10 - Bugie a fin di bene

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Come immaginavo, Sarah non osò chiedermi nulla a proposito di Azalee

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Come immaginavo, Sarah non osò chiedermi nulla a proposito di Azalee. All'uscita di scuola si limitò a salutarmi a testa bassa, senza nemmeno cercare lei con lo sguardo. Azalee, infatti, si era allontanata e stava aspettando il suo protetto su una panchina ai margini del giardino, con un bel sorriso tranquillo che riuscivo a scorgere anche da lì. Lei non soffriva quanto me nel mentire... era una persona dolcissima ed estremamente buona, ma era dell'idea che il fine giustificasse i mezzi e che non c'era nulla di male in una bugia detta a fin di bene. Io invece stavo già male prima ancora di iniziare, e vedere Sarah così incerta non mi era d'aiuto.

Tornammo a casa in silenzio e parlammo pochissimo per tutto il giorno, durante il quale lei non mostrò mai alcuna curiosità riguardo alla questione di Azalee. Più passavano le ore, più mi sentivo a disagio; qualunque discorso facessimo sembrava vuoto e falso.

Il mattino seguente si ricreò la stessa atmosfera. Arrivammo davanti alla scuola scambiando solo qualche parola vuota durante il tragitto, la lasciai entrare e raggiunsi Azalee su una panchina un po' distante. Stavo sempre peggio, volevo solo trascinare via Sarah da quel maledetto edificio e tenerla con me sempre, senza che un solo pensiero triste potesse mai sfiorarla.

Contai le ore di lezione come non avevo mai fatto prima. Quando tornò, Sarah ancora una volta non mi chiese nulla, e nonostante tutto ne fui sollevato.

Anche il pomeriggio fu identico a quello precedente, con la differenza che ero più stanco per via delle ultime notti insonni. Così stanco che stavolta crollai addormentato in giardino, senza nemmeno accorgermene.

Quando riaprii gli occhi stava già tramontando il sole. Mi alzai con un sussulto e rientrai subito, sentendomi terribilmente in colpa per aver lasciato sola Sarah in quello stato, invece trovai la casa vuota e silenziosa.

Era uscita.

Non aveva nulla in programma con le amiche, né spese da fare, ma allora perché? Non usciva mai senza avvertirmi.

Mi affacciai alla finestra della mia stanza per aspettare il suo ritorno, sempre più preoccupato per il suo atteggiamento, e nel silenzio immobile di quell'attesa mi venne un orribile sospetto: se alla fine Azalee avesse parlato di noi con Chris, e lui avesse detto tutto a Sarah? Ero così preso dalla mia protetta che non avevo pensato di chiedere ad Azalee di lui, ma sapevo che, se Chris glielo avesse chiesto, Azalee sarebbe stata sincera. Come avevo fatto a non pensarci? Se era andata così e Sarah lo sapeva, col mio atteggiamento stavo solo peggiorando le cose.

Dovevo parlarle, e alla svelta.

Iniziai a camminare su e giù per la stanza per scaricare il nervosismo, ma Sarah non tornò per altre due lunghe e snervanti ore, durante le quali iniziai seriamente a preoccuparmi per lei. Invece alla fine arrivò, e naturalmente stava bene. Mi disse che aveva incontrato per caso quel vicino per cui aveva una cotta e che erano andati a fare una passeggiata in un viale alberato non molto lontano. Sarebbe sembrato tutto normale, se non fosse che aveva detto di essere uscita per distrarsi, evitando accuratamente di specificarmi da cosa.

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