40 - Niente più segreti

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Il pensiero che Sarah potesse portarmi rancore per averle nascosto l'identità di David mi strinse lo stomaco in una morsa, più di quanto non avesse già fatto l'inevitabile conferma di lui.

Come avrebbe reagito a una notizia tanto orribile? Non avrei sopportato di dirle addio sapendo che era arrabbiata con me. Guardai i suoi occhi ancora scioccati, ma dal modo in cui continuava a stringermi capii che, al contrario, il suo bellissimo carattere le aveva impedito di arrabbiarsi; probabilmente aveva già capito che avevo mantenuto il segreto solo per non farla soffrire.

Tornai a guardare Uriel che, intanto, aveva continuato ad avvicinarsi a noi immergendosi progressivamente nella sua luce dorata, fino a che l'immagine di David non lasciò il posto ad un nuovo aspetto: più alto, più possente, molto più maturo di quello dei miei ricordi. Uriel ormai era un adulto, e si presentava a me non più come amico, ma con tutta l'autorità del suo temibile ruolo.

Davanti a quella trasformazione, il corpo di Sarah si accasciò a terra tra le mie braccia, totalmente privo di forze. Rallentai la sua caduta, lasciando che si appoggiasse sull'erba, ma mentre si stringeva a me qualcosa in lei sembrò esplodere.

«Non ci posso credere. Tu... mi hai ingannata, sempre!». Urlava e tremava di rabbia, era orribile vederla in quello stato. «Ogni momento passato insieme, ogni parola, ogni gesto, hai sempre e soltanto recitato! Come hai potuto?! Io mi fidavo di te!».

Uriel nascose i suoi sentimenti in una maschera di ghiaccio che conoscevo fin troppo bene, così bene che mi preoccupai di quanto dolore potessero procurargli simili parole. David non era mai esistito, ma Uriel sì, ed ero certo che le aveva voluto bene davvero. Solo che per Sarah era impossibile pensarci adesso.

E intanto anche Azalee, poco lontano da noi, era rimasta immobile, quasi nauseata per le emozioni sue e di Sarah messe assieme. Sarebbe stata in grado di starle accanto mentre era in quello stato? In fondo aveva appena rivisto Uriel dopo quattro anni di disperata attesa solo per vederlo punire Sarah e me... Accidenti, non sopportavo di doverle abbandonare proprio adesso.

«Vi sarà difficile crederlo, ma l'ho fatto per voi» si decise finalmente a rispondere lui.

Poi, con gli occhi fissi nel vuoto, iniziò a spiegarci tutto.

«Gli altri arcangeli mi avevano avvertito della vostra situazione già da molto tempo. Sapevo che sareste state due coppie miste e, conoscendo le vostre predisposizioni, ho scommesso sul fatto che il protetto di Azalee sarebbe stato attratto da te, Sarah».

Le loro predisposizioni... ovvero la versione umana di me non avrebbe potuto non innamorarsi della versione umana di Azalee. In effetti, all'inizio, Chris aveva occhi solo per lei.

Uriel proseguì, spiegandoci che aveva immaginato anche la relazione tra Azalee e me dopo la sua partenza, e che quindi il rischio maggiore di sviluppare un sentimento proibito era per Sarah; per questo aveva scelto di concentrarsi su di lei.

Certo, era l'unica a rischiare sentimenti proibiti, se consideravamo che per tutta la vita io avevo amato Azalee. Per tutta la vita fino a che non eravamo cambiati tanto da non essere più compatibili, dopo la partenza di Uriel, ma di questo lui non poteva sapere nulla. Ai suoi occhi, io non ero altro che una grandissima delusione.

«Purtroppo, però, ho commesso l'errore di fidarmi dei tuoi sentimenti, Abel» proseguì, infatti. Le sue parole mi fecero anche più male di quanto credessi. «Non mi aspettavo che saresti stato il primo ad innamorarti. Non sarei mai voluto arrivare a questo, ma non mi state dando scelta».

Parlai prima ancora di ragionare. «Mi dispiace di averti deluso, davvero, ma tu... perché non ne hai mai parlato con noi? Non hai idea di quante volte avrei voluto che fossi qui per aiutarmi a fare la cosa giusta». Ora finalmente capivo perché non era mai venuto quando avevo bisogno di lui. Lui c'era già... ero io a non vederlo.

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