Ritornare alla rassicurante routine delle ore mattutine con Azalee mi diede un po' di sollievo. Lei era tornata la stessa di sempre, e il primo giorno di rientro a scuola decisi di portarla al viale alberato che avevo visto il giorno precedente, sicuro che le sarebbe piaciuto molto.
Come immaginavo, ne rimase affascinata quanto me. Avevo sempre amato vedere l'entusiasmo che provava davanti ai paesaggi nuovi, mi ricordava l'Azalee ragazzina che un tempo era tutto il mio mondo... mentre adesso, per quanto piacevole fosse il tempo in sua compagnia, sentivo continuamente la mancanza di Sarah.
Ripetei a me stesso di non preoccuparmi, che in fondo era sempre stato così, tuttavia stavolta tenni i miei pensieri per me. Azalee avrebbe avuto di sicuro da ridire sul mio atteggiamento, e questa volta non avrei avuto una giustificazione pronta.
*
Le giornate seguenti furono tutte simili e questo mi permise di ristabilire una sorta di equilibrio nella mia mente. Dovetti accettare definitivamente che a causa delle sue accuse i miei sentimenti per Azalee si erano affievoliti, ma non trovai il coraggio di parlarne con lei, temendo che un'altra discussione sull'argomento avrebbe potuto decretare la fine della nostra storia. Volevo ancora stare con lei così come lei voleva stare con me, perciò i miei sentimenti si erano affievoliti ma non erano scomparsi, e questa era la cosa più importante. In fondo non era la prima volta che affrontavamo un periodo difficile, e in qualche modo ne eravamo sempre usciti insieme.
Nonostante queste convinzioni, nelle ore scolastiche Sarah mi mancava ogni giorno di più, e per evitare problemi avevo imparato a tenere certi pensieri per me. Ad esempio il fatto che ero geloso di Chris - anche questo avevo dovuto accettarlo - tanto più che ogni volta che tornavamo a casa insieme sentivo in lui quell'attrazione umana per lei che mi snervava. A me non poteva nascondere che Sarah gli piacesse ancora molto, ma sapevo che fortunatamente la mia gelosia non era un sentimento percepibile tramite empatia, altrimenti io avrei avuto un grosso problema con lui.
In ogni caso, al momento Sarah era serena, e finché lei stava bene tutto il resto non importava.
Per precauzione presi l'abitudine di allontanarmi da lei ogni volta che lo ritenevo opportuno, anche quando non ne avevo proprio voglia. Ero determinato a non crearle mai problemi con la mia possessività, o almeno mi illusi di riuscirci. In realtà, non ci misi più di qualche giorno per accorgermi che quella mia "possessività" nei suoi confronti stava crescendo senza alcun controllo.
Dovetti accettarlo in un pomeriggio qualunque, mentre Sarah studiava sul divano con il camino acceso e io leggevo sul tappeto, che in inverno mi faceva da morbido prato in casa. La luce iniziava già a calare, e terminata l'ultima materia Sarah restò sdraiata sul divano, palesemente insonnolita dal caldo e dalla comodità.
«Hai sonno, vero?» immaginai. A volte avevo l'impressione che si impedisse di dormire per non lasciarmi solo.
Stava già sbadigliando. «Solo un po'».
Posai il mio libro e andai a prendere il suo per appoggiarlo sul tavolo senza che dovesse alzarsi. Come temevo, non appena capì le mie intenzioni trattenne il libro tra le mani e si mise subito a sedere.
«Non preoccuparti. Ora mi alzo, così facciamo qualcosa insieme». Sempre a preoccuparsi per me. A volte dubitavo della sua natura umana.
Deciso a non interferire con le sue necessità, ripresi il mio libro e andai a sedermi a terra, con la schiena appoggiata al divano proprio accanto a lei.
«Riposati, tanto io sto leggendo».
Da quella posizione poteva vedere le pagine che stavo scorrendo. Era un libro di educazione ambientale, di quelli che dimostravano che anche nel mondo umano esistevano persone che amavano la natura.
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My Only Reason
FantasiAbel è un giovane angelo come tutti gli altri nel suo mondo, che a 18 anni ha già dovuto affrontare diversi ostacoli. Ha sempre vissuto accanto alla ragazza che amava, trovandosi a dover accettare di non essere l'angelo giusto per lei a causa del su...