25 - Nulla di sbagliato

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Prima di iniziare volevo ringraziarvi per il sostegno che mi avete dato nel capitolo scorso :3 mi avete restituito la motivazione e le energie di cui avevo bisogno♥. Ora sono carica e cercherò di rendere la storia più godibile possibile ^^. 
Buona lettura
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Arrivai in casa nemmeno dieci minuti dopo essermi svegliato, volando via in fretta non appena mi resi conto che avevo dormito oltre la fine delle lezioni. Azalee era stata gentile a restare lì con me, ma non riuscii ad apprezzarlo. Non avrei mai voluto lasciare la mia protetta da sola soltanto per recuperare qualche ora di sonno.

Trovai Sarah nella mia stanza, seduta a non fare nulla; probabilmente si era messa ad aspettarmi dopo aver passato troppo tempo da sola, magari per noia. Mi sentivo in colpa da morire...

«Scusami, è più di un'ora che manco» le chiesi non appena la vidi.

La sentii sussultare. Era distratta e non mi aveva visto attraversare la parete per entrare.

«Che spavento, non ti avevo sentito. Come stai adesso?».

Dovevo immaginarlo, si stava ancora preoccupando per me nonostante l'avessi lasciata sola per un motivo stupido come il sonno. «Sto bene. Non avevi motivo di preoccuparti, avresti potuto svegliarmi».

«Ma no, sono contenta se sei riuscito a riposare. E poi fino a pochi minuti fa stavo facendo i compiti».

Aveva un sorriso così dolce... Il suo altruismo mi fece sentire subito meglio. Finalmente mi calmai e riuscii a sorriderle sinceramente anch'io.

«Ti ringrazio. Hai finito di studiare?».

«Sì. Non avevo molte cose da fare». Fantastico.

«Allora ti andrebbe di uscire?».

L'istante dopo averlo detto, mi resi conto di quanto fosse stata pessima la mia idea. Fuori c'era ancora luce e avevo davvero voglia di passare un po' di tempo all'aperto con lei, ma... non era prudente. Per niente. Sarah, però, accettò con entusiasmo prima che iniziassi a immaginare scenari apocalittici, perciò accantonai la preoccupazione e attesi semplicemente che si preparasse per uscire.

Naturalmente, per tutto il tempo in cui camminammo l'uno accanto all'altra sentii l'irrefrenabile voglia di fermarmi ad abbracciarla e di baciare quelle sue morbide labbra. Ormai non me ne stupivo nemmeno più. Non mi restava che accettarlo, il sentimento che provavo per lei diventava ogni giorno più intenso e proibito.

Sospirai, tentando di dissimulare ai suoi occhi qualunque preoccupazione. Ciò che provavo era proibito senza ombra di dubbio, ma... era davvero così sbagliato? Guardai la bellissima ragazza accanto a me, che mi parlava con il suo tipico sorriso allegro e lo sguardo dolce. Vicino a Sarah mi sentivo felice come non mi era mai accaduto prima, che differenza faceva se non aveva le ali o se aveva bisogno di cibo e di calore? La sua natura non era poi così diversa dalla mia. Ai miei occhi Sarah era perfetta ed io ero sicuro che non avrei mai più potuto desiderare nessun'altra, all'infuori di lei.

Mentre questi pensieri prendevano forma nella mia mente, provai una certezza che cambiò indelebilmente la mia vita.

Per me, Sarah era quella che nel nostro mondo chiamavamo l'anima gemella.

Così tutto aveva senso: avevo sempre amato Azalee, pur sapendo che non era destinata a me, perché era la versione angelica di Sarah e di conseguenza le somigliava moltissimo. Ma ora che finalmente l'avevo trovata, la mia vera anima gemella, sarei appartenuto a Sarah per tutta la vita. Anche dopo averla persa.

Mi morsi il labbro, costringendomi a non mostrare nulla che potesse tradire con lei la miriade di emozioni contrastanti che mi fecero improvvisamente girare la testa.

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