34 - Insieme ad ogni costo

590 68 109
                                    

Ci svegliammo al mattino l'una tra le braccia dell'altro. Stare insieme a quel modo fu talmente bello che Sarah non volle saperne di andare a scuola e, anche se all'inizio mi sentii in dovere di farle cambiare idea, lei mi fece desistere ricordandomi di non aver fatto i compiti e... beh, se sapeva di potersi permettere un'assenza non mi sembrava il caso di farsi tutti questi problemi.

Avremmo avuto un'intera giornata solo per noi.

Fu una delle mattine più belle della mia vita. Facemmo colazione insieme e poi andammo diretti in giardino, dato che la giornata si prospettava calda e assolata. Ci sdraiammo insieme sull'erba e lì Sarah si accoccolò su di me, sfiorando la mia pelle quasi sovrappensiero.

«E' incredibile quanto tu riesca a farmi sentire bene con la tua sola presenza» dissi quasi senza accorgermene.

Da quella posizione riuscivo a scorgere appena il suo volto: era sorpresa, ma sorrideva. «Vale anche per me. Credo... di non essere mai stata tanto felice prima d'ora».

«Nemmeno io». Questo era certo.

Avevo vissuto momenti simili con Azalee, ma mai avevo provato questa specie di elettricità, mai avevo sentito che entrambi fossimo esattamente dove avremmo dovuto essere, con chi avremmo dovuto essere.

«Ti amo» le sussurrai, per poi scambiare con lei un dolce bacio in mezzo all'erba.

No, non ero mai stato così felice in tutta la mia vita.

Tornammo in casa dopo intere ore di chiacchiere sull'erba e anche lì non ci separammo mai. Alla fine ci rilassammo insieme sul divano, prima abbracciati e poi sdraiati l'uno accanto all'altra. Con un braccio stringevo la sua vita sottile e con l'altro le tenevo la mano, chiacchierando e scherzando insieme a lei come se non avessimo alcun problema al mondo. Credevo che il paradiso non esistesse ma... beh, lo avevo appena trovato.

L'unica questione di cui sentii il bisogno di discutere quel giorno fu lo studio: chiaramente lei non aveva voglia di mettersi sui libri, ma non potevo permettere che rimanesse indietro o avrebbe avuto un problema in più da gestire da sola dopo la...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

L'unica questione di cui sentii il bisogno di discutere quel giorno fu lo studio: chiaramente lei non aveva voglia di mettersi sui libri, ma non potevo permettere che rimanesse indietro o avrebbe avuto un problema in più da gestire da sola dopo la mia partenza ed ero già abbastanza preoccupato per lei così. Dopo qualche discussione arrivammo a un ottimo compromesso: avremmo studiato insieme. La maggior parte delle sue materie scolastiche faceva ormai parte del mio bagaglio culturale grazie ai libri di suo padre, in questo modo potei aiutarla e anche il pomeriggio trascorse piacevolmente.

La sera, terminato lo studio, lasciai che Sarah sistemasse il suo zaino e mi fermai a riflettere sull'indomani per la prima volta in tutta la giornata.

Ormai non avevo più scuse, avrei dovuto affrontare Azalee.

«A cosa pensi?» si accorse subito la mia amata.

Mi venne vicino con aria preoccupata e comprese da sola.

«E' per Azalee, vero?».

«Sì» ammisi in un sospiro. Tanto non avrei potuto evitarle quella preoccupazione. «Non solo per il dolore che le causerò, che già da solo basta a preoccuparmi non poco, è soprattutto perché so bene che si opporrà con tutte le sue forze e che dovrò discuterci a lungo».

My Only ReasonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora