqua.

«Chi sei?» riuscì a chiedermi dopo un po'. Aveva una voce dolce, nonostante fosse carica di paura.

«Ehm, so che quello che ti sto dicendo ti sembrerà impossibile, ma io sono un angelo. Mi chiamo Abel. Posso sapere anch'io qual è il tuo nome?».

Mi stupii di me stesso per essere riuscito a mostrarmi così calmo. Lei, però, restò a fissarmi in silenzio per qualche secondo, ancora scioccata. Naturalmente non sapeva se poteva fidarsi di me, e sembrò pensarci molto bene prima di decidersi a rispondermi.

«Sa... Sarah» accettò infine. Non poteva nemmeno immaginare quanto mi stava rendendo felice.

Sarah. Perfino il suo nome aveva un bel suono.

Mossi qualche prudente passo nella sua direzione, ma in risposta ottenni solo di farla indietreggiare fino ad arrivare con le spalle al muro. A quel punto sembrò perdere le forze per la tensione e crollò a terra.

A causa mia.

Era così frustrante... avevo passato tutti quegli anni a imparare a rapportarmi con il mio protetto senza mai nemmeno considerare l'eventualità che fosse una ragazza, e ora non avevo idea di come comportarmi. Un maschio mi avrebbe attaccato con qualunque oggetto trovato in giro, forse mi avrebbe minacciato, ma non opponendo resistenza gli avrei fatto capire che venivo in pace e così si sarebbe calmato. Ma ora... come potevo rassicurare la mia fragile protetta, se mi temeva tanto da non tenersi nemmeno in piedi?

Se solo Azalee fosse qui... mi ritrovai a pensare. Ma no, basta, dovevo smetterla di pensare a lei. Qui c'ero solo io e tutto dipendeva dalle mie scelte. Se ora avessi commesso un errore, la mia protetta sarebbe rimasta sola nel periodo più buio della sua vita e io avrei risentito della sua assenza per tutto il resto della mia. Non potevo esitare.

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